I migliori Under-23 che hanno giocato i preliminari di Champions 2002/03 con C.Ronaldo
5 Febbraio 2022
Jermaine JENAS (18 febbraio 1983)

Cresciuto nell’Academy del Nottingham Forest, squadra della sua città natale, Jenas esordisce proprio con la maglia dei Reds tra i professionisti nella stagione 2000-01. Costretto alla cessione a causa dei problemi economici in cui versa il Forest, nel gennaio del 2002 si accasa al Newcastle United. Con i Magpies gioca per tre stagioni e mezza, esordendo anche in Champions League e arrivando fino alle semifinali di Coppa UEFA nel 2004. Acquistato dal Tottenham nell’estate del 2005, in breve tempo diventa una colonna degli Spurs, guadagnandosi anche un posto nella selezione inglese per i Mondiali del 2006. Dopo sei stagioni con la compagine londinese e una difficile annata a Birmingham nelle file dell’Aston Villa, Jenas conclude la propria carriera vestendo le maglie del Nottingham Forest (di nuovo) e Queens Park Rangers.
Azar KARADAS (9 agosto 1981)

Il centravanti norvegese di origini turche è uno dei migliori prospetti che la nazione scandinava stia vedendo crescere. Dopo un buon biennio con il Brann Bergen, dove si fa apprezzare in fase d’attacco ma anche come centrale difensivo – infatti viene impiegato in entrambe le posizioni anche nelle selezioni giovanili della Nazionale – Karadas contribuisce fattivamente al superamento del turno da parte del Rosenborg fino ai tabelloni della Champions League. Con lui i Bianconeri fanno fuori prima il Levski Sofia, quindi il Brøndby. Lo ricorderanno bene i tifosi dell’Inter: nel match di Trondheim, infatti, Karadas realizzò una doppietta che consentì ai suoi compagni di squadra di strappare un pareggio ai Nerazzurri. Dopo una partenza più che promettente, nel 2004 matura il trasferimento al Benfica. Tuttavia, in Portogallo, Azar non è al centro del progetto dei lusitani e dopo i prestiti a Portsmouth e Kaiserlautern, nel 2007 tornò proprio al Brann, compagine alla quale lega il suo nome fino al termine della carriera, giunto nel 2019.
LEONARDO Vitor Santiago (9 marzo 1983)

Cresciuto come Van Persie nelle giovanili del Feyenoord, a inizio anni 2000 Leonardo era tra i calciatori più promettenti dell’intero panorama mondiale, tanto da essere inserito nella celeberrima classifica stilata da Don Balon nel 2001. Purtroppo il brasiliano non ha mantenuto le promesse, non riuscendo a fare mai il definitivo salto di qualità a causa di una sfortunata catena di infortuni. Rimasto a Rotterdam fino a dicembre 2005, Leonardo ha iniziato poi una lunga serie di avventure senza trovare mai la giusta dimensione e terminando la carriera a trentaquattro anni ai margini del grande calcio.
Obafemi MARTINS (28 ottobre 1984)

Attaccante noto per la sua incredibile velocità e la sua proverbiale esultanza, Martins viene scovato e portato in Italia dagli emissari della Reggiana, esordendo in Serie C durante la stagione 2000-01. Passato all’Inter, inizialmente trova spazio nella formazione Primavera (in coppia con Pandev), vincendo il Trofeo di Viareggio e il campionato al primo tentativo. Aggregato alla prima squadra nel dicembre 2002 a causa di numerose defezioni nel parco attaccanti, Oba Oba sfrutta al meglio l’occasione andando subito in gol. Il passaggio tra i grandi diventa così definitivo e Martins si conferma bomber di razza segnando anche in semifinale di Champions League contro il Milan. Resta a Milano fino al 2006, contribuendo in modo significativo alla vittoria di uno scudetto (postumo), di una Supercoppa italiana e di due Coppe Italia. Sacrificato per fare spazio a Ibrahimovic e Crespo, Martins inizia il suo personale tour mondiale giocando in Inghilterra, in Germania, in Russia, in Spagna, negli Stati Uniti e in Cina.
Philippe MEXES (30 marzo 1982)

Difensore abile tecnicamente e in possesso di un fisico imponente (qualità unite ad un carattere alquanto irascibile), Mexes si è imposto fin da subito come uno dei migliori prospetti del calcio francese di fine anni ‘90 e inizio anni 2000. Formatosi nell’Auxerre, le migliori stagioni per il centrale francese sono state indubbiamente quelle alla Roma, dove ha composto prima insieme a Chivu e poi in coppia con Juan due tra le più forti retroguardie del campionato italiano. Trasferitosi a parametro zero al Milan nell’estate del 2011, nonostante qualche gol memorabile (la rovesciata contro l’Anderlecht e la rete contro il Siena, decisiva per la qualificazione dei rossoneri in Champions nel 2013, su tutte) in rossonero non è mai riuscito a esprimere tutto il suo potenziale, andando incontro ad un lento ma inesorabile declino.
Così com’è accaduto prima per il Barcellona, nella prossima pagina troverete un monumento del Triplete accanto a chi ha visto alzare coppe e scudetti dal comodo della panchina…

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