La rosa del Castel di Sangro 1996-97 dei miracoli che venne celebrato dalla stampa di mezzo mondo
5 Dicembre 2021
14. Claudio BONOMI

Al Napoli non trova spazio e nel 1992 decide di firmare per il Castel di Sangro. Qui, Bonomi trova la sua dimensione e si esalta al massimo mettendo in risalto le sue peculiarità. In Abruzzo conquista la doppia promozione, fino all’avventura in B dove timbra per dieci volte il suo nome fra i marcatori, segnando la rete decisiva contro il Pescara alla penultima giornata che consegna la matematica e storica salvezza ai Giallorossi. Poi le maglie di Torino, Empoli, Lecce e Sampdoria, prima di ritornare al Castello nel 2005 e vivere una seconda giovinezza.
15. Guido DI FABIO

La sua avventura nel calcio comincia molto presto, aveva soltanto sedici anni quando il Giulianova lo fa debuttare in C1 e Di Fabio si conquista ben presto un ruolo in pianta stabile. La sua carriera è densa di esperienze, giocando spesso a cavallo tra la terza serie e i cadetti. La parentesi con il Castel di Sangro dura solo un anno, giusto in tempo per conquistare la salvezza e ritornare a vestire i colori della sua amata Fermana.
16. Domenico CRISTIANO

Debutta in massima serie con la maglia della Lazio, la società con cui è cresciuto calcisticamente. Viene spedito a farsi le ossa prima a Venezia, e poi al Castel di Sangro, dove comincia a mettere in mostra le sue qualità e segnare le sue prime reti. Lascia gli abruzzesi dopo due stagioni per firmare con la Fermana e dare il via ad una carriera da girovago di tutto rispetto, giocando anche per formazioni del calibro di Salernitana, Napoli ed Ascoli.
19. Andrea PISTELLA

Nonostante i soli tre gol messi a referto – contro Foggia, Genoa e Pescara – la sua è una presenza quasi inamovibile dell’attacco sangrino. Con la sua duttilità si mette a disposizione della squadra, che si affida molto alla sua esperienza per riuscire a mantenere la categoria. E, infatti, con una sua rete contro il Delfino nel derby d’Abruzzo alla penultima giornata, Pistella consegna (insieme a Bonomi che realizza il gol decisivo) la salvezza matematica ai Sangrini. Pistella arriva al Castello quando la sua carriera è ormai prossima al tramonto: Siena, Poggibonsi, Barletta e tanta Lucchese, con l’apice raggiunto a Cagliari quando si misura anche in massima serie.

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