I migliori portieri per media-gol subiti in Nazionale
15 Ottobre 2021
15. RÜŞTÜ Reçber (Turchia – 120 presenze / 117 gol subiti = 0,97 media-gol subiti)

Impossibile dimenticare una figura fondamentale di ruolo come Rüştü Reçber. Portabandiera dei sogni di un’intera nazione e assoluto trascinatore. Rüştü è un personaggio che rimane costantemente in bilico tra un’aura di leggenda e una sensazione di incompletezza per via della beffa nell’unica grande occasione con la sua nazionale: quella del Mondiale nippo-koreano del 2002. I turchi, allenati da Fatih Terim, dopo un torneo condotto egregiamente, accarezzarono il sogno della finale. Fu il Brasile, in semifinale, a spegnere definitivamente le speranze turche con un gol siglato dal solito Ronaldo. L’estremo difensore, è ricordato soprattutto per i segni neri sul volto dipinti accuratamente prima di ogni partita. In molti ci lessero un tentativo di esprimere il proprio spirito guerriero, nonché di intimorire gli avversari. Invece la tintura nera che decorava i suoi zigomi aveva il semplice scopo di evitare il riverbero della luce dei riflettori. Una spiegazione senz’altro meno “romantica” rispetto alla fantasia dei tifosi, ma che evidenzia un tratto di originalità nella personalità di un portiere che, ancora oggi, è tra gli sportivi più amati del suo Paese.
14. Michel PREUD’HOMME (Belgio – 58 presenze / 56 reti subite = 0,96 media-gol subiti)

Riccioli neri e una folta chioma. Un simpatico incrocio tra il cantautore americano Art Garfunkel e Brian May, storico chitarrista dei Queen. Lui è Michel Preud’Homme: vallone doc, non altissimo, ma con un fisico prepotente, gli occhi di un azzurro glaciale e dei riflessi felini. Nonostante fosse tra i migliori portieri degli anni ‘80, non è mai riuscito ad approdare in una big europea vera e propria. Forse ne ha in parte risentito, visto le potenzialità che il portierone esprimeva. Ci ha pensato lui a portare sul tetto del Vecchio Continente il Malines – o il KV Mechelen per non fare un torto ai fiamminghi – nel 1987, alzando al cielo la Coppa delle Coppe. Tuttavia gli anni migliori sono quelli con la Nazionale belga, con la quale viene eletto miglior portiere del Mondiale del 1994, all’età di trentacinque anni. Il torneo di Italia ’90 è stato però il suo vero trampolino di lancio con i Diavoli Rossi, malgrado l’eliminazione agli ottavi contro la corazzata inglese di un certo Platt.
13. Peter SCHMEICHEL (Danimarca – 129 presenze / 112 gol subiti = 0,86 media-gol subiti)

Peter è il portiere-simbolo della sua Nazionale. È stato uno dei veri eroi dell’Europeo del 1992. Soprattutto dopo aver consentito alla Danske Dynamite di accedere in finale grazie ad una delle sue più belle partite disputate nella sua intera carriera. Schmeichel, infatti, fu letteralmente insuperabile durante la semifinale fra la Danimarca e l’Olanda, ribattendo praticamente ogni tentativo a rete degli Oranje e soprattutto respingendo il calcio di rigore di van Basten dopo il 2-2 maturato nei 120 minuti della battaglia di Göteborg. Dopo le ottime stagioni in patria con il Brøndby, Schmeichel viene acquistato dal Manchester United di cui diventa l’inamovibile titolare. Con i Red Devils si aggiudica anche la Champions League del 1999: la sua capriola di sul prato del Camp Nou resta un’immagine indelebile nei ricordi dei tifosi mancuniani. Ed anche in quelli del Bayern Monaco.
12. Antonis NIKOPOLIDIS (Grecia – 89 presenze / 72 gol subiti = 0,80 media-gol subiti)

Capelli bianchi ed un volto davvero familiare. A prima vista ricorda George Clooney, tant’è che qualcuno ha pensato bene di ribattezzarlo proprio con il cognome dell’attore americano. Si è fatto conoscere all’Europa nel 2004, proprio in occasione dell’Europeo, vinto sorprendentemente dagli ellenici. Difese la porta della Nazionale anche nelle qualificazioni per i Mondiali del 2002, senza riuscire, però, a centrare l’obiettivo. Detiene tuttora il primato di presenze con la casacca della Grecia che lascia nel 2008 dopo aver fallito la qualificazione alla massima competizione continentale, organizzata in Austria e Svizzera.
11. Andoni ZUBIZARRETA (Spagna – 127 presenze / 99 gol subiti = 0,77 media-gol subiti)

Uno dei simboli del calcio iberico ed internazionale degli anni ’90. Giocò in nazionale con le Furie Rosse in ben quattro edizioni iridate: 1986, 1990, 1994 e 1998. Noi lo ricordiamo particolarmente in occasione dei quarti di finale del Mondiale americano, quando fu letteralmente saltato in uscita da Roberto Baggio per firmare il 2-1 definitivo che spedì gli Azzurri a giocarsi la semifinale. Nell’edizione transalpina del 1998, invece, fu complice di un errore a dir poco grossolano contro la Nigeria. Un innocuo cross dal fondo di Lawal, venne malamente deviato in porta da lui stesso. L’errore si rivelò fatale per la Roja che venne sorprendentemente eliminata nella fase a gironi. Questi sono infortuni che, dunque, rendono umano uno dei portieri più longevi e vincenti che si siano mai visti in Spagna dopo Zamora e Arconada e prima di Iker Casillas. Dopo essersi messo in mostra con l’Athletic Bilbao, il basco ha trascorso tra i pali del Barcellona la parte centrale della sua carriera, alzando sotto al cielo di Wembley la prima, storica Coppa dei Campioni dei Blaugrana nel 1992.

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