Privacy Policy Il Macellaio di Bilbao e i suoi fratelli: i venti Villains del calcio europeo secondo il Daily Mail - Pagina 2 di 5

Il Macellaio di Bilbao e i suoi fratelli: i venti Villains del calcio europeo secondo il Daily Mail

15 Aprile 2022

16. Cyril ROOL

Siamo ad un passo dal mito. Sono venticinque le espulsioni collezionate in carriera, e 187 le ammonizioni ricevute. Se non è un record, poco ci manca. Difensore francese, all’occorrenza anche centrocampista, ha giocato con Bastia, Lens, Marsiglia, Monaco, Bourdeaux, Nizza ed è nel cuore dei suoi tifosi. La maglietta celebrativa “Sex and Drugs and Cyril Rool” parla per lui e per la sua mitologica carriera.

15. Pablo ALFARO

Laureato in medicina. E già questo fa parte del personaggio Alfaro, Real Saragozza, Barcellona, Racing Santander, Atletico Madrid, Merida, Siviglia e di nuovo a Santander per la fine della carriera. Tanto benvoluto fuori, quanto aggressivo in campo: difensore centrale rude, irruento e complicato da affrontare, il buon Alfaro è nel ristretto club dei calciatori con all’attivo il maggior numero di cartellini rossi. Sono ventisette in carriera, diciotto di questi nella Liga: con lui Aguado e Sergio Ramos.

14. Trifon IVANOV

Aspetto tutto tranne che rassicurante, sguardo freddo, cattivo, spietato. Ha fatto parte della generazione d’oro del calcio bulgaro il nostro Trifon, personaggio indimenticabile e compianto del calcio mondiale. Realtà e leggenda si fondono nella storia di Ivanov. Il mito racconta che alla vigilia della sfida con la Germania dei mondiali del 1994, Trifon avrebbe rassicurato il suo commissario tecnico, garantendo di poter spaventare i tedeschi soltanto con lo sguardo, mettendo ko anche Rudi Voeller. Leggenda o realtà, sicuramente un bel personaggio.

13. Miguel Ángel NADAL

La Bestia di Barcellona. Altro soprannome decisamente evocativo per questo rocciosa bandiera dei catalani, difensore o centrocampista, poca differenza nell’irruenza e nell’aggressività degli interventi nei confronti dei malcapitati attaccanti avversari. Al centro della difesa lo ha messo Cruyff: in questo modo è diventato pilastro di quel Dream Team targato Johan, ed allo stesso tempo della nazionale spagnola. Il soprannome, comunque, non l’ha mai abbandonato. Non a caso, evidentemente.