I migliori portieri per media-gol subiti in Nazionale
15 Ottobre 2021
Ci capitava spesso, fin da piccoli, di esaltare le gesta dei grandi goleador, ricordando prodezze incredibili, marcature impossibili o semplicemente quella cerchia di gol che hanno segnato la svolta di un’intera gara. Del resto, noi amanti della pelota abbiamo sempre immaginato di segnare dentro la celebre Zona Cesarini, per poi lasciarsi andare a una di quelle pazze esultanze, imitando i nostri idoli. Chi non lo ha sognato?
Ma oggi non siamo qui per parlare di loro. Bensì vogliamo rendere omaggio ad una figura, un ruolo che di coraggio e sacrificio ne impiega tanto. Ci vuole oltretutto, una bella dose di lucida follia per mettersi i guanti e calarsi nelle vesti di goalkeeper, così come lo chiamano nel tempio del calcio, in quel lembo di terra dove il 26 ottobre del 1863 nacque il gioco più bello del mondo.
Gente strana, ce lo hanno sempre detto. Infatti, non è mai stato facile leggere ed interpretare la mente di un portiere. Controversa figura, che spesso si affida all’istinto, piuttosto che al razionale. Non è un caso, che questo ruolo richieda tanta personalità e coraggio da vendere. E probabilmente non ci saremmo mai innamorati di loro, se non fosse stato, per quel loro lato caratteriale cosi imprevedibile e quell’ innata dose di follia tra i pali, che li ha resi eterni.
Cosi, oggi nel giorno di compleanno di Vitor Baia, abbiamo voluto esagerare e siamo andati a curiosare un po’ di statistiche, calcolando la media-gol subiti e stilando la classifica dei primi venti portieri del mondo, con cinquanta o più presenze in Nazionale. Non ci crederete, è venuto fuori qualcosa di pazzesco!
20. Nelson TAPIA (Cile – 73 presenze / 84 gol subiti = 1,15 media-gol subiti)

«Roberto Baggio contro Tapia…» così recitano le parole di Bruno Pizzul mentre il Divin Codino si appresta a calciare il rigore degli azzurri in Italia-Cile di quell’11 giugno 1998. Da quegli undici metri, in un attimo, sono improvvisamente riapparsi i fantasmi del 17 luglio 1994, quando fu qualche eterna divinità del calcio a decidere le sorti della finale di Pasadena. Tapia, è stato suo malgrado un personaggio controverso, come testimonia il soprannome Cabeza de Muela che fu molto probabilmente derivato da un carattere tutt’altro che accondiscendente.
19. José Luis CHILAVERT (Paraguay – 58 presenze / 65 gol subiti = 1,12 media-gol subiti)

Di lui ci ricordiamo strabilianti calci piazzati, accompagnati da una tecnica sopraffina e una bella dose di locura. Portiere eterno e simbolo indiscusso della nostra generazione. Il Mondiale transalpino del 1998, che lo vede difendere i pali della nazionale paraguaiana, sancisce il consolidamento della sua affermazione sul palcoscenico iridato. Carisma e determinazione da vendere lo hanno reso un vero e proprio trascinatore della Albirroja. Sebbene il suo “caratterino”, talvolta fin troppo sopra le righe, ne abbia condizionato le prestazioni. Vamos Josè!
18. Oliver KAHN (Germania – 86 presenze / 95 gol subiti = 1,10 media-gol subiti)

In molti lo ricordano per la sua straordinaria personalità. Oliver è sempre stato un portiere che abbinava alle doti fisiche tanto coraggio e uno spiccato temperamento. Nasce a Karlsruhe, nell’allora Germania Occidentale, il 15 giugno 1969. Ha origini baltiche: i suoi nonni, infatti, provenivano dalla Lettonia e il suo papà si trasferì in terra tedesca dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il suo amore per il calcio è precocissimo: all’età di sei anni entra a far parte delle giovanili del Karlsruher. Inizialmente gioca come difensore, ma la svolta della sua carriera e della sua vita arriva a sette anni, quando suo nonno gli regala la divisa da portiere di Sepp Maier, il suo idolo. Da quel momento avrà ufficialmente inizio la sua ascesa nel ruolo di portiere collezionando un quantitativo enorme di presenze tra Bundesliga (in seguito con il Bayern Monaco) e Nazionale. Tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000 è senza dubbio uno dei più forti portieri del mondo, a tal punto che è la IFFHS – Federazione Internazionale di storia e statistica del calcio – a riconoscergli tale nomina per ben tre volte: nel 1999, 2001 e 2002.
17. Jorge CAMPOS (Messico – 92 presenze / 99 gol subiti = 1,07 media-gol subiti)

