Le squadre che sono riuscite a superare il girone di Champions dopo le prime 3 partite senza vittorie
3 Novembre 2021
2015-16: ROMA

Un girone che sembra agevole, quello della Roma nel 2015-16. Eppure i ragazzi di Rudi Garcia prima e Spalletti poi mettono a repentaglio quella che sembra una facile qualificazione dopo le prime tre partite, con il pareggio contro il Barcellona all’Olimpico, la sconfitta esterna contro il BATE Borisov e l’incredibile 4-4 a Leverkusen. Ai Giallorossi basta soltanto la vittoria contro i tedeschi, seguita dalla debacle al Camp Nou e dal pareggio a reti bianche contro il BATE. Sei punti, secondo posto per via degli scontri diretti e passaggio agli ottavi, dove lo stop arriva contro il Real Madrid, vincitore poi del torneo.
2016-17: BAYER LEVERKUSEN

Cammino regolare quello delle Aspirine nella Champions League 2016-17. I tedeschi chiudono il girone di andata con tre punti, frutto di altrettanti pareggi contro CSKA Mosca, Monaco e Tottenham Hotspur. Il Bayer riesce nella rimonta mettendo insieme due vittorie e un pareggio, chiudendo il gruppo al secondo posto dietro il Monaco. Agli ottavi i teutonici vengono eliminati dall’Atletico Madrid.
2019-20: ATALANTA

È la storia più recente e più vicina a quello che sta affrontando il Milan. Per la Dea di Gasperini la Champions League del 2019-20 ha un inizio decisamente scioccante: sconfitta per 4-0 in Croazia contro la Dinamo Zagabria, beffa casalinga contro lo Shakhtar Donetsk e debacle a Manchester contro il City, che vince per 5-1. Un tris che metterebbe KO chiunque, non l’Atalanta, che inizia il ritorno a zero punti in classifica. A Bergamo, Pasalic pareggia il gol di Sterling contro Guardiola, Muriel e Zapata vendicano il capitombolo contro i croati e Castaigne, Pasalic e Gosens firmano il trionfo in Ucraina. Sette punti e passaggio del turno. Agli ottavi il trionfo contro il Valencia, poi la pausa “forzata” causa Covid e la beffarda e immeritata sconfitta contro il Paris Saint Germain ai quarti.
Dunque. Il Milan può fare l’impresa? A ricordare le imprese che vi abbiamo raccontato, certamente sì. Spetta allora solo agli uomini di Pioli gettare il cuore oltre l’ostacolo e contare soltanto sulla loro forza. Niente calcoli. Tanto, evidentemente, serve solo vincere. E gli esempi da seguire ci sono, in primis la grande impresa della Dea di due anni fa.

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