Privacy Policy I 30 brasiliani più forti che hanno giocato in Serie A

Chi sono i 30 brasiliani più forti che hanno giocato in Italia?

3 Marzo 2020

20. JULIO CESAR 

Julio Cesar, tra i portieri brasiliani più forti di sempre in Serie A ha vestito la maglia dell'Inter

La sua avventura iniziò in modo singolare e nell’indifferenza generale: nel gennaio 2005 fu “parcheggiato” al Chievo Verona dall’Inter, che non poteva tesserare più extracomunitari. In gialloblù non esordì mai in quanto gli fu sempre preferito – incredibilmente – il trentanovenne Marchegiani. L’approdo in nerazzurro arrivò, quindi, l’estate successiva e da allora Julio Cesar difese i pali interisti fino al 2012. In mezzo, dodici trofei, con lo storico Triplete del 2010 e una percentuale di rigori parati prossima al 50%.

19. TAFFAREL

Taffarel Brasile

Si sa che i portieri sono convenzionalmente ritenuti un po’ matti. Claudio André Taffarel, di certo, non faceva eccezione. Il capostipite della scuola dei portieri brasiliani che di lì a poco invaderanno i campionati di tutta Europa difende la porta del Parma dal 1990 al 1993, poi passa alla Reggiana e da giocatore degli emiliani vincerà i campionati del mondo americani. Prima di trasferirsi in Brasile, all’Atletico Mineiro, si permetterà anche il lusso di giocare da centravanti alcune partite con una squadra parrocchiale di Reggio Emilia. Torna in forza ai ducali dal 2001 al 2003 per fare da chioccia ad un giovane Frey, Poi nel 2004 si accorda con l’Empoli, ma mentre si reca in sede per il primo allenamento l’auto va in panne. Per Taffarel è un segno divino e si ritira.

18. DIRCEU

Dirceu Brasile

Annoverato tra i giocatori più forti del mondo, l’ala brasiliana, a cavallo tra il 1982 e il 1987, a trent’anni suonati, iniziò una seconda carriera nello stivale. Lo Zingaro del calcio illuminò con il suo calcio fatto di dribbling e puro estro le piazze di Verona, Napoli, Ascoli, Como ed Avellino. A 38 anni la passione scese addirittura in Serie D, all’Ebolitana, neanche fossimo nel romanzo di Carlo Levi. Ad Eboli per due anni si divise tra il calcio a undici e quello a cinque e vestì infine anche la maglia del Benevento, in C1.

17. ADRIANO

Adriano Inter

L’imperatore avrebbe potuto conquistare il mondo. Potenzialmente poteva salire sul podio di questa speciale classifica.  Quello che Javier Zanetti definì un misto tra Ibrahimovic e Ronaldo “Il Fenomeno”,iniziò il suo declino a soli venticinque anni. Le mirabilie fatte vedere con le maglie di Inter, Fiorentina e Parma d’improvviso lasciarono il posto a giocate abuliche e gol mangiati. Approdò alla Roma, in cerca di riconquistare il suo trono, nel 2010, ma nella Capitale non riuscì a ritornare ai livelli a cui eravamo abituati a vederlo.

16. DUNGA 

Dunga e Batistuta Fiorentina

Carlos Caetano Bledorn Verri, in arte Dunga (ovvero “Cucciolo”), non ha mai amato la forma, l’estetica, preferendo sempre la sostanza e l’efficacia. È ciò che emerge dalle sue discutibili completi sfoggiati da CT del Brasile, ma soprattutto da quel suo modo di interpretare il ruolo di mediano in chiave prettamente europea, badando al sodo senza inutili ricami. Fu scoperto dalla Fiorentina quando non aveva neanche vent’anni, lo volle con sé il vulcanico presidente Romeo Anconetani che lo portò a Pisa nel 1987. Poi Fiorentina (1988-92) e Pescara (1992-93). Da capitano guidò il Brasile al titolo mondiale del 1994.