È stato sicuramente un buon portiere, probabilmente uno degli estremi difensori più forti nella storia calcistica del suo Paese, ma il suo ricordo nella memoria di tanti appassionati di calcio è legato ad altri fattori. Impossibile, infatti, non associare Jorge alle divise sgargianti che amava indossare fra i pali e che, di fatto, lo hanno consegnato alla storia del calcio. Un vero e proprio esteta del mondo del pallone che agli inizi degli anni ‘90 ha incredibilmente lanciato una nuova moda tra i “colleghi” del periodo. Non è così difficile intuire la caratura di questo estroso personaggio che, tuttavia, in un momento preciso della sua carriera (stagione 1988 con i Pumas UNAM) decide persino di reinventarsi attaccante, mettendo a segno quattordici reti in trentasette presenze. Tornerà successivamente tra i pali, difendendo la porta della nazionale in ben due edizioni mondiali: USA ’94 e Francia ’98 dove il sogno della Tricolor s’infrangerà agli ottavi rispettivamente con la Bulgaria di Stoichkove la Germania di Matthäus.
16. Thomas RAVELLI (Svezia – 123 presenze / 121 gol subiti = 0,98 media-gol subiti)

Stempiatura abbondante e aria quasi da pensionato lo rendono un personaggio del tutto inconfondibile. Thomas Ravelli da Vimmerby è il portiere della Svezia per antonomasia. Il cognome evidenzia chiare origini italiane, perché di fatto nel sangue di Thomas c’è il Trentino e la Val di Sole. Il nonno di Mezzana si trasferisce presto in Svezia mettendo al mondo un figlio di nome Peter (padre di Thomas) che presta servizio presso una società di calcio. Thomas e il fratello gemello Andreas spesso lo accompagnano, ma più della valigetta del papà ai ragazzi piace il pallone. Uno difensore, l’altro portiere. Elasticità, prontezza di riflessi e tanto estro sono il punto di forza di Thomas. Esordisce a soli diciassette anninell’Öster Växjö per poi passare al Göteborg. Da quel momento non lascerà più la porta arrivando ben presto a difendere anche quella della Nazionale. Va a Mondiali di Italia ’90, ma la Svezia rimedia tre sconfitte al girone e torna presto a casa. Diversa invece la storia della kermesse americana del 1994. Ravelli si presenta per la manifestazione a stelle e strisce a trentasei anni suonati e nonostante l’età avanzata dimostra ancora di saperci fare. Dopo il 2-2 dei tempi regolamentari con la Romania si va ai rigori. Thomas, sale in cattedra e diventa il protagonista assoluto. Prima neutralizza il tiro di Raducioiu e poi quello decisivo di Belodedici, regalando alla Svezia la semifinale.

Grigoris Georgatos nella classifica dei 20 terzini più prolifici di sempre
Ci sono terzini che nel corso della loro carriera sono stati apprezzati più per la loro fase offensiva che per quella difensiva. Addirittura in alcune stagioni sono risultati più decisivi di tanti attaccanti. Un esempio? Nel ricordare oggi il compleanno di Grigoris Georgatos ci è venuta in mente la sua incredibile stagione del 1998/1999, quando […]

Le rose dell’Europeo Under 21 2002: il pianto dell’Italia e l’insuperabile Cech
Tutte le rose dell’Europeo Under 21 2002, vinto dalla Repubblica Ceca di Baros e Cech. Quanti campioni e quanti talenti perduti.

Riscriviamo la storia del trofeo mai vinto da Diego
Se la giuria di France Football avesse potuto premiare anche i calciatori sudamericani, di certo la classifica del Pallone d’Oro 1986 sarebbe stata diversa. Ecco la nostra graduatoria Come sarebbe andata se non avessero costruito il Muro di Berlino? E se gli americani non fossero andati sulla Luna? E se non si fossero sciolti i […]

Halloween nel calcio: l‘enciclopedia delle notti horror dagli anni ‘80 ad oggi!
Prepararsi ad Halloween non è mai stato così masochistico e autoironico. Per questo, ripercorriamo le peggiori e più clamorose disfatte delle big italiane negli ultimi quaranta anni Dolcetto o Caporetto? Cos’hanno in comune la festa che esorcizza la paura dei mostri con la più grande sconfitta militare nella storia del nostro Paese, tanto da diventare […]