Privacy Policy La classifica degli attaccanti più prolifici in Europa degli anni '90

La classifica degli attaccanti più prolifici degli anni ’90

17 Febbraio 2020

5. Andy Cole – 123 reti

Andy Cole

Esordire in Premier League con 34 reti: roba da pazzi? No, roba da Andy Cole! Il ragazzo cresciuto nel vivaio dell’Arsenal ha fatto sfracelli nelle serie minori e, dopo aver dato il suo contributo alla promozione nella massima serie del Newcastle, lascia di stucco gli addetti ai lavori mettendo in riga gente come Shearer, Le Tissier e Wright. L’exploit non si rivela un fuoco di paglia e, dopo la prima parte del campionato 1994-95 disputata al Saint James’ Park, è sir Alex Ferguson a mettere il suo nome in cima alla lista dei desiderata in vista del mercato invernale. I desideri del tecnico scozzese vengono esauditi e il ragazzo di Nottingham firma per il Manchester United dopo che i Red Devils hanno staccato un assegno da quasi dieci milioni di sterline. Anche in questo caso, il fiuto del decano della panchina mancuniana non fallisce e l’anno successivo si pongono le basi per la vittoria in Inghilterra prima e in Europa poi. La stagione residuale degli anni ’90 rappresenta forse l’ultima ad altissimo livello di Cole che, da un paio d’anni, compone insieme a Dwight Yorke uno dei tandem d’attacco più letali al mondo. Sono i Calypso Boys, i due ragazzi che portano in alto nel mondo il nome glorioso del loro club. Andy lascerà lo United nel 2001, per iniziare un lungo giro lungo l’isola inglese che lo porterà a dire basta a 38 anni, non prima di aver vestito per un anno anche la casacca dei detestati cugini dei Citizens.

4. Ian Wright – 142 reti

Ian Wright

Wrighty è un attaccante che fa faville con la maglia del Crystal Palace quando si disputa il torneo 1990-91. Da ormai cinque anni è un punto di riferimento dei Glaziers, portati in First Division a suon di reti. Seppur sia arrivato “tardi” al calcio che conta, Ian Wright ha la stessa fame di un ragazzino ed inaugura il nuovo decennio con 15 reti. Le sue prestazioni crescono sempre di più finché l’anno successivo è l’Arsenal a bussare alle porte del club concittadino, lasciando sull’uscio 2,5 milioni di sterline per il disturbo (un record per i Gunners). Tuttavia, la scelta non potrebbe essere più felice, visto che i gol arrivano a raffica: sono ben 128 nell’arco di sei anni, una media di oltre venti all’anno. I tifosi lo adorano, tanto da inserirlo nella top 11 di tutti i tempi. Lascia nel 1998 per accasarsi dai vicini di casa del West Ham e disputare la sua ultima stagione in Premier League a 36 anni.

3. Gabriel Omar Batistuta e Giuseppe Signori – 151 reti

Gabriel Omar Batistuta
Credits: Allsport UK /Allsport

Oltre alla concretezza sotto porta, li accomuna l’anno dell’esordio in Serie A: il 1991-92. Mentre l’argentino viene pescato dalla Fiorentina oltreoceano per risollevare le sorti dell’abulico attacco viola, Beppe è al suo terzo anno con la maglia del Foggia neopromosso. Al termine della prima stagione, il duello a distanza fra i due viene vinto dal Re Leone 13-11, ma nei campionati successivi è una lotta a suon di gol che, al termine degli anni ’90 li vedrà appaiati in termini di realizzazioni. I titoli di capocannoniere assoluto del campionato sorridono al biondo attaccante di Alzano Lombardo: in ben tre occasioni Signori scala la vetta dei bomber della massima serie fra il 1993 ed il 1996, interrotto (guarda un po’) nel 1995 proprio da Batigol che si aggiudica con 24 realizzazioni la sua unica palma di miglior marcatore della Serie A.

2. Ulf Kirsten – 159 reti

Ulf Kirsten

Caduto il muro di Berlino, per la Germania gli anni ’90 iniziano sotto una nuova stella, all’insegna di unità e fratellanza. I confini sono caduti e anche la Bundesliga beneficia dell’apertura delle frontiere e sono numerosi i giocatori dell’ex DDR che fanno il loro “sbarco” ad Ovest. Fra questi l’attaccante della Dynamo Dresda, Ulf Kirsten, che viene scelto dal Bayer Leverkusen per guidare il suo attacco. La scelta delle Aspirine si rivela quantomai felice: sin da subito il centravanti veste i panni del risolutore in area di rigore. Va sempre in doppia cifra – escludendo l’annata 1995-96 – fino al 2002, conquistando il titolo di capocannoniere in ben tre edizioni, due delle quali consecutive: 1993, 1997 e 1998. Ciononostante, non fa parte della rosa della Germania campione d’Europa ad Euro 1996 e, nel suo palmares, figurano soltanto tre Liga Pokal (Coppe di Germania), oltre alla medaglia d’argento al collo dopo la finale di Champions League persa con il Real Madrid in quel di Glasgow

1. Alan Shearer – 184 reti

Alan Shearer

Il fiuto del gol del cannoniere dei cannonieri della Terra d’Albione inizia a mietere vittime proprio con l’inizio degli anni ’90. Subito dopo il Mondiale italiano che si è chiuso con il quarto posto, Shearer si fa spazio con la maglia dei Saints. Non è un perfetto sconosciuto, anzi, i tifosi lo hanno venerato qualche anno prima quando, a soli diciassette anni, è diventato il più giovane calciatore inglese a realizzare una tripletta. Dal The Dell di Southampton il nome di Alan risuona sempre di più, finché il tecnico del Blackburn Rovers, Kenny Dalglish, convince la dirigenza a sborsare oltre 3,6 milioni di sterline per mettere sotto contratto il centravanti di Newcastle. E l’investimento vale ogni singolo penny: nel giro di due anni i Rovers si aggiudicano clamorosamente la loro prima Premier League, trascinati dalle 34 reti del centravanti di Newcastle-upon-Tyne. Tutta Europa lo vuole: dal Manchester United alla Juventus, ma quando arriva la chiamata del club di casa, per il quale fa il tifo da quand’era piccolo, Shearer rinuncia a tutte le offerte che gli arrivano per vestire la maglia bianconera dei Magpies. Braccio in alto e corsa verso i suoi tifosi: era l’esultanza dopo ogni gol, ripetuto infinite volte, che l’ha portato sul trono dei cannonieri continentali. Proprio al termine della stagione 1999-00 vive la sua stagione più prolifica in termini di reti realizzate con il Newcastle: complessivamente segna 30 reti in 50 partite, una macchina da gol in moto perpetuo.