I giocatori col record di anzianità di ogni club di Serie A (squadra per squadra)
13 Marzo 2021
Affidabilità. Sicurezza. Resistenza. Dall’incipit vi sembrerà che si stia promuovendo un elettrodomestico, ma non è affatto così. Circostanziamo, come sempre, il nostro obiettivo nell’alveo del futbol, proponendoci di celebrare l’esperienza come valore assoluto. In un’epoca in cui il concetto di obsolescenza assurge alla sua massima espressione, in nome della ricerca esasperata e, talvolta, forsennata del nuovo in luogo del vecchio, ci pregiamo di sottolineare come sui nostri campi da gioco il ricorso ad elementi di esperienza non sia del tutto tramontata. Anzi.
Spesso si ricorre proprio a loro, quando le “nuove” energie non conferiscono la necessaria e doverosa spinta. L’optimum del giusto “mix” tra giovani ed anziani, l’essere smaliziati o calcolatori rimane – e rimarrà – un intramontabile obiettivo, alla base di quasi tutti i dubbi amletici di allenatori, tecnici e presidenti.
Nel giorno in cui festeggiamo il compleanno di Luca Bucci, portiere protagonista in prima persona della storia recente – su tutte – di Parma e Torino, vestiamo i panni degli statistici compulsivi. Da sempre, infatti, il ruolo di portiere rappresenta l’emblema dell’esperienza sul campo – quasi inutile ricordare il capostipite, Dino Zoff, ritiratosi all’età di quarantuno anni mentre i suoi colleghi sul campo appendevano gli scarpini al chiodo anche dieci anni prima – ed infatti Bucci può vantare un record che in pochi ricorderanno: è il giocatore più anziano ad aver vestito la maglia del Napoli.
Proprio per questo, ci siamo addentrati nei meandri più profondi degli almanacchi per andare alla ricerca dei calciatori più anziani che hanno vestito le maglie delle squadre di Serie A. Il nostro viaggio si snoda lungo le venti tappe dei club che disputano l’attuale massimo campionato dello Stivale, in attesa di aggiornare le statistiche per quei mostri sacri – vedi Buffon – che sembrano non sentire affatto il peso degli anni e che, anzi, non perdono l’animo del bimbo che, quando vede un pallone rotolare sull’erba, non vuol saperne affatto di crescere.
ATALANTA – Pierluigi PIZZABALLA (39 anni, 5 mesi e 25 giorni)

Il suo nome è entrato nella leggenda più per vicende extra-sportive. Ai collezionisti di album Calciatori Panini – ivi compreso lo scrivente – s’illuminano gli occhi non appena PLP viene menzionato. Ormai, il suo nome è sinonimo di rarità: la sua figurina, infatti, rappresenta il Gronchi Rosa degli appassionati, essendo una delle più rare mai edite dalla casa modenese. Eppure, il buon Pizzaballa avrebbe tutto il diritto di rivendicare quanto fatto nella sua onorevole carriera che ha abbracciato ben quattro decenni: dalla fine degli anni ’50 agli inizi degli anni ’80. Emblema del concetto d’inossidabilità, specie in un periodo in cui si faticavano le proverbiali sette camicie, Pizzaballa si fa notare tra i dilettanti del Verdello. L’Atalanta ne carpisce le potenzialità e, non ancora ventenne, lo acquista, facendolo esordire in Serie B. Con gli orobici rimane fino al 1966, anno in cui viene anche convocato da Edmondo Fabbri, commissario tecnico della Nazionale, come terzo portiere per i Mondiali in Inghilterra. Da lì, poi passerà alla Roma (1966-69), poi al Verona (1969-73) ed infine al Milan (1973-76). Quando la sua carriera sembrava che stesse volgendo al termine, fu richiamato dall’Atalanta. Con la Dea visse gli ultimi anni di una grande carriera, conclusasi all’alba degli anni ’80 e con due Coppe Italia in bacheca conquistate con i bergamaschi e con la Roma. Il suo ultimo match in Serie A risale all’11 marzo 1979 quando l’Atalanta perse 2-0 in Umbria contro quel Perugia imbattuto che terminò il campionato da imbattuta alle spalle del Milan della Stella.
BENEVENTO – Christian MAGGIO (38 anni, 10 mesi e 29 giorni)

