Privacy Policy La rosa del Verona 2001/02 che retrocesse, oggi si qualificherebbe facile in Coppa Uefa - Pagina 3 di 6

La rosa del Verona 2001/02 che retrocesse, oggi si qualificherebbe facile in Coppa Uefa

14 Giugno 2020

Anthony SERIC

Anthony Seric sfida Andriy Shevchenko durante Verona-Milan del 28 aprile 2002 vinta 2-1 dai rossoneri
Credits: Grazia Neri – Getty Images

Titolarissimo della fascia sinistra e primo straniero nell’undici. Il laterale basso croato fu prelevato dal Verona quand’era ancora in forze all’Hajduk Spalato nell’estate del 1999 con il benestare dell’allora tecnico Cesare Prandelli. Dopo due stagioni non esattamente da protagonista, arriva la grande opportunità con Alberto Malesani ed un’intera stagione da titolare con venticinque presenze messe a referto.

Mauro German CAMORANESI

Mauro German Camoranesi sfida Rahman Rezaei durante Perugia-Verona del 27 gennaio 2002 vinta per 3-1 dalla formazione umbra

Uno dei volti più noti di quel Verona fu l’argentino – poi naturalizzato – Mauro German Camoranesi. L’oriundo, futuro campione d’Italia e del Mondo, attirò le attenzioni di molti club, ed in particolare della Juventus, proprio in quella stagione. Nel ruolo di esterno alto nel 3-4-3 fu devastante ed il pubblico italiano iniziò a conoscerlo e ad apprezzarlo. La sua ultima stagione da “provinando” finì con ventinove presenze e tre reti contro Lazio, Juventus e Chievo Verona con il gol vittoria del primo Derby della Scala in Serie A. 

Mario FRICK

Mario Frick segna due reti nel match del 2 dicembre 2001 contro il Brescia, terminato con la vittoria degli scaligeri davanti al pubblico del Marc’Antonio Bentegodi

Il centravanti del Liechtenstein trovò la sua dimensione al Marc’Antonio Bentegodi, mettendo in mostra il suo ampio repertorio tecnico e realizzativo, rivelandosi come uno degli attaccanti “minori” maggiormente snobbati dei primi anni 2000. Classe 1975, reduce da ottime stagioni con le maglie di Balzers, San Gallo, Basilea e Zurigo in Svizzera e con quella dell’Arezzo in Serie C, giocò la sua unica stagione all’ombra dell’Arena proprio nell’annata dell’incredibile retrocessione. Il suo score finale fu uno dei migliori di tutta la squadra: ventiquattro gettoni e sette reti all’attivo.

Adrian MUTU

Adrian Mutu controllato da Luigi Garzya nella sconfitta interna (0-1) patita dagli scaligeri il 30 marzo 2002 contro il Torino
Credits: Grazia Neri – Getty Images

Il romeno è certamente l’MVP – Most Valuable Player – della stagione scaligera. L’attaccante, dopo le buone stagioni con Arges Pitesti e Dinamo Bucarest, viene notato dall’Inter che lo ingaggia nella sessione invernale di mercato durante il torneo 1999-00. Dopo i sei mesi alla Pinetina, la dirigenza nerazzurra lo dirotta a Verona, dove ha l’occasione di mettersi in luce con i galloni di titolare addosso. In gialloblù, Mutu trovò la rampa di lancio che gli aprì le porte del grande calcio italiano ed europeo. L’attaccante fu formidabile anche nella sua seconda stagione al Bentegodi e fu una delle pochissime note positive degli scaligeri con le sue trentadue presenze e dodici reti.

Gianluca PEGOLO

Cinque campionati di Serie B ed uno di Serie A per Gianluca Pegolo a difesa della porta del Verona

Passando in rassegna alla panchina di quel Verona, troviamo il portiere di riserva con il numero 16. L’estremo difensore, appena ventenne, si mise in luce con appena due presenze, parando comunque un rigore a Luca Toni durante il match casalingo contro il Brescia vinto 2-0 dai padroni di casa. Le buone impressioni furono il preludio delle successive cinque stagioni da titolarissimo dell’Hellas.