Dal trionfo in Coppa America al Romeo Menti: la rosa del Vicenza 1995/96 con le radici di Montevideo
3 Febbraio 2022
È la stagione 1995-96 quando i Biancorossi guidati da Francesco Guidolin raggiunsero uno storico nono posto nella massima serie. La matricola Vicenza sorprese tutti per il suo gioco fluido e sorprendentemente efficace. Neanche le più blasonate Juventus, Roma Napoli sono state capaci di arrestare la corsa dei vicentini in una stagione esorbitante che per un nulla li ha visti esclusi dalla strabiliante partecipazione alla Coppa UEFA.
I meriti sono della squadra e dell’allora presidente Dalle Carbonare che condusse una campagna acquisti eccellente ed oltre ai vari Amerini, Ambrosetti, Maini riuscì a portare in Italia Joachim Björklund e persino i due talenti uruguaiani che rispondevano ai nomi di Gustavo Mendez e Marcelo Otero.
L’arrivo dei due uruguaiani andò ad innestarsi perfettamente in un meccanismo oliato che vedeva in Francesco Guidolin il vero e proprio deus ex machina dei biancorossi, capace di far crescere e valorizzare al meglio talenti in erba ed elementi esperti in rosa (come capitan Di Carlo e Viviani). Il contributo di Gustavo in difesa e di Marcelo in attacco fu senza dubbio la ciliegina sulla torta che consentì alla macchina “guidoliniana” di innestare i giri alti del motore: grazie alla loro esperienza maturata in Sudamerica nelle loro squadre di club e nella Celeste, sublimata nella Copa America del 1995 vinta ai rigori sul Brasile, il Vicenza riuscì a porre le basi di un triennio davvero indimenticabile.
Il cammino dei Biancorossi fu sorprendente e davanti ad una stagione pressoché da incorniciare non possiamo far altro che rievocare, attraverso la nostra vena nostalgica, i nomi di tutti i protagonisti di quel Vicenza Calcio.
Occhio, alcuni potrebbero farvi cadere una lacrima.
1. Luca MONDINI

Può un calciatore aver militato per Inter, Lazio, Napoli, Vicenza e Sampdoria ed essere poco ricordato dal tifo generale? Purtroppo sì. Questo, nello specifico, risulta essere il caso di Luca Mondini, portiere che ha giocato in un’infinità di squadre senza però mai riuscire davvero a emergere nonostante le sue qualità gli avessero consentito di farsi un nome nelle serie professionistiche italiane. Nasce a Parma nel 1970 e inizia la sua avventura tra I professionisti con le giovanili dell’Inter, dove il ragazzo dimostra di avere ottime doti atletiche e uno spiccato senso di posizione. Alcune brevi parentesi tra La Spezia, Como, Fidelis Andria per poi tornare in nero azzurro nel 1994-95 e cercare di convincere la società a dargli una chance concreta. Purtroppo la sfortuna vuole che davanti a lui ci sia un’istituzione come Gianluca Pagliuca ed è relegato in panchina per gran parte della stagione. Così, per Mondini si chiudono definitivamente le porte dell’Inter: il portiere viene acquistato a titolo definitivo dal Vicenza, con cui vincerà la Coppa Italia 1996-1997 e giocherà sessantaquattro gare in campionato, approcciando quindi la Serie A. Negli anni successivi l’allora allenatore Guidolin finirà per preferirgli Pierluigi Brivio, e lo costringerà a lasciare Vicenza in un pellegrinaggio continuo senza però successi di rilievo.
2. Riccardo CASTAGNA

Cresce calcisticamente nelle giovanili del Vicenza, e viene mandato a farsi le ossa nella vecchia C2 a Thiene e poi Cecina. A soli ventuno anni compie il salto di qualità e viene acquistato dalla Cremonese In Serie B e con i Grigiorossi conquista la promozione nella massima serie. Impiegato sia come terzino che come centrale all’occorrenza Riccardo dimostra personalità e spirito combattivo. Nella stagione 1995-96 fa parte della storica formazione vicentina guidata dal CT Guidolin dove però a causa di un elevata concorrenza di ruolo trova ben poco spazio e sarà costretto a migrare al Venezia. Nel 1996 torna a Cremona, dove in quattro stagioni colleziona settantaquattro presenze e due reti. Ad inizi 2000, inizierà il suo pellegrinaggio nelle serie minori, contando ancora qualche presenza tra I professionisti con Torres, Fiorenzuola prima di concludere definitivamente la carriera in prima categoria nel 2011-12 nel piacentino con la Borgonovese.
3. Gilberto D’IGNAZIO PULPITO

Cresciuto nel Taranto, con il quale esordisce in Serie B nella stagione 1986-87. Resta con i Rossoblù fino al 1992 collezionando complessivamente 103 presenze e cinque realizzazioni. Vive con il Vicenza gli anni più belli della sua carriera (nonostante un brutto infortunio nella stagione 1995-96) vincendo con i biancorossi la Coppa Italia del 1997. Poi un lento declino con le maglie di Udinese, Lucchese, Ancona chiudendo la sua carriera tra i professionisti con la maglia del Taranto in C1 con pochissime presenze all’attivo. Dopo un periodo di inattività torna a calcare i campi della promozione pugliese con Real Squinzano e Atletico Tricase prima di appendere le scarpette al chiodo ed intraprendere una carriera da allenatore.
4. Domenico DI CARLO

Comincia nelle giovanili del Cassino, la squadra della sua città per poi trascorrere gli anni successivi tra serie C2 e C1 con Como, Treviso Ternana e Palermo. La svolta arriva nel 1990 quando le sue prestazioni vengono acquisite dal Vicenza. A 29 esordisce in serie cadetta sotto la guida di Francesco Guidolin. Con i biancorossi vive il periodo più próspero della sua carriera, conquistando la Coppa Italia 1996-97 e raggiungendo la semifinale di Coppa delle Coppe 1997-98. Lasciato il Vicenza dopo nove anni in cui colleziona oltre 250 presenze in campionato, nel 1999 si trasferisce al Lecce, dove gioca sei gare. Chiude la carriera da giocatore al Livorno in C1 perdendo la promozione ai play-off con il Como nella stagione 2000-01, per poi intraprendere una carriera da allenatore.
Attenzione, la prossima pagina contiene forti elementi nostalgici…

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