Mentre scriviamo, Christian sta preparandosi alla partita che sta per disputare con il suo Lecce. Maggio, infatti, ha salutato la compagine sannita durante l’ultimo mercato invernale. Se n’è andato da protagonista, dopo aver conquistato con la fascia di capitano al braccio la promozione-record dello scorso anno. In una statistica che premia in particolar modo i portieri, Maggio è riuscito a strappare questo piccolo record dalle mani di un altro Christian, nel nostro caso Puggioni. L’addio allo stadio Ciro Vigorito si è celebrato durante la sconfitta interna per 4-1 patita dal Benevento contro l’Atalanta. Forse non il modo migliore per celebrare i suoi due anni e mezzo nella Città delle Streghe, tuttavia un viatico per far capire agli addetti ai lavori come la voglia di mettersi ancora in gioco sia tanta ed inesauribile. Semmai ce ne fosse bisogno. Peculiarità, queste, che hanno rappresentato la costante di tutta la sua carriera, che l’ha visto arare in su e in giù le fasce destre di mezza Italia – da Vicenza a Napoli, da Firenze a Genova (sponda doriana), passando per Treviso – anche con la maglia della Nazionale, vestita per ben trentaquattro volte.
BOLOGNA – Francesco ANTONIOLI (39 anni, 8 mesi e 17 giorni)

Attenzione, o voi che occupate i primi due scalini del podio dei giocatori più esperti nella massima serie con la casacca rossoblù del Bologna. Dico a voi, cari Antonioli e Ferron: alle vostre spalle c’è un argentino che si chiama Rodrigo Palacio che rischia di farvi un brutto scherzetto. Certo, El Trenza – dopo aver superato Pagliuca – dovrà disputare qualche partita del prossimo campionato per salire sino al primo posto. Ma staremo a vedere cosa accadrà. Nel frattempo è il portiere brianzolo a godersi questo record. Uno degli innumerevoli successi della sua fulgida carriera, terminata a quasi quarantatré anni con la maglia del Cesena, sempre in Serie A. Il legame con la Città Dotta è antico e risale alla prima metà degli anni ’90, quando il portiere era alla ricerca di una dimensione dopo aver rischiato di “bruciarsi” prematuramente qualche anno prima. Infatti, per anni era considerato uno dei portieri più forti della sua generazione e Sacchi decise di cedere addirittura un monumento come Giovanni Galli per metterlo in concorrenza con l’espero Pazzagli. Tuttavia, alcune prove non entusiasmanti convinsero la dirigenza a testarlo in quel di Cesena. Al suo ritorno, con Capello in panchina, perse puntualmente il duello con l’altro cesenate, Sebastiano Rossi. Fatale gli fu un errore durante un derby del 1992-93. Dopo due anni di riflessione al Pisa ed alla Reggiana, lo sceglie il Bologna per tornare in Serie A e Francesco mette finalmente in mostra tutte le sue doti. Convince così tanto gli addetti ai lavori che Capello lo vuole nuovamente a sé, questa volta alla Roma, e nel giro di un anno arriva anche lo Scudetto. Passano gli anni, ma non si affievolisce la sua efficacia fra i pali. Prosegue egregiamente con la Sampdoria per un triennio, prima del ritorno in Emilia. Celebra il suo record in occasione dell’ultima giornata del campionato 2008-09, quando il 31 maggio i padroni di casa sconfiggono per 3-1 il Catania al Renato Dall’Ara.
CAGLIARI – Roberto COLOMBO (41 anni, 7 mesi e 22 giorni)

Roberto è la rappresentazione più genuina del concetto di gregario. Un professionista sul quale si può sempre far affidamento, sempre pronto a mettersi in discussione quando la situazione lo richiede, un riferimento all’interno dello spogliatoio e per ogni allenatore che ha incrociato il suo cammino. Sentirete solo belle parole quando chiederete news del ragazzo nato a Monza il 24 agosto del 1975. E che questo affetto fosse vicendevolmente corrisposto, lo si evince anche il 15 aprile 2017 quando il tecnico dei sardi, Rastelli, gli concede la passerella dinanzi al pubblico del Sant’Elia: dopo la rete del 4-0 di João Pedro al Chievo Verona, l’allenatore richiama a sé il titolare Rafael per far subentrare Colombo e iscrivere il suo nome nel libro dei record del club. Ha sempre svolto il ruolo di vice durante la sua pluridecennale carriera in Serie A, mentre in Serie B vive una stagione indimenticabile da titolare con la Triestina. Sempre alle spalle dei grandi, ma sempre pronto a dare il suo contributo nei giorni che precedono la partita della domenica. Il calcio ha ed avrà sempre bisogno di personaggi come Colombo.

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