Privacy Policy Il Macellaio di Bilbao e i suoi fratelli: i venti Villains del calcio europeo secondo il Daily Mail - Pagina 4 di 5

Il Macellaio di Bilbao e i suoi fratelli: i venti Villains del calcio europeo secondo il Daily Mail

15 Aprile 2022

8. Marco TARDELLI

5 novembre del 1978. Juventus contro Milan. L’arbitro dà il via alle ostilità – termine del tutto appropriato – e dopo più o meno tre secondi si avventa sulle gambe di Gianni Rivera, mettendo a segno un fallo che rimane nella storia e uscendone soltanto ammonito. Sappiamo che sembra strano trovare il nome di Tardelli in questa lista, ma gli inglesi, che di duri se ne intendono, evidentemente dimostrano la loro competenza. Tecnico, caparbio, cattivo: ne sa qualcosa anche il volto di Keegan, trovatosi sul gomito di Marco in un Inghilterra-Italia di tanti anni fa. Forse gli inglesi se la sono segnata.

7. Claudio GENTILE

Le buone, certamente. Ma quando erano necessarie, le cattive maniere non mancavano mai. Ne sanno qualcosa Maradona e Zico, fermati ai gloriosi mondiali del 1982, ma ancheMario Kempes, Hans Krankl, Johnny Rep e Roberto Dinamite, fermati quattro anni prima. Buone, cattive, la maglia strappata di Zico come simbolo di una marcatura feroce, degno marchio di fabbrica di uno dei nostri più grandi difensori.

6. Marco MATERAZZI

Difensore duro per antonomasia, sfrontato per definizione. Il pugno al povero Cirillo, le provocazioni, quella celebra costata a Zidane la finale dei mondiali del 2006 e probabilmente decisiva per la vittoria del titolo della nostra nazionale, la gomitata a Sorin durante i quarti di finale di Champions League. Amato, odiato, per lui non fa alcuna differenza. È sempre rimasto se stesso. È sempre rimasto Marco Materazzi.

5. Zlatan IBRAHIMOVIC

Lo scontro con Lukaku è storia recente, nuovo capitolo di una serie nella quale spiccano a pieno titolo la caviglia di Rafael van der Vaart, la rissa tra giganti durante un allenamento al Milan con il colosso statunitense Onyewu, gli scontri con Materazzi. Ibra non si è mai tirato indietro nei momenti caldi delle partite, forte del suo strapotere fisico, della sua esuberanza, del suo essere, nel bene e nel male, il personaggio che si è creato in anni di onorata carriera, con il calcio “completato” dalla passione per le arti marziali.