Privacy Policy La galleria d’arte di Baggio: i venti capolavori realizzati da Roberto - Pagina 5 di 5

La galleria d’arte di Baggio: i venti capolavori realizzati da Roberto

4 Aprile 2021

JUVENTUS – BRESCIA (01 aprile 2001)

C’è praticamente l’intero repertorio di Roberto Baggio in questa rete, che ha da pochi giorni compiuto venti anni. Un lancio praticamente dal centro del cerchio di centrocampo che coglie lo scatto dell’attaccante ex bianconero. Un pallone impossibile da fermare per chiunque probabilmente, non per lui, che aspetta che la palla scenda e con uno stop a seguire si libera del portiere e mette in rete a porta vuota. Un capolavoro di tecnica, di talento, di senso della posizione e di senso del gol. Un gol da fuoriclasse vero – come se ci fosse ancora necessità di prove! – per la gioia di Carletto Mazzone.  

BRESCIA – ATALANTA (6 aprile 2003)

Un gol nel sentitissimo derby contro l’Atalanta, un gol alla Baggio, ovviamente. È di Roberto il raddoppio per il Brescia, nella serie di reti aperta da Appiah e chiusa da Fabio Petruzzi, con le Rondinelle che possono vantare gente come Toni, Guardiola, Matuzalem e Dainelli. Baggio ha già servito Appiah per il primo gol, manca la sua firma nel tabellino, che arriva al minuto 45. Appiah serve Roberto, che lancia Toni, contrastato in area. Non abbastanza: il bomber riesce a servire Baggio, pronto al limite dell’area. La palla rasoterra servita dal centravanti si trasforma in una parabola imprendibile per Taibi, che nulla può in questa occasione. Un lob perfetto, forse uno dei gol più belli della carriera.

LAZIO – BRESCIA (17 maggio 2003)

«Il gol di Baggio, clamoroso. Straordinario il gol di Baggio». È la voce del telecronista di fede biancoceleste a rendere merito alla prodezza di Roberto, che scatta in area lasciando dietro di sé i due centrali della Lazio per andare a prendersi il pallone lanciato da Appiah dalla trequarti. Quella palla Baggio non la ferma, ma la colpisce al volo realizzando un pallonetto non troppo morbido (per i suoi standard ovviamente) ma lo stesso di grande efficacia, che entra in porta sul secondo palo scavalcando l’immobile Peruzzi. Un gol splendido, per il provvisorio vantaggio delle Rondinelle, ribaltate poi dalle reti di Mihajlovic, Cesar e Claudio Lopez. Un paio di chicche: al fianco di Baggio nell’attacco di Brescia gioca Tare, la Lazio – Mancini in panchina – è quella (anche) di Oddo, Stam, Castroman e Simone Inzaghi.

ANCONA – BRESCIA (23 novembre 2003)

Ritrovarsi a guardare i servizi di Novantesimo Minuto è davvero commovente. «Brighi, che sostituiva Matuzalem, pesca in maniera perfetta Baggio. Il Codino evita anche l’intervento di Scarpi e con precisione millimetrica deposita in rete», è questa l’ultima prodezza di Baggio che raccontiamo nella nostra rassegna, il lancio (davvero bello) dell’allora giovane Brighi che premia lo scatto di Roberto, che arriva in porta da posizione piuttosto defilata. L’angolo di tiro sembra coperto dall’uscita del portiere, che Baggio evita con un dribbling riuscendo poi a calciare praticamente ad un passo dalla linea di fondo. Posizione impossibile? Non per lui, la palla attraversa tutta la linea di porta per andare a depositarsi in rete sul secondo palo.

Sapreste descrivere con le parole il sorriso di un bambino? Il profumo del sugo che prepara la vostra mamma la domenica? Le emozioni nel vedere vostro figlio che nasce? Il battito del cuore del primo appuntamento con l’amore della vostra vita? Non ci riuscite? È normale, nemmeno noi. Così come è stato impossibile riuscire a rendere con le sole parole le prodezze di Roberto Baggio che abbiamo messo insieme, facendo ricorso al cuore e alla memoria. Per cui perdonateci se abbiamo dimenticato qualcosa, o se non siamo stati precisi qui e là. Semplicemente, è impossibile raccontare in maniera degna con le sole parole quelli che sono semplicemente capolavori. Come nessuno riuscirà mai a descrivere perfettamente quello che è dipinto nella Cappella Sistina, ugualmente nessuno potrà mai rendere con le parole quello che Roberto ha regalato nella sua carriera. Il Calcio, secondo Baggio.

Yari Riccardi