Privacy Policy La galleria d’arte di Baggio: i venti capolavori realizzati da Roberto

La galleria d’arte di Baggio: i venti capolavori realizzati da Roberto

4 Aprile 2021

Dalla Fiorentina al Brescia passando per Juventus, Milan, Bologna, Inter e ovviamente la Nazionale: le reti più belle (e chissà quante ne abbiamo dimenticate)

Ve lo evitiamo stavolta, lo promettiamo. La solfa che da quando Baggio non gioca più non è più domenica non la usiamo e scegliamo altro per farvi questo regalo di Pasqua: una rassegna dei gol più belli messi a segno da Roberto nella sua carriera. Siamo però fan delle citazioni, e allora eccone una, del tutto improbabile ma molto adatta. «Alcuni calciatori hanno costruito una fetta importante della storia contemporanea. I miracoli di uno come Baggio non hanno niente da invidiare alle performance di Marlon Brando». Sì, a pronunciare queste parole non è un allenatore, né un collega calciatore di Baggio, ma Pietro Sermonti, che non stiamo qui a presentare ma che è uno che di recitazione e di grandi attori certamente ne capisce più di noi. E non abbiamo avuto dubbi nello scegliere queste parole per presentare le perle che Baggio ha regalato nell’arco della sua carriera, dalla Fiorentina al Brescia passando per Juventus, Milan, Bologna e Inter, e ovviamente la nazionale. Ne mancano senza dubbio alcune, ma non abbiamo la pretesa della completezza né dell’oggettività, visto che parliamo di un patrimonio dell’umanità, di un film che avrebbe meritato numerosi Oscar, di una poesia scritta in punta di penna, rima dopo rima, strofa dopo strofa. È una sorta di “best of”, un compendio delle migliori interpretazioni del calcio che ci piace. Quello secondo Baggio.

MILAN – FIORENTINA (20 settembre 1987)

Una finta per liberarsi di due difensori del Milan di Sacchi (assente Baresi, Gullit e van Basten alle prime gare in Serie A), prossimo campione d’Italia, un dribbling anche ai danni del povero Giovanni Galli, che può soltanto sedersi e ammirare la perla di Baggio, che illumina San Siro alla seconda giornata del campionato 1987-88, siglando il raddoppio dopo l’uno a zero di Ramon Diaz. Roberto segna uno dei gol più belli della sua carriera nello stadio forse più prestigioso d’Italia, e lo fa davanti ad una vera corazzata, che si avviava a dominare il nostro campionato e poi l’Europa.

NAPOLI – FIORENTINA (17 settembre 1989)

Forse è il gioiello più lucente incastonato nel preziosissimo diadema che Roby ha confezionato nel corso della sua sperienza alla Viola. Maradona è in panchina ed il Pibe de Oro ammira il numero 10 raccogliere palla nella sua metà campo ed avviarsi a falcate sempre più ampie e frequenti verso la porta avversaria. Baggio avanza, avanza, scatta ed accelera: con uno sprint si lascia alle spalle Alemão, converge verso il centro e sbilancia Renica con una finta di corpo; avanza sempre più rapidamente e con un tocco elegante evita l’intervento alla disperata di Corradini. Ora è solo davanti a Giuliani. Sarebbe sufficiente depositare con un tocco di piatto destro e invece Roberto salta anche il numero uno per segnare la rete del vantaggio mentre il San Paolo lo applaude. È un pubblico, quello napoletano, con il quale ha un rapporto privilegiato: già nell’anno dello Scudetto e nel match decisivo per il tricolore, Roby segnò con una fantastica punizione a giro la rete dell’1-1 finale.

FIORENTINA – VERONA (14 aprile 1990)

Un gol alla Baggio, l’ennesimo di una carriera già falcidiata dagli infortuni eppure così promettente e luminosa. La palla incollata al piede, che resta lì per segnare il secondo gol personale nella gara contro il Verona, una delle ultime in maglia viola prima del trasferimento alla Juventus. Una rete che assume così un significato che va ben oltre la semplice marcatura, e che sancisce il commiato, in grande stile, dall’avventura alla Fiorentina, ulteriore segnale di un talento predestinato e destinato ad illuminare le notti dell’imminente mondiale italiano.

ITALIA – CECOSLOVACCHIA (19 giugno 1990)

Siamo già nel secondo tempo, e sta per accadere qualcosa di meraviglioso. È il minuto 78. Giannini serve Baggio, Baggio di nuovo al centrocampista della Roma che rende al neo juventino il triangolo. Da questo momento in poi siamo nella leggenda: tra finte e dribbling Roberto arriva in area e batte il portiere. Impossibile fermarlo. «Una prodezza eccellente», la definisce Pizzul. Fino a quel momento il più bel gol visto al Mondiale. Un gol alla Baggio.

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