Privacy Policy Halloween nel calcio: l‘enciclopedia delle notti horror dagli anni ‘80 ad oggi!

Halloween nel calcio: l‘enciclopedia delle notti horror dagli anni ‘80 ad oggi!

30 Ottobre 2022

Prepararsi ad Halloween non è mai stato così masochistico e autoironico. Per questo, ripercorriamo le peggiori e più clamorose disfatte delle big italiane negli ultimi quaranta anni

Dolcetto o Caporetto? Cos’hanno in comune la festa che esorcizza la paura dei mostri con la più grande sconfitta militare nella storia del nostro Paese, tanto da diventare un sinonimo di disfatta? Senza avventurarsi in cervellotici e incomparabili parallelismi, vi è in comune il senso di epica tragedia che avvolge l’evento e che, con sfumature molto più leggere, può essere declinato per il mondo del calcio.

In un’onda di masochismo e proprio per far fede allo spirito di Halloween che sfida i mostri e li mette a nudo esorcizzandoli, appunto, ripercorriamo con la storia delle sconfitte più fragorose e clamorose che hanno costellato il cammino delle “big” italiane nei loro ultimi cinquant’anni di storia. Così, giusto per farsi gratuitamente del male.

AVELLINO – MILAN 4-0 (11 settembre 1983)

Il Diavolo si veste di verde titolano il giorno dopo l’incredibile poker dell’Avellino rifilato al Milan. Eh sì, perché il ritorno in Serie A dei rossoneri si rivela un vero e proprio inferno. I Lupi Irpini impongono ancora una volta ai milanesi la Legge del Partenio che li ha visti sempre sconfitti nei tre precedenti e senza mai riuscire a bucare la porta avversaria. Stavolta il Milan si presenta al match con la volontà di voler invertire la rotta e con Franco Baresi all’esordio con la fascia di capitano al braccio. Dopo la prima mezz’ora la gara sembra equilibrata, ma i ragazzi di mister Veneranda passano in vantaggio con Bergossi che supera Nuciari in tap-in dopo una prima conclusione di Barbadillo. Il Milan si scioglie come neve al sole e il peruviano raddoppia poco prima dell’intervallo. Al ritorno in campo Castagner sprona i suoi, ma dopo sette giri di lancette è proprio Baresi a macchiare il suo debutto da capitano con un’espulsione per condotta antisportiva. I padroni di casa, sospinti dai quarantamila del Partenio assaltano la porta del Diavolo e pervengono al gol con Bergossi che sigla una doppietta d’autore, battendo Nuciari in uscita con un pallonetto e calando il poker finale con Colomba, liberato da un assist del neoentrato Ramon Diaz, anch’egli all’esordio assoluto con la maglia dell’Avellino.

AVELLINO – MILAN 4-0

AVELLINO: Cervone, Osti, Vullo, Schiavi, Favero, Di Somma (86’ Biagini), Barbadillo, Tagliaferri, Bergossi (79’ Diaz), Colomba, Limido. A disposizione: Rossi, Mileti, Bertoneri. Allenatore: Fernando Veneranda

MILAN: Nuciari, Gerets, Evani, Tassotti, Spinosi (46’ Carotti), Baresi, Icardi, Blissett, Battistini, Verza, Damiani (84’ Paciocco). A disposizione: Piotti, Galli, Tacconi. Allenatore: Ilario Castagner

Arbitro: Massimo Ciulli di Roma

Reti: 31’ Bergossi, 39’ Barbadillo, 68’ Bergossi, 80’ Colomba

Espulso: 52’ Baresi (Milan) per condotta non regolamentare

Ammoniti: Di Somma (Avellino); Carotti (Milan)

UDINESE – LAZIO 5-0 (23 settembre 1984)

La Lazio guidata da Chinaglia nelle vesti di presidente non riesce proprio ad ingranare e dopo la salvezza acciuffata per i capelli nella stagione appena conclusa, prosegue nella sua crisi di gioco e di risultati. È la seconda giornata e i biancocelesti non hanno raccolto alcun punto all’esordio, superati per 1-0 in casa dalla Fiorentina con un missile di Pecci. Quando però c’è da mettersi contro Zico & Co. son dolori, eccome e se non fosse stato per la reattività di Orsi in alcune occasioni, il passivo avrebbe potuto essere anche più pesante. In avanti Giordano e Laudrup predicano nel deserto, mentre mister Carosi non riesce a trovar la quadra per dare equilibrio nelle retrovie, dove Batista appare soltanto una copia sbiadita del brasiliano visto all’opera con la casacca verdeoro. Ci pensano Galparoli e ‘o Galinho a metter la partita nei binari favorevoli all’Udinese intorno alla mezz’ora, mentre nella ripresa il monologo friulano produce altre tre reti. È una disfatta totale e lo sguardo perso nel vuoto, sulle vuote tribune di Long John rappresentano la più eloquente cartolina di una stagione iniziata male che finirà ben peggio con la discesa in Serie B assieme ad Ascoli e Cremonese.

UDINESE – LAZIO 5-0

UDINESE: Brini, Galparoli, Rossi, Gerolin, Edinho, De Agostini, Mauro, Criscimanni (80’ Papais), Selvaggi, Zico (70’ Miano), Carnevale. A disposizione: Fiore, Cattaneo, Montesano. Allenatore: Luis Vinicio

LAZIO: Orsi, Storgato, Filisetti, Vianello, Batista, Podavini, Torrisi (46’ Garlini), Manfredonia, Giordano, Laudrup, Fonte (75’ Marini). A disposizione: Cacciatori, Spinozzi, Calisti. Allenatore: Angelo Carosi

Arbitro: Tullio Lanese di Messina

Reti: 28’ Galparoli, 36’ Zico, 58’ Selvaggi, 68’ Mauro, 88’ Carnevale