Il giorno in cui giocatori del Milan e dell’Inter giocarono una partita con gli stessi colori (VIDEO)
22 Dicembre 2021
Astutillo MALGIOGLIO

Una vita da secondo portiere dell’Inter, affidabile e con un cuore grande così. Ha giocato tra i pali di questa speciale serata, lui che è sempre stato in prima linea quando si trattava di beneficienza, tanto che lo scorso 29 novembre al Quirinale è stato insignito dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, dell’onorificenza al merito (una tra le innumerevoli, ndr) per chi, come lui, negli anni, si è particolarmente distinto per le azioni benefiche e per le opere solidali specialmente verso i bambini.
Paolo MALDINI

Figlio d’arte, di papà Cesare, ha indossato una sola maglia in carriera, quella del Milan, per 647 volte in Serie A (secondo per presenze dietro Gigi Buffon) dal 1984 al 2009. Sette scudetti, cinque Champions League ed altrettante Supercoppe europee e italiane, tre volte campione del mondo per club. Vince di tutto anche a livello individuale, forse gli mancano soltanto il Pallone d’Oro e il campionato del mondo con la Nazionale Italiana (terzo per presenze dietro Buffon e Cannavaro) per la quale è stato capitano dal ’90 al 2002, vale a dire il passaggio in mezzo tra Franco Baresi e Fabio Cannavaro.
Alessandro COSTACURTA

Billy è un’altra icona rossonera. A differenza di Maldini la sua carriera ha vissuto una brevissima parentesi al Monza, ma per il resto era lui insieme a Paolo e Franco Baresi a comporre il “muro umano” dei diavoli di Arrigo Sacchi e precursore a conti fatti di Alessandro Nesta. Anche per lui si perde il conto dei trofei, rimane l’amaro in bocca per quel rigore “ciccato” contro il Boca Juniors nella finale Intercontinentale del 2003.
Franco BARESI

Cosa c’è da dire di Franco Baresi? Non si sa neppure da dove bisogna cominciare. Non è neanche possibile rifarsi ai campanilismi tra tifosi, perché davanti alla carriera di Franco Baresi bisogna soltanto tirare giù il cappello ed applaudire. Libero vecchio stampo, ha contribuito a fare grande il Milan, con cui ha vinto anche due campionati di Serie B ed una Mitropa Cup e poi ancora sei scudetti, tre Champions, quattro Supercoppe italiane e tre Supercoppe Europee oltre due Coppe Intercontinentali. E quando si pensa a lui, non si può non ricordare il Mondiale di USA ’94: alla seconda gara contro la Norvegia riportò la rottura del menisco, ma 24 giorni dopo era lì, in campo dal primo minuto, nella finale contro il Brasile di Bebeto e Romario, a lottare con la forza di un leone. Destino crudele quello dei calci di rigore, non soltanto nell’ultimo atto della competizione iridata americana, ma anche nella semifinale di Italia ’90 contro l’Argentina.
Giuseppe BARESI

Se Franco (scartato dall’Inter) è stato una bandiera del Milan, Beppe è indubbiamente una istituzione per i neroazzurri. Carriera meno ricca di successi rispetto al fratello minore, da giocatore ha vinto due Scudetti, due Coppe Italia, una Supercoppa italiana ed una Coppa UEFA. Nel 1992 vinse la prima edizione del premio “carriera esemplare” meglio conosciuto come Premio Scirea (organizzato dal Comune di Cinisello Balsamo e dall’Unione Stampa Sportiva Italiana), riservato agli over-30 che si sono contraddistinti in campo per correttezza e sportività proprio come il compianto Gaetano.

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