I venti giocatori che hanno disputato più partite con “La Bari” di Fascetti
2 Ottobre 2021
Bari è un posto meraviglioso, una città col cuore di un paese di provincia, dove la gente ama le proprie radici, espresse spesso in dialetto. Tra le vie della città, tra le signore che stendono le orecchiette a mano e i forni che inondano le vie cittadine col profumo di focacce e panzerotti, è facile udire commenti sulle prestazioni pallonare de La Bari. Già, nel capoluogo pugliese la squadra calcista viene definita con l’articolo “la” e non “il”, chiara derivazione dialettale che contribuì a creare il mito de “la squadra più stramba del calcio italiano”, definizione coniata dallo storico barese Gianni Antonucci.
Alle grandi platee, tuttavia, la squadra dei Galletti è nota come la squadra ascensore per via della sua tendenza a salire e scendere di categoria, tant’è che la più duratura striscia di permanenza dei biancorossi nella massima serie del calcio italiano è di sei stagioni, dal campionato 1935-36 al 1940-41.
Inoltre la città di Bari ha un altro record, non del tutto invidiabile: è la città più popolosa di Europa a non avere mai avuto una compagine in una competizione UEFA. Eppure in Puglia avevano creduto di poter crescere a livello calcistico alla fine degli ‘80, quando l’Arena delle Vittorie cedette il posto all’avveniristico stadio San Nicola, gioiello architettonico partorito dalla penna di Renzo Piano. I rotocalchi dell’epoca titolarono “L’astronave è pronta a partire”, tuttavia i Galletti non riuscirono mai ad innalzare l’asticella, rimanendo di fatto la squadra che faceva la spola tra la Serie A e la cadetteria.
La seconda striscia di permanenza nel più lunga della storia dei pugliesi nel massimo campionato è quella fatta registrare dal 1997-98 al 2000-01, e l’autore di quei grandi risultati sportivi è l’allenatore più longevo della storia dei Galletti: Eugenio Fascetti. Il tecnico viareggino è stato alla guida dei biancorossi dal dicembre del 1996 all’aprile del 2001, portando la società pugliese ad anni di grandissimo entusiasmo.
Fascetti è un tecnico vecchia scuola, classe 1938, che agli scomodi e inamidati abiti ero solito sedere in panchina con la tuta sociale. Poco avvezzo al calcio manovrato moderno era un allenatore che badava alla sostanza, che ha fondato le fortune delle proprie compagini attraverso un 4-4-2 molto italiano, con centrocampo roccioso e fantasia in avanti con una seconda punta a supporto di un bomber di area di rigore.
Del resto il tecnico viareggino ha portato in panchina tutto ciò che ha appreso nei quindici anni di militanza in campo, dove era un centrocampista di rottura con poche reti all’attivo, ma con compagini di prestigio vantando anche uno scudetto con la Juventus nel 1961 (seppur con solo due presenze all’attivo) oltre alla militanza con Bologna e Lazio.
La gara più celebre della sua gestione è quella del 18 dicembre 1999, quando in totale emergenza contro la quotata Inter decide di schierare due giovanissimi alle prime armi: Hugo Enyinnaya e Antonio Cassano. La gara si mise subito bene per i Galletti, che passarono in vantaggio con un incredibile gol dello stesso Enyinnaya, il quale sorprese Peruzzi con un tiro da quaranta metri, ma i nerazzurri risposero poco con Vieri. Al minuto 88, con i meneghini alla disperata ricerca del vantaggio, il Bari partì di rimessa: Cassano riuscì a controllare la palla con un tacco volante prima di portarsela avanti con la testa, quasi come una foca, eludendo Laurent Blanc – un campione del Mondo, per intenderci – e bruciare Ferron (subentrato a Peruzzi) sul proprio palo. FantAntonio sarà un figlioccio per Fascetti, ma già dall’epoca della sua gestione i “colpi di testa” – più metaforici che in campo – furono molto frequenti, dando il via al neologismo delle “cassanate”.
Oggi abbiamo deciso di raccogliere i venti giocatori che hanno disputato più gare col Bari sotto la sua gestione tra Serie A, Serie B e Coppa Italia.
20. Alberto FONTANA – 60 presenze

Il primo portiere di Eugenio Fascetti è Jimmy Fontana, che dopo gli anni di Cesena aveva trovato nella città di San Nicola il luogo per emergere definitivamente. Sotto la guida del tecnico viareggino guiderà la difesa sia nel 1996, coi Galletti retrocessi in cadetteria, sia nella immediata risalita del 1997. Al termine di quella stagione lascerà Bari per accasarsi all’Atalanta.
19. Gianluca ZAMBROTTA – 66 presenze

Arrivato in Puglia nel 1997 dalla squadra della sua città, Como, Zambrotta conquista le simpatie del suo nuovo tecnico grazie alla sua duttilità e alle doti tecniche con cui ci ha deliziato negli anni seguenti. Fascetti lo posiziona in angolo del campo, perfino in attacco, lui che alzerà la Coppa del Mondo consacrandosi come uno dei migliori terzini degli anni 2000. La sua posizione favorita nel biennio barese resta comunque quella di ala destra. Le prove in biancorosso gli varranno la chiamata della Juventus.

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