Privacy Policy Elogio della goleada: le vittorie più larghe in Serie A dagli anni '90 ad oggi - Pagina 3 di 4

Elogio della goleada: le vittorie più larghe in Serie A dagli anni ’90 ad oggi

14 Aprile 2022

LAZIO 8-2 FIORENTINA (1994-95)

Dopo aver rifilato sette reti al Foggia a inizio gennaio, due mesi dopo la Lazio trova di nuovo il modo di mandare in visibilio i propri tifosi sfornando un’altra partita spettacolo ai danni, questa volta, della malcapitata Fiorentina. Una prestazione ancor più incredibile se si pensa che i biancocelesti approcciano al match senza il loro bomber principe: Beppe Signori. Zeman però non fa una piega e decide di imporre al centro dell’attacco Casiraghi, che diventa il mattatore della sfida. L’attaccante brianzolo mette infatti in mostra tutto il suo repertorio, realizzando un incredibile poker che annichilisce la difesa viola. Il resto della gloria se lo prendono Negro, Cravero, Boksic e Di Vaio. Menzione particolare invece per Marchegiani, abile in una partita del genere a entrare nel tabellino parando un rigore al futuro capocannoniere del campionato: Batistuta.

INTER 8-2 PADOVA (1995-96)

La prima stagione intera di Massimo Moratti in qualità di presidente dell’Inter si chiude senza grandi squilli. L’apice dell’annata arriva alla trentesima giornata, quando la compagine meneghina, in forte ascesa di risultati, affronta il Padova fanalino di coda e ormai quasi spacciato. Mattatore della sfida è Marco Branca, acquistato nella sessione autunnale di mercato e artefice, quantomeno sul piano realizzativo, della sua miglior stagione in massima serie. L’attaccante nerazzurro rifila infatti una tripletta a Bonaiuti e Dal Bianco (subentrato al titolare nella ripresa), indirizzando così la contesa. A ravvivare il match ci pensa però Nicola Amoruso, abile a capitalizzare due volte le indecisioni della retroguardia interista. L’attaccante patavino spreca però il rigore della possibile tripletta e così, dal potenziale 6 a 3, si passa all’8 a 2 finale, grazie alla doppietta di Maurizio Ganz.

ROMA 7-0 CATANIA (2006-07)

Passata la tempesta di Calciopoli, la Serie A che si ripresenta ai nastri di partenza è in cerca di nuove contendenti allo scudetto per sopperire alla mancanza della Juve. Tra le varie pretendenti al ruolo di anti Inter, si staglia la Roma di Spalletti. La compagine capitolina, infatti, vive una stagione di rilancio dopo i patemi delle ultime due annate, regalando spettacolo quasi ogni domenica. A farne maggiormente le spese è il Catania fresco di ritorno in massima serie, che il 19 novembre viene letteralmente spazzato via dal campo. Segnano praticamente tutti, da Panucci e Perrotta, autori di due doppiette, a Mancini, Montella e Totti, sempre più a suo agio nel nuovo ruolo di attaccante di manovra.

PALERMO 0-7 UDINESE (2010-11)

Palermo-Udinese del 27 febbraio 2011 è sicuramente la partita manifesto di cosa sono stati nel campionato 2010-11 Totò Di Natale e Alexis Sanchez. I due, dopo un avvio difficile con un punto racimolato in cinque gare, prendono infatti per mano la compagine friulana e la innalzano fino al quarto posto finale, posizione valevole per l’ingresso ai preliminari di Champions League. Tra le tante vittime della stagione, però, il Palermo è sicuramente la squadra alla quale i due hanno fatto più male. Nella partita in questione, infatti, i due scherzano come e quando vogliono la retroguardia rosanero, siglando una tripletta (Di Natale) e un poker (Sanchez) che costeranno la panchina a Delio Rossi.

SASSUOLO 0-7 INTER (2013-14)

La prima stagione in Serie A del Sassuolo non parte sotto i migliori auspici. Dopo aver perso contro Torino, Livorno e Hellas Verona, infatti, la compagine emiliana è chiamata a far punti contro l’Inter di Mazzarri, squadra partita benissimo e rinvigorita dal pari contro la Juventus di Conte. Le cose precipitano molto presto per i neroverdi, al settimo Palacio firma difatti l’1-0. Come neve al sole la compagine allenata da Di Francesco si scioglie repentinamente, subendo nel giro di venti minuti altri due gol. L’intervallo è visto così come una ciambella di salvataggio, ma è un’illusione effimera. Al rientro l’Inter spinge ancora di più sull’acceleratore, segnando altre quattro reti con Alvarez, Cambiasso e Milito (doppietta per lui). Sembra un film già visto: la squadra cenerentola in A che saluta quanto prima la compagnia, invece i neroverdi si riprenderanno e troveranno un’impensata salvezza, mentre l’Inter frenerà e si dovrà accontentare di un posto in Europa League.