Calcio, amore e fantasia: la classifica dei numeri 10 stranieri più forti degli ultimi 30 anni
10 Gennaio 2022
13. Eric CANTONA

L’addio al calcio prima dei trentun anni; il colpo volante al tifoso fascista del Crystal Palace che lo insultò; un primo addio al calcio annunciato a venticinque anni, dopo esser stato squalificato per aver lanciato la palla addosso a un arbitro. Eric Cantona, The King, era così. Seconda punta di grande qualità e personalità, visse il periodo migliore al Manchester United, ma ha vinto ovunque: con l’Auxerre, il Montpellier, l’Olympique Marsiglia e il Leeds United, nello storico campionato del 1992. Un genio calcistico che dopo l’attività agonistica ha sviluppato anche l’attività di attore. Iniziata – in maniera indimenticabile – con lo spot Nike del 1996, quando Cantona, col suo gesto simbolico di alzarsi il colletto della maglia, liberava il mondo dai demoni con un tiro risolutivo.
12. Juan Sebastian VERON

Il soprannome, Brujita (Streghetta), derivava da quello del padre, chiamato La Bruja. Juan Sebastian Veron era un centrocampista/trequartista, dotato di lancio, tiro e ottima precisione sui calci piazzati. Cresce nell’Estudiantes La Plata, prima di un veloce passaggio al Boca Juniors, prodromo dell’approdo in Italia: Sampdoria, poi la Coppa Italia con il Parma e gli scudetti con Lazio e Inter, inframezzati dall’esperienza inglese con Manchester United e Chelsea. Oggi, dopo sei anni di presidenza, è vicepresidente dell’Estudiantes.
11. Clarence SEEDORF

È l’unico calciatore ad aver vinto la Champions League con tre squadre diverse: basterebbe questo per descrivere Clarence Clyde Seedorf, centrocampista completo, dalla grande forza fisica e dall’invidiabile tiro dalla distanza. Cresciuto nell’Ajax (prima Champions nel 1995), arriva in Italia alla Sampdoria: una stagione e Fabio Capello lo vuole al Real Madrid, dove vincerà ancora la Champions. L’Inter lo riporterà in Italia, prima di scambiarlo con il Milan: l’olandese in rossonero; Francesco Coco in nerazzurro. Seedorf, tra i vari trofei, vincerà altre due Champions, prima di chiudere la carriera con il Botafogo. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ha intrapreso la carriera di allenatore: tre anni fa è stato esonerato dal Camerun dopo l’eliminazione negli ottavi di Coppa d’Africa.
10. Manuel RUI COSTA

Cresciuto nel Benfica, campione del mondo Under 20 con il Portogallo, Manuel Rui Costa arrivò nel 1994 alla Fiorentina appena tornata in A. Divenne il partner ideale di Gabriel Batistuta: tocchi morbidi, passo felpato e assist per il Bomber di Reconquista: connubio spezzato solo dalla crisi finanziaria della Viola. Nel 2001 il passaggio al Milan, dove vincerà praticamente tutto. Oggi è presidente del “suo” Benfica.
9. Luis Manuel Filipe FIGO

In Italia, fino a quando venne a (ben) concludere la sua carriera all’Inter, Luis Figo era ricordato come l’uomo dei due contratti: quelli firmati prima con la Juventus e poi con il Parma, che lo portarono a trasferirsi al Barcellona. Giocava con il 7 e partiva dalla fascia, ma era riduttivo considerarlo una “semplice” ala: dopo il “tradimento” del 2000, con il passaggio al Real Madrid, indossò anche quella 10 che ne descriveva meglio le caratteristiche. Dribbling, ambidestro, cross al bacio e personalità. Un mix di qualità che l’hanno portato, escluso un successo col Portogallo dei grandi, a vincere praticamente tutto.

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