Il record di Igor Protti che nessuno mai riuscirà ad eguagliare
24 Settembre 2021
Il calcio è così. Prendere o lasciare. Capace di regalarti emozioni incredibili, ma allo stesso tempo di rifilarti delle mazzate dure da digerire. Bocconi amari, cocenti delusioni che in qualche modo minano la tua felicità e non ti permettono di godere fino in fondo di quello che, dati alla mano, resta un traguardo semplicemente irripetibile. E´’ la strana, ma altrettanto unica, storia che vede protagonista un ragazzo romagnolo, originario di Rimini,
città simbolo della Riviera. Brevilineo, veloce, agile, scattante, un falco dell’area di rigore, uno di quei giocatori che si fanno amare non solo dai tifosi delle squadre in cui ha militato, ma anche dai supporters avversari. Un grande attaccante, un uomo speciale che risponde al nome di Igor Protti.
Partito dalla sua Rimini dopo le tre annate con il Livorno, ecco
l´’ottima parentesi con la maglia dell´Alzano Virescit che gli vale la chiamata del Messina, prima squadra in assoluto che gli da la possibilità di confrontarsi con la Serie B. Dopo la retrocessione in C dei siciliani, Protti con un bottino di 31 reti in 105 partite, si trasferisce a Bari, sposando la causa biancorossa, squadra ambiziosa e desiderosa di risalire in Serie A
dopo la recente retrocessione.
La prima stagione però è deludente, il Bari di Lazaroni non convince, il mister brasiliano viene esonerato e sostituito da Giuseppe Materazzi già allenatore di Protti ai tempi di Rimini e Messina, ma i risultati continuano a scarseggiare e i pugliesi concludono il campionato con un misero piazzamento a metà classifica.
Nell´’annata successiva la musica cambia radicalmente. I pugliesi viaggiano che è un piacere e dopo un campionato ricco di soddisfazioni chiudono al secondo posto dietro l´’imprendibile Fiorentina guidata da mister Ranieri e dei vari Toldo, Batistuta, Pioli, Carnasciali, Iachini, Robbiati, Effenberg, e Baiano. Dopo una lunga gavetta formata da sei campionati di C1, cinque di Serie B, e tre anni in doppia cifra, per Igor Protti finalmente si aprono le porte della Serie A. Con i pugliesi, nella massima serie, l´’attaccante romagnolo giocherà due campionati. L´’annata 94/95 sarà particolarmente positiva per tutta la piazza barese.
Per la prima volta vengono assegnati i 3 punti a vittoria e le modifiche tattiche apportate da Materazzi portano i frutti sperati. Nel reparto offensivo le cose vanno particolarmente bene. Il Bari chiuderà con 40 reti all´’attivo, le stesse del Napoli arrivato settimo. Gautieri viaggia come un Freccia Rossa, Igor e Tovalieri continuano a ricamare alla perfezione la loro fantastica intesa sotto rete, una meravigliosa sintonia che porta enorme beneficio a tutta la squadra e che permette all´attaccante originario di Pomezia di toccare quota 17 gol, record personale in carriera. Un dato che testimonia anche l´’enorme altruismo di Protti verso il compagno. In tutta Bari, Sandro il Cobra e Igor Lo Zar, ormai sono considerati delle divinità.
I biancorossi non faticano a salvarsi e guardano già alla stagione successiva. La società prima fa cassa con le cessioni di Bigica e Amoruso, ma alla fine decide di privarsi anche di sua maestà Tovalieri, acquistato dall´Atalanta. Igor rimane orfano dell´amico fraterno, che viene rimpiazzato da Kenneth Andersson. Inizia l´’annata 95/96, Protti ha 28 anni e deve provare ad alzare l´asticella, dopo tanta gavetta l´età è quella giusta. Obiettivo centrato alla perfezione. L´attaccante del Bari tira fuori dal cilindro una performance devastante. Indemoniato, infallibile, il cecchino Protti segna gol a raffica. Nel match pareggiato 3-3 contro la Lazio coglie la sua prima tripletta in Serie A.
Dopo 8 gare ha già segnato 8 reti Ma dal decimo turno in poi iniziano ad emergere le vere difficoltà dei pugliesi. Il Bari nonostante la forma eccezionale del suo Zar, arranca. Arrivano 6 sconfitte consecutive tra cui l´1-7 subito in casa della Cremonese. Materazzi viene
licenziato e al suo posto il Presidente Matarrese chiama Eugenio Fascetti. Sembra la mossa giusta. I galletti rialzano la testa e il bomber riminese non molla di un centimetro.
Segna gol su gol. Rifila anche una doppietta all´Inter, lui milanista di nascita. Nel mercato di riparazione, insieme a Roberto Ripa viene acquistato un altro colosso scandinavo della grande Svezia medaglia di bronzo ai Mondiali di Usa 94, l´indimenticato gigante buono, Klas Ingesson Ma il cammino dei biancorossi è destinato a terminare nel peggiore dei modi.
Dopo il buon pari con la Juve, nei successivi 11 incontri, i ragazzi di Fascetti riusciranno a vincere solamente una volta, 2-1 contro il Padova che aveva già un piede e mezzo in Serie B. Dal punto di vista esclusivamente personale, Protti mantiene i suoi soliti martellanti ritmi.
Doppiette contro Lazio, Atalanta, Cremonese, senza dimenticare l´ultima, quella (in)utile rifilata alla Juventus nell´atto conclusivo del campionato. Eh si, perché se è vero che da una parte quando il Bari ospita i futuri Campioni d´Europa è già matematicamente retrocesso in Serie B, dall’altra, è proprio grazie ai due gol segnati ai bianconeri, che Igor, in compagnia di Beppe Signori, si aggiudicherà la palma di Capocannoniere di Serie A con
la bellezza di 24 reti all´’attivo.
La beffa è servita. La gioia per aver raggiunto un traguardo eccezionale, storico, irripetibile, mettendosi alle spalle campioni del calibro di Weah, Vialli, Zola, Batistuta, Bierhoff, Balbo, rovinata dall´’insuccesso dell´’obiettivo mancato dal collettivo. Unico calciatore a vincere la classica cannonieri con una squadra retrocessa.
A suo modo un record, una rarità, positiva o negativa che sia, dipende dal bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. La classica eccezione che conferma la regola. Igor conscio di aver dato tutto, saluta Bari, direzione Roma, sponda Lazio. Dopo un piccolo periodo di declino, avrà modo di rifarsi con gli interessi. Ritornato a Livorno aprii un´’altra tappa fondamentale della sua carriera. Grazia alla caterva di gol con cui semina il panico nelle difese avversarie, fu uno dei giocatori simbolo degli amaranto che centrarono il doppio salto di categoria, dalla Serie C alla Serie A. Protti è il re dei bomber nel 2000/2001 e nel 2001/2002 in C e si ripete con 23 gol l´’anno successivo in B diventando così, insieme a Dario Hubner, l´unico giocatore ad aver vinto le Classifiche Cannonieri di tutte le serie professionistiche A, B e C.
Un record incancellabile, puro e naturale, figlio di quei valori che fanno tanto bene al calcio. Partire dal basso, dalla famosa gavetta per finire sotto i riflettori dei palcoscenici che contano, attraverso il sudore, la costanza, il sacrificio, senza nessun tipo di scorciatoia. Bari e Livorno due piazze innamorate follemente di Igor, il loro Zar, tanto da consegnargli entrambe, ad un giorno di distanza l´una dall´altra, la cittadinanza onoraria.
di Stefano Carta

