Privacy Policy Chi sono i giocatori che hanno segnato di più nella storia di Brasile-Argentina?

Chi sono i giocatori che hanno segnato di più nella storia di Brasile-Argentina?

4 Settembre 2021

Esistono rivalità che definiscono il gioco, che rappresentano l’essenza della vita, che rimandano a qualcosa di più elevato del terreno di gara: scontri che narrano di storie lontane e odio e amore per epoche e persone che non si conoscono. Esistono rivalità come quella tra Brasile e Argentina che rappresentano la trasversalità del calcio, una sfida che non è mai solo una partita col pallone tra i piedi ma è sempre qualcosa di più elevato.

La stessa FIFA ha definito questa gara come la sfida calcistica per eccellenza, ma ciò non basta a raccontare l’essenza di questa partita di calcio che mette in palio sempre qualcosa di più di una vittoria: in ballo c’è
l’orgoglio di due nazioni che si danno battaglia col pallone tra i piedi. Cosa voglia dire questa rivalità è spiegato alla perfezione dallo scrittore argentino Pablo Alabarces in una sola riga, ma che racconta secoli di
antagonismo: I brasiliani amano odiare argentini e gli argentini odiano amare brasiliani.

I contrasti tra queste due terre sono nati molto prima del pallone, sin dai tempi delle conquiste coloniali del XVI secolo, quando spagnoli e portoghesi si spartirono il Sudamerica, creando i primi contrasti tra le terre
che successivamente sarebbero diventate Brasile e Argentina. Riposta l’ascia di guerra, le due nazioni si sono sfidate col pallone, e sin dalla prima gara – che si disputò il 20 settembre del 1914 – lo spirito competitivo è rimasto intatto, creando la più sentita sfida calcistica della storia.
Come non mai, lo stile di gioco brasiliano e argentino rappresentano non una scuola di calcio, ma sono lo specchio del quotidiano, del modo di affrontare una vita resa difficoltosa da un tessuto sociale complicato.
Il Fútbol Bailado è la gioia che il pallone può offrire ai milioni di piccoli sognatori del Brasile, un Paese di contrasti, dove alle meraviglie paesaggistiche fa da stridente contraltare una dura realtà che ai materializza nella povertà dalle favelas. L’estro e la voglia di divertirsi con la sfera di cuoio hanno donato al calcio alcuni dei più alti esponenti del gioco.


L’Argentina ha offerto al gioco la Garra, espressione della grinta e della resilienza, un modo per affrontare attraverso una profonda etica del lavoro e della sofferenza le difficoltà che hanno da sempre pervaso la
nazione racchiusa tra la Pampa e la Terra dei Fuochi.
Questo antagonismo, oltre agli scontri dentro e fuori dal campo ha subito una antropomorfizzazione, creando il dibattito più accesso delle discussioni pallonare: è meglio Pelé o Maradona?

O’Rey è uno dei più grandi marcatori della storia del calcio, oltre ad essere il calciatore ad avere vinto più mondiali: ben tre volte Pelé ha alzato al cielo la vecchia Coppa Rimet. Gasolina è stata l’espressione del funambolismo verdeoro, in grado di segnare in ogni maniera. Lo ricorda bene Tarcisio Burgnich, che durante la finale del Mondiale del 1970 si vide sovrastare dal brasiliano, il quale cedeva al gigante italiano quasi venti centimetri, ma riuscì a comunque a vincere il duello aereo, dominandolo. Quel gesto gli valse il più grande tributo che un tabloid inglese ha fatto a un atleta straniero: il Sunday Times il 22 giugno del 1970 titolava: “How do you spell Pelé?” – “G-O-D”. Per i meno avvezzi all’idioma britannico, la traduzione
letterale è “Come si scrive Pelé?” – “D-I-O”.

Difficilmente gli inglesi tributeranno mai un omaggio a Diego Armando Maradona, atleta che proprio contro gli inglesi – il 22 giugno del 1986 – siglò sia il gol del secolo che la tanto discussa Mano de Dios, la rete siglata con la mano per anticipare il portiere dei Three Lions Peter Shilton. El Pibe de Oro è considerato, seppur meno prolifico di Pelé, il più grande per la qualità delle sue giocate, un estro tipicamente argentino a cui Diego è riuscito a mischiare una punta di magia che hanno reso ogni suo tocco ipnotico. Una statura morale e una leadership inversamente proporzionata ai suoi 168 centimetri d’altezza che lo hanno posizionato nell’olimpo dei più grandi di questo sport.

La diatriba su chi sia il migliore tra i due è senza soluzione, ma questo scontro ideologico rende questa sfida ancor più affascinante, con le due icone invocate ad ogni trionfo delle compagini.
Oggi abbiamo scelto di passare in rassegna i migliori marcatori della storia del match tra Brasile e Argentina, che dal 1914 ad oggi hanno creato diverse pagine della nostalgia, che si arricchisce ogni volta di un capitolo della rivalità, che trascende il tempo e che diventa leggenda, a prescindere dalla posta in palio: va vinta sempre, che sia una gara valevole per un titolo o un amichevole non ha importanza, la priorità è battere lo storico rivale.

Manuel SEOANE – Argentina, 4 gol

I più giovani difficilmente avranno udito le gesta di Manuel Seoane, leggenda di inizio secolo dell’Indipendiente, ma per i rotocalchi dell’epoca la punta di origini spagnole è stata una delle migliori dell’epoca. Il suo nome ha fatto la storia della nazionale Albiceleste, con la quale ha vinto ben tre Copa America. Nel primo trionfo sudamericano, nel 1925, la punta nativa di Piñeiro mise a referto sei reti, quattro delle quali agli odiatissimi rivali del Brasile, dove nella prima gara fece registrare una grandiosa
tripletta.

Enrique GARCIÁ – Argentina, 4 gol

Anche il secondo nome in graduatoria si perde in tempi lontani: Enrique Garcia è stato un iconico centrocampista degli anni ’30 e ’40, colonna del Racing Club, dopo aver vestito le maglie del Rosario Central
e del Gimnasia Santa Fe. In nazionale vanta due vittorie in Copa America con l’Argentina, la prima impreziosita proprio da un gol al Brasile.

Carlos PEUCELLE – Argentina, 4 gol

Leggendario attaccante del River Plate, con cui vanta quattro titoli nazionali, fu soprannominato El primero Milionario per la cifra altissima di diecimila pesos con cui venne acquistato, confermando la nomea dei
biancobandati come la squadra ricca di Buenos Aires (soprannominata appunto i Los Milionarios). Peucelle vanta anche due titoli del Sudamerica con la sua nazionale, e 4 reti al Brasile.

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