Privacy Policy I guastafeste delle partite inaugurali tra Mondiali ed Europei

I guastafeste delle partite inaugurali tra Mondiali ed Europei

4 Marzo 2021

Di solito, quando si è convinti di avere la verità in tasca, si rischia spesso di essere smentiti. Pensateci bene. Basta un attimo che il mondo ci rovescia addosso tutta la comicità del momento, o la tragedia, dipende solo dai punti di vista. È una scintilla che esplode nella frazione di un istante, e che ci ricorda quanto nella vita – e soprattutto nello sport – tutto sia davvero possibile. Sono gli episodi, indissolubili, che si prendono il loro posto nel tempo e poi restano lì, scolpiti sulla pietra delle nostre memorie nell’attesa che qualche viaggiatore del passato ci ricavi una storia da raccontare. E stavolta, tutto questo, lo possiamo rappresentare attraverso un nome e un cognome, che merita più che mai di essere rispolverato: Kubilay Türkyilmaz. Il compleanno numero 54 dell’ex attaccante svizzero, che ricade proprio oggi, ci consente di soffermarci proprio sui guastafeste delle partite inaugurali tra Mondiali ed Europei, perché l’impresa di Kubi compiuta al debutto di Euro ’96 – contro i padroni di casa dell’Inghilterra – rappresenta proprio il concetto sopra citato. Tutti si aspettano che la legge dei grandi nomi si riveli per ciò che è, illuminante e prevedibile, o almeno fino a quando gli uomini liberi, istrionici e senza schemi come Türkyilmaz, non ci richiamano in faccia la realtà di un gol che capovolge qualsiasi formula matematica. È la magia del calcio, tanto semplice quanto imponderabile. E per aiutarvi in questo tuffo nel passato, abbiamo scelto sei istantanee, con cui ridestare emozioni, forse sopite, ma sicuramente mai dimenticate.

ERWIN VANDENBERGH – Argentina-Belgio 0-1 – Spagna ’82

Per avere la giusta cognizione di causa sulla clamorosa impresa del Belgio è sufficiente dare una rapida lettura ai nomi più altisonanti dell’Argentina di Bilardo: Maradona, Valdano, Ardiles, Kempes e Passarella; tutti campioni affermati che invece lasciarono la scena del debutto di Spagna ’82 alla figura di Erwin Vandenbergh. La nazionale Albiceleste, già vincitrice del torneo precedente giocato in terra amica, attacca senza sosta sbattendo contro il muro difensivo messo in piedi da Guy Thys, e protetto dalle grandi parate di Pfaff. I Diavoli Rossi giocano di rimessa, lavorano con intelligenza cercando di sfruttare l’unica risorsa disponibile: blocco e ripartenza. E a mezz’ora dalla fine infilano la stoccata vincente con il proprio attaccante di riferimento, bravo a scattare in posizione regolare per ricevere in area di rigore il cross disegnato da Vercauteren con cui il centravanti belga è libero di controllare e battere Fillol con un destro preciso nell’angolino.     

NASKO SIRAKOV – Italia-Bulgaria 1-1 – Messico ’86

Dopo l’impresa di quattro anni prima, gli azzurri di Bearzot si presentarono all’edizione messicana da campioni in carica, chiamati a rendere onore del proprio tricolore davanti alla Bulgaria di Getov. Dal vittorioso mondiale spagnolo il blocco italiano restò quasi praticamente invariato e, forte delle sue importanti individualità, si prese subito il pallino del gioco. Gli Azzurri attaccano senza sosta, mostrando un dominio territoriale che mette in evidente difficoltà la nazionale bulgara. E sono proprio le novità come Galderisi, Bagni, Di Gennaro e De Napoli a dare ritmo ed intensità alla manovra italiana che imbecca la via del gol con Altobelli, in chiusura di primo tempo. Anche nella ripresa la musica non cambia, ci provano Scirea e Vierchowod, Cabrini e poi di nuovo Altobelli, tutti senza fortuna, fino alla beffa targata Nasko Sirakov a cinque minuti dal termine. Cross di Markov, Sirakov si eleva e supera Galli. Un tiro, un gol. E per l’Italia divenne tutto più complicato.

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