Jury Chechi e tutte le medaglie azzurre di Atlanta ’96
11 Ottobre 2021
Centosessantré centimetri di altezza per essere un gigante dello sport italiano ma anche mondiale. Jury Chechi, nato a Prato l’11 ottobre 1969, compie oggi 52 anni: tantissimi auguri per lui e per gli appassionati che ne hanno apprezzato e seguito le prodigiose gesta, una nostalgia canaglia fatta a persona. Quella dei mitici anni ’90, quelli che lo hanno consacrato a dominatore supremo della specialità degli anelli. E proprio nel bel mezzo degli anni novanta, nella fattispecie ad Atlanta nel 1996 il buon Jury ha scritto la sua storia e anche quella del nostro paese. Avvicinando la gente ad una disciplina, che mai aveva scaldato il cuore degli italiani. La medaglia d’oro al collo nella capitale dello stato americano della Georgia, fu la sublimazione di una carriera infarcita di vittorie. Ad Atlanta, la vittoria valse doppio perché arrivò 72 anni dopo il successo di Francesco Martino che trionfò a Parigi 1924. Non solo Atlanta però nel mirabolante percorso dell’atleta toscano. Per raccontare tutte le sue medaglie, i suoi successi a Mondiali, Europei ed Universiadi dovremmo catturare la vostra attenzione per ore ed ore.
L’hurrà di Atlanta resterà probabilmente uno dei momenti di maggior lustro del suo cammino professionistico. Dal 19 luglio al 4 agosto del 1996, presero parte ai Giochi la bellezza di 197 paesi, e 12 nazioni dell’ex URSS parteciparono per la prima volta come stati indipendenti: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Russia, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina, Uzbekistan. Con 101 medaglie gli Stati Uniti riempirono il medagliere come nessun’altro. Alle spalle la Russia (63, con 26 ori) e la Germania (65, ma con 20 ori) terza classificata.
Per l’Italia invece, un più che onorevole sesto posto. In saccoccia 35 medaglie, così suddivise: 13 ori, 10 argenti e 12 bronzi.
Bronzo
Come detto, del metallo meno pregiato ce ne accaparrammo una dozzina. Due nella scherma (Giovanna Trillini nell’individuale femminile e Raffaello Caserta, Luigi Tarantino, Tonhi Terenzi nella sciabola di squadra maschile) , una con la canoa firmata da Yosefa Idem, due col tiro (Roberto Di Donna nella pistola 50 metri ed Emanuele Benelli nello skeet), due con l’atletica leggera (Alessandro Lambruschini nei 3000 siepi e Roberta Brunet nei 5.000 metri), una col judo (Ylenia Scapin), una col nuoto (Emanuele Merisi nei 200 dorso), una con la pallanuoto (rosa composta da: Leonardo Sottani, Carlo Silipo, Luca Giustolisi, Amedeo Pomilio, Francesco Postiglione, Roberto Calcaterra, Marco Gerini, Alberto Ghibellini, Alessandro Bovo, Alessandro Calcaterra, Alberto Angelini, Francesco Attolico, Fabio Bencivenga), una col tiro con l’arco (Michele Frangilli, Matteo Bisiani, Andrea Parenti) e una con la vela grazie all’incommensurabile Alessandra Sensini.
Argento
Salimmo in dieci occasioni sul secondo gradino del podio. Con Fiona May (specialità salto in lungo) ed Elisabetta Perrone (10 km di marcia) nell’atletica leggera, per ben due volte nella canoa (Beniamino Bonomi come singolo nel K1 1000 e sempre Bonomi con Daniele Scarpa nel K2 500). E due furono gli argenti pure nella scherma (Valentina Vezzali nel fioretto individuale e Laura Chiesa, Elisa Uga, Margherita Zalaffi nella spada a squadre). Singoli invece i secondi posti di Imelda Chiappa (ciclismo), Girolamo Giovanizzo (Judo 60 kg) e di Albano Pera (tiro). A livello di squadra invece, l’argento arrivò grazie al dream team della pallavolo (composta da Andrea Sartoretti, Paolo Tofoli, Andrea Zorzi, Pasquale Gravina, Marco Meoni, Samuele Papi, Luca Cantagalli, Andrea Gardini, Andrea Giani, Lorenzo Bernardi, Vigor Bovolenta, Marco Bracci), allenata da quel fuoriclasse che risponde al nome di Julio Velasco, che perse soltanto al tie-break (un tiratissimo 22-20) al cospetto dell’Olanda.
Oro
Per quel che concerne la medaglia più pregiata, Atlanta 1996 rappresentò l’Olimpiade del ciclismo. Andrea Colinelli (inseguimento), Silvio Martinello (corsa a punti), Paola Pezzo (mountain bike) ed Antonella Bellutti (inseguito) misero le loro “biciclette” davanti a tutti e ci fecero alzare le braccia al cielo. Proprio come successo in occasione dei 1500 vinti da Antonio Rossi, unico atleta italiano ad aggiudicarsi ben due ori: il secondo arrivò in tandem con Daniele Scarpa. Grandissima fu la performance anche nella scherma: Alessandro Puccini si aggiudicò il fioretto individuale, Giovanna Trillini, Francesca Bortolozzi e Valentina Vezzali il fioretto a squadra (evidentemente femminile), mentre Maurizio Randazzo, Sandro Cuomo, Angelo Mazzoni trionfarono nella spada a squadra. Ori che arrivarono anche dal tiro con Roberto Di Donna (pistola 10 metri) ed Ennio Falco (skeet). La coppia Agostino Abbagnale (che a Barcellona 1992 gareggiò invece al fianco del fratello Carmine)-Davide Tizzano ci regalò un super oro nel canottaggio, e dulcis in fondo Jury Chechi. Nella notte tra il 28 e il 29 luglio 1996, in un Centennial Olympic Park di Atlanta gremito, Chechi sfoderò una prestazione monumentale: la giuria gli assegnò 9.887, un punteggio fuori dalla portata di qualsiasi (inerme) avversario.
di Andrea Melli

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