Chi sono i vice allenatori della prime trenta Nazionali nel ranking FIFA?
3 Novembre 2021
Thierry HENRY (Belgio)

Per informazioni su come si segnano caterve di gol, chiedere a monsieur Thierry Henry, da quest’anno ritornato nello staff tecnico di Roberto Martinez che già nel 2017 lo aveva fortemente voluto per “addestrare” i suoi attaccanti. La sua carriera parte da Monaco dove a suon di gol si fa notare, prima di approdare alla Juventus. Esperienza sfortunata in Italia, dove viene impiegato da Ancelotti come esterno, lui che prediligeva il ruolo di punta. Un passaggio di un campione nella nostra Serie A, che lascia tanti interrogativi su come sarebbe potuta andare se… Un po’ come Roberto Carlos all’Inter, per intenderci. Herny salutata la Mole, raggiunge la Premier League divenendo un’istituzione nell’Arsenal di Wenger. Saranno 228 i gol messi a segno in 376 presenze per il francese che vince due volte la Premier League, altrettante la Community Shield e tre volte la Coppa d’Inghilterra. Quindi il passaggio al Barcellona dove fu compagno di squadra e di reparto con Messi, Eto’o ed anche Ibrahimovic. In Blaugrana nel 2009 vince tutto: campionato, Coppa e Supercoppa di Spagna, Champions League, Supercoppa UEFA e Mondiale per club. La sua carriera si chiude poi tra i Red Bulls di New York ed ancora Arsenal. Con i blues invece, vince il Mondiale del ‘98, perde la finale del 2006.
Claudio André TAFFAREL (Brasile)

Il ruolo dei portieri del Brasile è “in mani sicure”, quelle di Claudio Taffarel. Icona verdeoro, ha dato tanto anche al calcio italiano, quando in Emilia indossò le maglie di Parma e Reggiana (arrivato dall’Internacional). L’attuale preparatore dei portieri della Nazionale pentacampione del mondo, era lì, di fronte a Roberto Baggio, in uno dei rigori più iconici della storia azzurra, a Pasadena nel ‘94. Lui che in quel periodo aveva da poco concluso l’unica stagione alla Reggiana, successivamente al biennio con il Parma con cui ha vinto anche la Coppa Italia. Quindi il passaggio all’Atletico Mineiro prima ed al Galatasaray tre stagioni più tardi con cui arriva a vincere campionato e coppa in Turchia, oltre una Coppa UEFA ed una Supercoppa nel 2000, prima di chiudere la sua carriera nuovamente in Italia, nuovamente a Parma. Sono 101 le presenze in Nazionale, con ben tre mondiali disputati (Italia ‘90, USA ‘94 e Francia ‘98) e due finali raggiunte, una vinta ed una persa.
Sebastian EGUREN Ledesma (Cile)

Dal 2001 entra a far parte dello staff tecnico della nazionale uruguayana, mentre agli inizi di quest’anno passa al Cile nello staff di Lasarte. Da giocatore ha iniziato in patria con Wanderers e poi Danubio e Nacional di Montevideo, prima di approdare nell’Europa scandinava (Rosenborg e Hammarby). Lo nota il Villarreal che lo porta nella Liga dal 2008 al 2010, e con cui giocherà anche Champions e Coppa UEFA, in quello che è l’apice della sua carriera da centrocampista. Tornerà in Svezia per un breve periodo all’AIK Solna, poi in Spagna allo Sporting Gijon per poi fare ritorno in Sudamerica tra Libertad, Palmeiras, Colon e, di nuovo, al Nacional dove chiude la carriera.
Bernardo REDIN Valverde (Colombia)

È un fedelissimo di Reinaldo Rueda, attuale commissario tecnico dei Cafeteros. Redin, infatti, è al suo fianco sin dal 2015 quando viene chiamato a ricoprire il ruolo di primo assistente nel Nacional Medellin. Prosegue anche nel Flamengo, così come con la Nazionale cilena. Contemporaneamente, però, assume anche la guida della Roja Under 23 per un anno e mezzo, finché non vengono chiamati in blocco dalla Federcalcio colombiana lo scorso gennaio.
Ivica OLIC (Croazia)

Non c’è Croazia senza Olic e non c’è Olic senza Croazia. Ivica è il viceallenatore di Dalic, insieme a Corluka, ex Tottenham Hotspurs ed altra bandiera croata. L’attaccante, classe 1979, non poteva avere destino differente, lui che per la maglia a sacchi biancorossa ha fatto vedere cose eccelse. Le giocate in campo parlano chiaro e le cifre lo consacrano: settimo giocatore più presente in Nazionale, sesto miglior marcatore, lui che ha sviluppato la propria carriera tra la Dinamo Zagabria, il CSKA Mosca, senza dimenticare la lunga militanza in Germania tra Amburgo, Bayern Monaco e Wolfsburg.
Christian POULSEN (Danimarca)

Viceallenatore della Danimarca, al fianco di Kasper Hjulmand ed insieme a Morten Wieghorst (ex Lyngby, Dundee, Celtic e Brøndby), Christian Poulsen è ricordato in Italia non solo per lo sputo ricevuto da Totti, ma anche per il biennio alla Juventus, dapprima positivo, ma poi rivelatosi non proprio esaltante. Formatosi in patria esplode definitivamente nello Schalke 04 (alza per due volte la Coppa Intertoto), facendo apprezzare anche in Champions le sue doti di mediano di rottura. Dopo due stagioni al Siviglia (con cui vince anche Coppa UEFA e Supercoppa Europea) approda a Torino, prima di concludere la carriera tra Liverpool, Evian ed Ajax e facendo ritorno al Copenaghen con cui aveva vinto uno Scudetto.

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