Chi sono i trenta terzini sinistri più forti degli ultimi 30 anni?
26 Ottobre 2021
20. Antonio BENARRIVO

Una incredibile serie di trofei con il Parma per questo riccioluto difensore di fascia. Gli inizi con il Brindisi in Serie C1, la B con il Padova e l’occasione con il Parma di Nevio Scala, dove si ferma e gioca dal 1991 al 2004: anni memorabili, che vedono Benarrivo protagonista delle coppe vinte dai ducali, tre volte quella nazionale, una Supercoppa Italiana, due volte la Coppa UEFA, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA. Capace di fare entrambe le fasce, Benarrivo è particolarmente apprezzato da Arrigo Sacchi in nazionale, che lo convoca, lo fa esordire nel 1993 e lo fa giocare dalla seconda partita in poi, finale con il Brasile compresa.
19. Denis IRWIN

Dodici stagioni con la maglia del Manchester United, dal 1990 al 2002, per un totale di 529 presenze e 33 reti. È uno dei simboli dei Red Devils questo irlandese, che del Manchester United è stato anche capitato. Gli inizi al Leeds, l’esplosione con l’Oldham e l’arrivo ad Old Trafford, dove vince tutto e dove resta titolare per dieci anni fino all’avvento di Phil Neville. Lascia lo United nel 2002 per il Wolverhampton, dove resta fino al 2004 prima di dire basta. Capitano nel club, fascia anche con la Nazionale, di cui Irwin è stato uno dei calciatori più rappresentativi: ha difeso i colori del suo Paese dal 1990 al 1999.
18. SERGI BARJUÁN Esclusa

Prodotto della Masia azulgrana, colonna del Barcellona dal 1993, anno del suo esordio nella Coppa dei Campioni quando scende in campo contro il Galatasaray, e padrone indiscusso della fascia sinistra fino al 2002. Veloce, tecnico, quando in giornata veramente irrefrenabile, dopo il Barca Sergi gioca con l’Atletico Madrid fino al 2005, quando intraprende la carriera di allenatore. Con le Furie Rosse 56 presenze e soltanto una rete, messa a segno all’esordio contro la Polonia: ha giocato i mondiali del 1994 e del 1998 e l’Europeo del 1996.
17. Eric ABIDAL

Terzino sinistro, ma anche capace di giocare al centro con profitto. La progressione è stato il suo marchio di fabbrica nell’arco dell’intera carriera, unita a un riconosciuto senso della posizione: questi i tratti distintivi di Eric Abidal, gli esordi nel Lyon-La Duchère e il passaggio al Monaco nel 2000, il prestito e il conseguente riscatto da parte del Lille, dove si consacra e arriva alla corte della grande di Francia per eccellenza dell’epoca, il Lione. È il 2004, Abidal scala le posizioni e diventa tra i migliori terzini d’Europa. Tanto basta per la chiamata del Barcellona, dove vince da protagonista praticamente tutto e dove affronta il dramma della malattia. Tumore rimosso, in campo dopo due mesi nella semifinale di ritorno di quella Coppa dei Campioni poi vinta contro il Manchester United: nella memoria di tutti il bel gesto di Puyol, che cede al compagno la fascia di capitano per permettergli di alzare quella Coppa che per Abidal ha rappresentato l’inizio di una seconda vita. Dopo il tumore il trapianto e un ulteriore stop, che non ha tuttavia pregiudicato la sua carriera, andata avanti con le opportune prudenze fino al 2014, quando dice addio al calcio dopo nove gare con l’Olympiakos.
16. Joan CAPDEVILA

Campione d’Europa e Campione del Mondo con la Spagna, da titolare in tutte e due le manifestazioni. Basterebbe soltanto questo a confermare il valore e l’importanza del terzino nato a Tarrega nel 1978, cresciuto nell’Espanyol, maturato nell’Atletico Madrid ed esploso del tutto al Deportivo La Coruña prima e al Villareal poi. Quello con il Sottomarino Giallo è l’apice della sua carriera, dal 2007 al 2011, 184 presenze e diciannove gol. Grandi prestazioni che confermano il suo valore, già evidenziato in Galizia, e che lo portano a impadronirsi della fascia sinistra delle Furie Rosse, diventando il titolare indiscusso.

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