Grigoris Georgatos nella classifica dei 20 terzini più prolifici di sempre
Ci sono terzini che nel corso della loro carriera sono stati apprezzati più per la loro fase offensiva che per quella difensiva. Addirittura in alcune stagioni sono risultati più decisivi di tanti attaccanti. Un esempio? Nel ricordare oggi il compleanno di Grigoris Georgatos ci è venuta in mente la sua incredibile stagione del 1998/1999, quando […]

Le rose dell’Europeo Under 21 2002: il pianto dell’Italia e l’insuperabile Cech
Tutte le rose dell’Europeo Under 21 2002, vinto dalla Repubblica Ceca di Baros e Cech. Quanti campioni e quanti talenti perduti.

Riscriviamo la storia del trofeo mai vinto da Diego
Se la giuria di France Football avesse potuto premiare anche i calciatori sudamericani, di certo la classifica del Pallone d’Oro 1986 sarebbe stata diversa. Ecco la nostra graduatoria Come sarebbe andata se non avessero costruito il Muro di Berlino? E se gli americani non fossero andati sulla Luna? E se non si fossero sciolti i […]

Halloween nel calcio: l‘enciclopedia delle notti horror dagli anni ‘80 ad oggi!
Prepararsi ad Halloween non è mai stato così masochistico e autoironico. Per questo, ripercorriamo le peggiori e più clamorose disfatte delle big italiane negli ultimi quaranta anni Dolcetto o Caporetto? Cos’hanno in comune la festa che esorcizza la paura dei mostri con la più grande sconfitta militare nella storia del nostro Paese, tanto da diventare […]