I migliori portieri dell’IFFHS dal 1987 al 2020
7 Ottobre 2021
1988 – Rinat DASAEV

Per la seconda edizione del premio il più votato fu Dasaev. L’estremo difensore sovietico era una leggenda dello Spartak Mosca e uno dei migliori nel suo ruolo durante gli anni ottanta. Il soprannome, Cortina d’Acciaio, dà l’idea di quanto fosse difficile bucarlo: essenziale, pochi balzi per i fotografi e tanta concretezza. Dasaev ha difeso i pali dell’URSS per undici anni, portandola da capitano fino alla finale di Euro ’88, costretto a inchinarsi all’Olanda di van Basten. Neanche i suoi 189 centimetri poterono nulla sul tiro al volo emblema di quella manifestazione.
1989, 1990 e 1991 – Walter ZENGA

Giudicato per tre anni consecutivi come il miglior portiere al mondo, nel solco della tradizione italiana di numeri 1 di alta scuola. Walter Zenga, durante le stagioni centrali della permanenza all’Inter, è stato pressoché insuperabile, titolare fisso sia nel club sia in Nazionale: eletto come il più forte nel suo ruolo per il decennio 1987-1997, l’Uomo Ragno in quelle tre annate storiche dal 1989 al 1991 vinse lo Scudetto dei Record, una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA. Con gli Azzurri partecipò al Mondiale casalingo, inviolato dal primo minuto al 67’ di quella sfortunata semifinale di Napoli, record ancora da battere. La rassegna terminò con un terzo posto che stava stretto a tutta la spedizione, ma Walter si confermò un top player anche in campo internazionale.
1992 e 1993 – Peter SCHMEICHEL

Il portiere più impenetrabile della storia danese. Le manone sulla Coppa di Euro ’92, con il rigore parato a un certo van Basten in semifinale. Tra i pali Peter Schmeichel è stato un’icona del calcio degli anni novanta, dal fisico poderoso eppure agile, oltre che un vincente e con un carattere da leader. Dopo il Campionato Europeo conquistato in Svezia, trionfò anche con il Manchester United in Premier League l’anno successivo, affermandosi come uno dei più grandi estremi difensori mai visti nel Regno Unito. Diventerà primatista di presenze con la maglia biancorossa della nazionale e segnerà tredici gol in carriera.
1994 – Michel PREUD’HOMME

Tra i pali un gatto, difendeva la porta con sicurezza e personalità: Preud’homme si guadagnò il premio di miglior portiere secondo la IFFHS grazie all’eleganza dei gesti e alle sue prestazioni sorprendenti a USA ’94. Con il Malines si piazzò a metà classifica nel campionato belga, con i Diavoli Rossi sfoderò gare eccellenti e mise in mostra le sue innate qualità: mantenne la rete inviolata contro i Paesi Bassi e capitolò solamente contro i detentori, ovvero la Germania di Völler e Klinsmann.
1995, 1997 e 1998 – José Luis CHILAVERT

Ad oggi è l’unico che pur militando in Sud America, è stato insignito del riconoscimento della IFFHS: miglior portiere per tre anni, Chilavert ha vissuto i momenti più felici al Velez Sarsfield. In Argentina l’estremo difensore paraguaiano ha sollevato una Libertadores, una Coppa Intercontinentale e per due volte la Recopa Sudamericana, oltre a quattro campionati nazionali. Leggenda della Albirroja, aveva il carisma dei campioni, grandi doti atletiche e tecniche ed era un ottimo tiratore di calci di punizione e rigori: a fine carriera saranno addirittura 62 i gol da lui realizzati.

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