Privacy Policy Sacchi 3°: ecco i 50 migliori allenatori della storia secondo France Football

Sacchi 3°: ecco i 50 migliori allenatori della storia secondo France Football

1 Aprile 2022

“Giocare a calcio è molto semplice, ma giocare un calcio semplice è la cosa più difficile che ci sia”.

Johan Cruijff, una delle massime e influenti entità del variegato e variopinto mondo del calcio, ha definito con questo virgolettato cos’è per lui il pianeta del Football. Del resto il Profeta del Gol è stato il massimo esponente del totaalvoetbal, il calcio totale di matrice olandese architetta dalla sapiente mente di Rinus Michels, uno dei più grandi allenatori calcistici della storia, e per molti il maggiore esponente dell’arte dell’allenare.

Proprio l’allenatore è quella figura che nel mondo calcistico divide di più: spesso sopravvalutato, a tratti sottovalutato ma sempre e comunque decisivo, nel bene e nel male per definire i successi del club. Un vecchio adagio popolare sosteneva che “esistono allenatori che fanno la fortuna dei calciatori e calciatori che fanno la fortuna degli allenatori”.

Del resto viene difficile pensare a vittorie di un club che non passino dall’architettura di un abile commissario tecnico, non sempre per aver tramato strategie perfette, ma spesso, e soprattutto nel calcio moderno la figura è diventata sempre più trasversale, con competenze psicologiche e comunicative sempre più marcate.

A volte padri, a volte architetti e sempre strateghi, gli allenatori hanno un fuoco dentro che a volte illumina il talento del calciatore, a volte ne brucia il potenziale.

Oggi, per celebrare il natale del Profeta di Fusignano, Arrigo Sacchi, abbiamo deciso di passare in rassegna la classifica dei 50 migliori allenatori stilata da France Football. Come sempre la redazione che decreta il Pallone d’Oro ha scontentato qualcuno, con una graduatoria che tiene conto di quattro criteri: trofei vinti, influenza sul gioco, personalità, influenza su altri allenatori.

Qui di seguito la classifica dei 50 migliori allenatori della storia del calcio per France Football.

50. Jean-Claude SUAUDEAU

Se pensate che il Tiki-Taka sia nato col Barcellona di Pep Guardiola vi sbagliate di grosso: il possesso di palla ossessivo fu creato negli anni ’60 in Francia, a Nantes, dallo spagnolo José Arribas ma fu perfezionato dal suo faro in mediana, Jean-Claude Suaudeau. Una carriera, sia da calciatore che da allenatore esclusivamente nelle file del Nantes. Dopo il titolo del 1982-1983, la grande svolta tattica arriva nel ciclo che lo vede sulla panchina dei Canarini dal 1991 al 1997, dove propone un calcio spregiudicato unito a un pressing a tutto campo. Nel 1995 arriva il titolo di Campioni di Francia, sfiorando il colpo grosso in Champions League nel 1996, venendo eliminato in semifinale dalla Juventus, che a Roma conquisterà la coppa dalle grandi orecchie.

49. Antonio CONTE

Istrionico, maniacale e vincente: Antonio Conte è un allenatore con un futuro raggiante in panchina, che segue i grandi successi con la maglia della Juventus da calciatore. Prima di affermare il suo iconico 3-5-2, marchio di fabbrica dei successi in panchina, ha affrontato una lunga gavetta, con la storica promozione del Bari in Serie A nella stagione 2008-2009. Dopo parentesi complesse a Bergamo e Siena il ritorno alla corte della Vecchia Signora procura più di un mugugno, ma dalle ceneri di un gruppo reduce da due settimi posti conquista un tricolore insperato senza mai perdere, toccando inoltre nella sua ultima stagione bianconera il record di punti in Serie A, ben 102. Unico neo, e sua grande ossessione, la mancanza di titoli europei da allenatore.

48. Marcelo BIELSA

La storia personale del Loco Bielsa sembra scritta da Hemingway, essendo un girovago sempre affamato di insegnare qualcosa, ma con un profondo senso di redenzione. Il suo modo di porsi tuttavia appare più quello di Doc Brown di Ritorno al Futuro ma Bielsa è da tutti ritenuto uno dei grandi maestri del calcio, soprattutto in patria. Del resto l’Argentina è terra di Garra e individualità estrose, ed il Loco appena venticinquenne portò, grazie al suo spregiudicato 3-3-1-3 il Newell’s Old Boys sul tetto d’Argentina in due occasioni, anche grazie alla sua ossessione per il tatticismo e lo studio dell’avversario, che spesso imbrigliava le individualità fantasiose dei suoi calciatori. Dopo un terzo titolo in patria, al Velez, non riuscirà a vincere fuori dall’Argentina, ma il suo stile e i suoi insegnamenti, oltre ai colpi di testa, continuano a fare scuola ancora oggi.

47. Raymond GOETHALS

In patria, in Belgio, viene definito il Mago, ma per tifosi del Milan fu un vero incubo, con strategie degne del Pifferario Magico: lusinghe quasi ruffiane agli avversari, pretattica e squadre compatte nel rettangolo verde hanno visto Goethals portare in Francia, nel 1993, l’unica Champions League del calcio transalpino proprio contro il Milan al termine di una finale di autentica sofferenza agonistica. Le Magien, tuttavia, fu anche un grandissimo profeta in patria con tre campionati belgi, due con lo Standard Liegi e uno con l’Anderlecht, con cui conquistò una Coppa delle Coppe (dopo aver perso una finale due stagioni prima) e due Supercoppa UEFA. Vanta inoltre un’apparizione oltreoceano, sulla panchina del San Paolo.

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