Privacy Policy I 10 calciatori che sono riusciti nell'impresa di giocare sia a Bergamo, Brescia che a Milano - Pagina 3 di 3

I 10 calciatori che sono riusciti nell’impresa di giocare sia a Bergamo, Brescia che a Milano

13 Ottobre 2021

MASSIMO PAGANIN

Buon compleanno a Massimo Paganin! | News

Difensore forte nel gioco aereo e molto valido sul piano atletico, Paganin ha iniziato la sua carriera al Bassano Virtus in Interregionale. Prelevato dalla Fiorentina, che lo lascia per due anni nella formazione Primavera, viene poi ceduto alla Reggiana, in serie B, dove gioca le sue prime partite tra i professionisti. La svolta della sua carriera arriva nella stagione ’92/’93, quando esordisce in serie A tra le file del Brescia.
Le prestazioni con la maglia delle Rondinelle gli valgono infatti la chiamata dell’Inter, squadra di cui diventa ben presto uno dei titolari inamovibili. In maglia nerazzurra gioca per 4 stagioni, conquistando la Coppa UEFA nel 1994 assieme al fratello Antonio (unico alloro internazionale vinto contestualmente da due fratelli italiani). Terminata l’esperienza meneghina, Paganin milita per 3 stagioni nel Bologna, vincendo la Coppa Intertoto nel 1998, prima di giocare nelle ultime fasi della sua carriera per Atalanta,
Sampdoria, Vicenza e Athlītikos.

PIERLUIGI ORLANDINI

Domeniche Bestiali - Dal golden gol con l'Under 21 campione d'Europa alla  scuola calcio per bambini in Puglia: la classe senza età di Orlandini - Il  Fatto Quotidiano

Può un gol valere un’intera carriera? Sì, se ti chiami Pierluigi Orlandini. Il centrocampista bergamasco ha infatti raccolto con la nazionale Under 21 la più grande soddisfazione della propria vita sportiva, segnando il gol-vittoria nella finale degli Europei di categoria del 1994 contro il Portogallo di Figo e Rui Costa. Rete storica perché si è trattato del primo golden goal della storia del calcio. Dopo l’alloro continentale con gli azzurrini di Cesare Maldini, Orlandini non ha più avuto grandi acuti nel corso della carriera, giocando a fasi alterne per Atalanta, Lecce, Inter, Hellas Verona, Parma, Milan, Venezia, Brescia e Brindisi e appendendo gli scarpini al chiodo dopo un paio di stagioni tra i dilettanti.

DOMENICO MORFEO

Domenico Morfeo, l'angelo e il diavolo - Atalantini.com

Talento smisurato quanto scostante del nostro calcio, Morfeo è stato il fantasista emergente su cui tutti avrebbero scommesso a metà degli anni ’90, senza riuscire mai però a esplodere definitivamente.
Formatosi nel rigoglioso vivaio della Dea, con la compagine nerazzurra ha giocato le prime stagioni in carriera, guadagnandosi a suon di ottime prestazioni la chiamata dell’ambiziosa Fiorentina di Cecchi Gori.
Dopo una sola stagione viene però ceduto in prestito al Milan, vincendo subito lo scudetto ma restando quasi sempre in panchina. Inizia così una serie di andata e ritorno tra Firenze, Cagliari, Verona (Hellas), Bergamo e Milano (sponda Inter), prima di trovare una sistemazione definitiva al Parma, squadra con cui gioca le ultime stagioni in serie A. Dopo un paio di mesi e 1 sola presenza in Coppa Italia con il Brescia, Morfeo conclude la carriera tra i professionisti a Cremona. È stato campione d’Europa con l’Under 21 nel 1996 (suo il rigore decisivo in finale con la Spagna).

MAURIZIO GANZ

Se c’è un calciatore che più degli altri ha legato la sua carriera al triangolo Brescia-Bergamo-Milano costui è sicuramente Maurizio Ganz. È infatti con il Brescia che l’attaccante di Tolmezzo dà la prima accelerata alla sua carriera, iniziando a segnare con regolarità incredibile e vincendo il titolo di capocannoniere della serie B nel 1992. Passato ai rivali dell’Atalanta la stagione seguente, con gli orobici si conferma bomber di razza attirando su di se l’interesse dell’Inter. In maglia nerazzurra Ganz vive le migliori stagioni della carriera a livello personale, diventando un beniamino dei tifosi, che lo soprannominano “El segna semper lu”, e arrivando ad un passo dal trionfo in Coppa UEFA nel 1997 (risultando il capocannoniere della manifestazione). Trasferitosi al Milan, diventa il bomber di scorta
della squadra segnando reti fondamentali per la conquista del 16° scudetto rossonero, come la zampata contro il Parma e la girata all’ultimo minuto contro la Sampdoria (autorete di Castellini per la Lega Calcio). Le altre squadre della sua carriera sono state: Sampdoria, Monza, Parma, Venezia, Fiorentina, Ancona, Modena, Lugano e Pro Vercelli.

di Alberto Querin