Privacy Policy Quando Dado Prso segnò 4 reti in Champions League in soli 23 minuti (VIDEO)

Quando Dado Prso segnò 4 reti in Champions League in soli 23 minuti (VIDEO)

5 Novembre 2021

Zara – dov’è nato – e Dakar distano 6.156,4 chilometri. Ma proprio in Senegal, da qualche mese, l’ex attaccante croato Miladin Prso – per tutti Dado – a quarantasette anni sta affrontando la sua seconda vita sportiva. Non più, evidentemente, come calciatore, bensì come proprietario del Demba Diop FC, squadra militante nella locale Ligue 2. Obiettivi? Plasmare giovani da mandare in Europa per affermarsi; arrivare, un giorno, a vincere la Champions League africana.

Dado Prso sogna di trionfare, da presidente, nella versione africana della competizione per club più importante. Riprendendosi ciò che il destino gli tolse, da calciatore, nell’edizione europea del 2004. Centravanti di quelli di peso, Prso: 190 centimetri per 86 chilogrammi, votato tre volte consecutive miglior giocatore croato tra il 2003 e il 2005, cresce nell’Hajduk Spalato a cavallo della guerra jugoslava; squadra dove in quegli anni transitano – per citare qualche “italiano” – Robert Jarni, Alen Boksic e Milan Rapaic, attaccante simbolo del Perugia della seconda metà degli anni ’90, che Gaucci sognava Pallone d’Oro.

Photo: Pascal Guyot – AFP via Getty Images

Le premesse erano ottime, insomma: ma davvero consentivano di capire che Dado avrebbe festeggiato il ventinovesimo compleanno realizzando una quaterna in Champions League? Sì, perché il croato scelse di entrare nel club dei pokeristi in un memorabile Monaco-Deportivo La Coruña 8-3, quarta giornata del girone C di quella edizione. Era il 5 novembre 2003: Dado, nella ricorrenza del suo genetliaco, si regalò il sogno di essere come Van Basten – primo a realizzare quattro goal in una partita di Champions, uno in rovesciata, in un Milan-Göteborg del novembre 1992 – e terzo in assoluto dopo Simone Inzaghi, protagonista di un Lazio-Olympique Marsiglia del 2000.

Dopo la gavetta in patria, per Prso si aprono le porte della Division 2 francese: è il 1993 quando, nemmeno ventenne, arriva al Rouen. Bisogna attendere il 1996 perché il Monaco si accorga di lui e decida di presentarlo alla corte di Ranieri. Il Principe e non il Sir, ovviamente. C’è Tigana in panchina; in campo Barthez, Petit, Vincenzino Scifo, con in attacco Trezeguet, Henry e Sonny Anderson. Troppi, per trovare spazio: meglio, quindi, andare a farsi le ossa con l’Ajaccio per un paio di stagioni, prima di rientrare alla base nel 1999. Si percepisce nel Principato stiano facendo le cose con criterio e Dado interseca perfettamente il momento storico ideale. Subito Campione di Francia nel 2000; venti presenze e due reti il contributo per una squadra che si è affidata a Marco Simone, miglior marcatore stagionale con ventotto reti.

Tra una Supercoppa e una Coppa di Lega, il Monaco che si presenta alla stagione 2003-04 partecipa alla Champions League. A giovani in rampa di lancio come Rothen e, soprattutto, Evra, si aggiungono diversi giocatori scartati da altre squadre, ma utilissimi alla causa monegasca: da Flavio Roma a Fernando El Moro Morientes, chiuso al Real da Ronaldo Il Fenomeno. In panchina? Didier Deschamps che, dismessi appena trentatreenne gli scarpini, guida i francesi da due anni.

Il Monaco parte dalla quarta fascia di Champions League eppure vince il girone. Per arrivare a tale risultato passa per la sfida casalinga con il Deportivo La Coruña, datata 5 novembre 2003. Siamo nell’epoca del SuperDepor: squadra forte, che mieterà una vittima illustre come il Milan, nei quarti. Ma quella sera al Louis II non ce n’è per nessuno. La apre subito Rothen, con un pallonetto che scavalca un incolpevole Molina. Bissa capitan Giuly, che dribbla il portiere e insacca. Prodromi di una serata speciale, che inizia a tingersi di meraviglia dal minuto 26. Angolo di Rothen; difesa galiziana immobile: Prso stacca e, di testa, fa 3-0. Esultando mostra il 9 che porta sulle spalle, il gigante croato: di certo anch’egli inconsapevole di ciò che accadrà.

Passano solo quattro giri di lancette e Prso fa 4-0 e doppietta personale. Ancora di testa; ancora con la retroguardia del Deportivo meritevole di un posto nella rubrica “Vai col liscio” di Mai dire Goal. La festa è appena iniziata: perché dopo un tentativo di rientrare in partita degli ospiti, grazie ai goal di Tristan e Scaloni, ecco ancora Prso, a decidere che negli spogliatoi i monegaschi debbano prendersi un sereno thè caldo senza preoccuparsi troppo della ripresa. Filtrante per il velocissimo Giuly, che anticipa Molina in uscita e serve Prso per il più facile degli appoggi a porta vuota. 5-2 e si va al riposo. Domate le velleità degli avversari, nella ripresa il Monaco decide di segnarne altri chiudendo il match sull’8-3, la vittoria con più gol nella storia della Champions League. Il nostro eroe ancora non è sazio. Minuto 49: sgroppata di un Rothen inarrestabile sulla fascia sinistra; pallone al centro per l’accorrente Prso, che controlla e calcia un rigore in movimento, per il momentaneo 7-2 e soprattutto per il poker personale.

Al 75’ Deschamps decide di regalargli la standing ovation. Al posto di Dado entra un diciannovenne: un certo Emmanuel Adebayor. Come ricordato, la cavalcata del sorprendente Monaco si arresterà solo in finale e di fronte al Porto dell’astro nascente Mourinho. Ma questa è un’altra storia, che non inficia quella di Dado Prso da Zara: il quale, nel giorno del suo ventinovesimo compleanno, decise di regalarsi l’ingresso nel gotha dei bomber.

Mercoledì, 5 novembre 2003 – Stade Louis II, Montecarlo

MONACO – DEPORTIVO LA CORUÑA 8-3

MONACO: Roma, Evra (83’ Ibarra), Squillaci, Rodriguez, Givet, Plasil (67’ Zikos), Bernardi, Cissé, Rothen, Giuly, Prso (75’ Adebayor). A disposizione: Sylva, Ablancourt, El Fakiri, Camara. Allenatore: Didier Deschamps

DEPORTIVO LA CORUÑA: Molina (46’ Munua), Manuel Pablo (46’ Munitis), Romero, Naybet, Andrade, Mauro Silva, Sergio (60’ Pandiani), Amavisca, Scaloni, Valeron, Tristan. A disposizione: Cesar Martin, Capdevila, Djalminha, Duscher. Allenatore: Javier Irureta

Arbitro: Terje Hauge (Norvegia)

Reti: 2’ Rothen (Monaco), 11’ Giuly (Monaco), 26’ Prso (Monaco), 30’ Prso (Monaco), 39’ Tristan (Deportivo La Coruña), 44’ Scaloni (Deportivo La Coruña), 45’ Prso (Monaco), 47’ Plasil (Monaco), 49’ Prso (Monaco), 52’ Tristan (Deportivo La Coruña), 67’ Cissé (Monaco)

Ammoniti: Evra e Zikos (Monaco); Amavisca, Pandiani, Scaloni e Tristan (Deportivo La Coruña)

di Diego Angelino

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