Privacy Policy Le 20 divise dei portieri che hanno scritto la storia degli anni '90 - Pagina 5 di 5

Le 20 divise dei portieri che hanno scritto la storia degli anni ’90

18 Novembre 2021

4. TAGLIALATELA – Napoli 1996/1997

Per tutti è Batman, vista la straordinaria attitudine a parare i rigori. È nel 1996 che Giuseppe Taglialatela decide di apporre il logo del Crociato Incappucciato sulla sua divisa. Se nel modello grigio il riferimento è vago – e già utilizzato per altre maglie Lotto, come quella del Vicenza nella stagione successiva – il richiamo a Bruce Wayne è lampante nella divisa arancione, con il logo dell’uomo pipistrello proposto per ben tre volte sul petto del portiere partenopeo.

3. HIGUITA – Colombia 1990

27 AGOSTO | TANTI AUGURI | Renè Higuita: un portiere decisamente fuori  dagli schemi | TuttoCalcio360°

C’è veramente qualcosa più anni ’90 di Higuita? Difficile ragazzi.
La sua divisa è un chiaro inno alla Nostalgia e il privilegio di averla vista dal vivo durante i Mondiali italiani ci fa davvero esaltare.
Non serve andare oltre, serve solo soffermarsi sulla divisa e ammirarla.

2. SCHMEICHEL – Danimarca 1992

La favola danese degli Europei del 1992, edizione che gli scandinavi si aggiudicano dopo essere stati ripescati, ha un eroe indiscusso: Peter Schmeichel e la sua maglia multi cromatica. Una divisa iconica, la quale presenta strisce verticali e oblique che danno forma ad una trama a esagoni, lasciando spazio ad uno sfondo giallo, azzurro e rosa. Una maglia che gli attaccanti tedeschi non potranno mai dimenticare, a prescindere dall’efficacia stilistica.

1. MESSICO 1994

Jorge Campos chiede, e ottiene, alla Umbro di disegnare le proprie maglie. Risultato? Pezzi di assoluto culto, tra maglie in stile multicolore o quelle con saette multidimensionali, su ispirazione di quelle mostrate nei Mondiali statunitensi poi – addirittura – vietate da Blatter in persona in occasione dell’edizione transalpina della kermesse iridata. Fondo giallo, quattro frecce nere al centro, dettagli in rosso sulle maniche e uno stile da fare invidia ad Arlecchino. Una maglia che potrà dividere i gusti, ma parafrasando un detto popolare, bisogna sottolineare che: “Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che è nostalgico”.