Privacy Policy I giocatori ad aver vinto il premio di "Miglior giovane" nella storia dei Mondiali - Pagina 2 di 3

I giocatori ad aver vinto il premio di “Miglior giovane” nella storia dei Mondiali

29 Marzo 2021

ARGENTINA 1978 – Antonio CABRINI (Italia)

La convocazione al Mondiale argentino del Fidanzato d’Italia al posto del più esperto Aldo Maldera scatenò reazioni contrastanti, ma il terzino della Juventus mostrò un’autorità e carisma fuori dal comune per un ventenne. L’esperienza azzurra dall’altra parte dell’Oceano si concluse al quarto posto, ma la squadra di Bearzot mise in mostra al mondo intero di aver dimenticato la fallimentare spedizione teutonica e di aver voltato decisamente pagina, mettendo in mostra un gioco frizzante e piacevole. Cabrini, rappresentante della ItalJuve, dimostrò la bontà della decisione del commissario tecnico nell’affidargli una maglia da titolare e, dopo aver digerito le sconfitte con Olanda prima e Brasile poi, il Bell’Antonio si rifarà con gli interessi quattro anni dopo.

SPAGNA 1982 – Manuel AMOROS (Francia)

Difensore in forza al Monaco, l’appena ventenne Amoros colpì per la personalità mostrata in campo. Manuel esplose durante il Mondiale, tanto che il commissario tecnico Hidalgo lo lasciò in panchina in occasione della gara d’esordio contro l’Inghilterra. Le successive prove nelle altre sfide in programma del girone contro Kuwait e Cecoslovacchia dimostrarono come i Galletti avessero tra le loro fila un ragazzo in grado di fornire prestazioni di altissimo livello. Il percorso della Francia verso la finale, però, s’interruppe in maniera traumatica al termine di una pirotecnica finale contro la Germania Ovest. I calci di rigore, dopo il 3-3 con cui terminano i supplementari, furono fatali ai transalpini. Amoros segnò uno dei tiri dal dischetto, ma gli errori di Six e Bassis condannarono i Blues.

MESSICO 1986 – Vincenzo SCIFO (Belgio)

Il Mondiale messicano fu una tappa importantissima per il giovane Vincenzo, un belga con la faccia ed il nome da italiano. Ha compiuto da poco vent’anni, ma è già una colonna dell’Anderlecht e Guy Thys, commissario tecnico della Nazionale, lo porta con sé al cospetto di Montezuma per dare un’ulteriore spinta ad una Nazionale già zeppa di talento. Ed entrambi raggiunsero i propri obiettivi: mentre il Belgio tentò inutilmente di ostacolare la cavalcata di Maradona verso la Coppa del Mondo durante le semifinali, Scifo riuscì a mettere in mostra in mondovisione tutto il suo talento, segnando gol decisivi e fornendo prestazioni ai limiti della perfezione. Il calciatore dell’Anderlecht siglò due reti pesantissime: nel girone contro l’ostico Iraq e negli ottavi di finale contro L’URSS. Sarà inoltre determinante anche nei quarti di finale, quando trasformò un rigore nella lotteria alla fine dei tempi regolamentari.

ITALIA 1990 – Robert PROSINECKI (Jugoslavia)

L’Italia porta bene a Prosinecki. Infatti, nel Belpaese Robert disputa il suo primo Mondiale con la Jugoslavia e dodici mesi dopo alza la Coppa dei Campioni sotto il cielo dello stadio San Nicola di Bari con la sua Stella Rossa ai danni dell’Olympique Marsiglia. Il suo Mondiale, tuttavia, non comincia bene, vista la sonora sconfitta rimediata contro la quotatissima Germania Ovest. Ma i Plavi sono duri a morire riusciranno a rimettersi in corsa grazie alle vittorie contro Colombia ed Emirati Arabi Uniti. Contro questi ultimi Prosinecki segna anche la rete del definitivo 4-1. Scaricata l’adrenalina dell’esordio, la Jugoslavia punta dritta alla conquista del podio e Robert si carica sulle spalle la squadra: contro l’Argentina è uno dei migliori in campo e sigla una rete dal dischetto nella lotteria dagli undici metri – dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari – ma non sarà sufficiente per fermare il cammino dell’Albiceleste verso la finalissima.

USA 1994 – Marc OVERMARS (Olanda)

Marc è l’astro nascente del calcio olandese ed è la stellina dell’Ajax. Seppur non sia cresciuto nell’Academy dei Lancieri, ma in quella del Go Ahead Eagles, Overmars ha già vestito la maglia del Willem II nella Eredivisie e quando arriva ad Amsterdam ha dalla sua un’esperienza che i suoi pari età non possono vantare. La rapidità è la sua dote primaria e gli Oranje non possono fare a meno della sua velocità. Durante la rassegna statunitense non sigla nessuna rete, una vera rarità per lui, tuttavia delizia le platee degli appassionati di soccer con le sue proverbiali giocate in velocità. Il gol del vantaggio olandese segnato da Bergkamp contro l’Irlanda negli ottavi di finale è ancora nei ricordi di ogni nostalgico. La sua carriera ha un importante slancio dopo il Mondiale a stelle e strisce con la vittoria della Champions League con l’Ajax e gli anni d’oro giocati nell’Arsenal e nel Barcellona.

FRANCIA 1998 – Michael OWEN (Inghilterra)

Il calcio inglese nel 1998 sembra aver trovato l’attaccante del futuro: Michael Owen da Chester. Ad appena diciott’anni è già l’idolo di Anfield Road e nel Mondiale transalpino affianca una leggenda del calcio di Her Majesty, the Queen: Alan Shearer. Il Golden Boy sigla la sua prima rete iridata nella clamorosa sconfitta subita contro la Romania che porterà i Three Lions a qualificarsi come secondi nel girone, proprio dietro ad Hagi & Co. Agli ottavi di finale, però, Owen s’impone prepotentemente agli occhi di tutti gli appassionati sparsi sul globo, segnando uno dei suoi gol più celebri e più belli della storia dei Mondiali. La sua invenzione contro l’Argentina è un ossequio al gioco del calcio: un mix di tecnica, velocità e precisione. Peccato che l’impresa fu vanificata dall’eliminazione ai calci di rigore.