Il Macellaio di Bilbao e i suoi fratelli: i venti Villains del calcio europeo secondo il Daily Mail
15 Aprile 2022
Parliamoci chiaro, il fascino è innegabile. E c’è bisogno anche di loro, inutile negarlo. C’è bisogno su un campo di calcio di chi sa come farsi rispettare, di chi, nei momenti caldi, antepone il temperamento al cervello, di quei duri che iniziano a giocare proprio quando il gioco inizia a diventare rovente. Virtù diffuse in ogni campionato, e presenti oggi come anni fa. Perché il calcio, alla fine, è un gioco semplice. C’è bisogno di chi sa colpire la palla, ma anche di chi sa colpire le gambe, e paradossalmente abbiamo esempi storici di entrambe le categorie, con buona pace di chi riduce tutto ad una grande giocata. Per fortuna o purtroppo non è così, e nell’economia di un campionato le entratacce hanno talvolta lo stesso valore di un gran gol per arrivare alla vittoria finale. Di calciatori duri e rudi è piena, neanche a dirlo, la storia del calcio inglese, ed è il Daily Mail a mettere in fila i venti calciatori più cattivi della storia del calcio mondiale. Non c’è un ordine preciso, e ci mancherebbe pure: una volta letti i nomi, sarà facile capire il perché. Lasciamo ai nostri lettori l’arduo compito di scegliere il più cattivo, tra gli atleti scelti dal giornale inglese, che vi proponiamo in onore del compleanno di un vero e proprio vate del genere, il francese Cyril Rool. Tanti, inevitabilmente, gli assenti illustri.
20. Miguel Bernardo Bianquetti MIGUELI

Quindici stagioni con la maglia del Barcellona, soprannome Tarzan del tutto evocativo per il personaggio in questione, difensore centrale storico dei blaugrana, con cui vince undici trofei e reta nell’immaginario collettivo giocando con una clavicola rotta la finale di Coppa delle Coppe contro il Fortuna Dusseldorf.
19. Képler Laveran Lima Ferreira PEPE

Giocatore durissimo, che ha spesso rasentato l’antisportività. Ostentata senza vergogna, come un vanto, come una cicatrice di una battaglia. E tante sono le battaglie combattute sui campi di tutta Europa dal famigerato difensore portoghese, perennemente in prima fila e spesso assoluto protagonista di tutte le risse delle squadre dove ha giocato. Risse, neanche a dirlo, spesso provocate proprio dalle sue entrate, ai limiti – e siamo generosi – del regolamento.
18. Pasquale BRUNO

Un soprannome che più evocativo davvero non si può. Lo storico difensore di San Donato di Lecce riceve il suo “nome d’arte” da Roberto Tricella, compagno di squadra alla Juventus, che regala a Pasquale l’appellativo “O’animale”. Mai nome più azzeccato: una grinta troppo spesso fuori dai canoni della regolarità, duelli durissimi con gli attaccanti avversari. Per lui parlano i numeri: sedici anni di calcio in Italia, più di cento cartellini gialli, rossi come se piovessero, più o meno cinquanta giornate di squalifica. Con il Torino, durante un derby, si fa espellere: la successiva squalifica è di otto giornate, per la reazione “pacata” dopo il cartellino rosso.
17. Romeo BENETTI

Centrocampista, protagonista con le maglie di Juventus, Milan e Roma. Combattente vero, rappresentante perfetto del gioco all’italiana, furore agonistico come marchio di fabbrica, onesta tecnica di base. Non una espulsione in carriera, al suo attivo ha al contrario una carriera spezzata, quella del povero Liguori durante un Milan-Bologna del 1971, fatto che ha portato a Benetti addirittura una denuncia alla Procura della Repubblica di Milano. Sono cinquantacinque le presenze con la maglia della nazionale.

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