Privacy Policy Non sapevo di aver giocato nel Napoli: 23 giocatori azzurri che (molto probabilmente) non ricordi - Pagina 2 di 4

Non sapevo di aver giocato nel Napoli: 23 giocatori azzurri che (molto probabilmente) non ricordi

11 Aprile 2022

Cristian BAGLIERI

Le statistiche parlano di una sola presenza in A, giocando l’ultima di campionato contro il Parma. Ma l’avventura partenopea di Baglieri non si racchiude in quei soli novanta minuti, ma parla anche e soprattutto dell’emozione di allenarsi al fianco di Diego Armando Maradona. Ricordi indelebili che lui stesso ha raccontato in più occasioni. Dopo Napoli, la carriera di Baglieri incontra le categorie inferiori, con un risalto importante fra i cadetti dove gioca con Ancona, Foggia, Lecce e Castel di Sangro. A Chioggia in D, l’ultima esperienza col calcio giocato.

Emanuele BELARDI

Lascia la serie A, conquistata e giocata a suon di parate con la Reggina, per accettare la chiamata di un Napoli in C1, scalpitante di ritornare nel calcio che conta. L’esperienza in Azzurro dura lo spazio di 6 mesi, dove non convince la società partenopea che lo cede nel gennaio successivo al Modena. Poi Catanzaro, dove ritrova la titolarità e la firma con la Juventus, alla ricerca di un portiere di categoria per risalire la china dalla retrocessione d’ufficio in B. Anche in bianconero non trova minutaggio, e dopo altre tre stagioni da riserva con l’Udinese chiude con Reggina, Cesena e Pescara.

Claudio BONOMI

Le ottime prestazioni in D col Fanfulla gli valgono addirittura una chiamata da salto quadruplo. È il Napoli a spalancare le porte del professionismo al mancino di Bonomi, che trova spazio però lontano dalla formazione azzurra, lasciata dopo una sola stagione senza neanche una presenza. La firma per il Castel di Sangro cambia la vita al biondo centrocampista, artefice di una delle imprese più assurde che il calcio provinciale ci ha regalato. Ritroverà la massima serie più avanti, stavolta da protagonista, con le maglie di Empoli e Lecce, prima di tornare a calcare le serie minori.

Salvatore BRUNO

Nell’arco di una stagione complicata per il Napoli – che al termine del 1997-98 retrocede in B dopo 33 anni di massima categoria – la società pesca dal proprio settore giovanile ritagliando tre presenze ad un promettente attaccante che risponde al nome di Salvatore Bruno. Il gol con gli azzurri non arriverà mai, e l’addio alla squadra della sua città corrisponde con l’inizio della sua infinita carriera. Si conteranno oltre venti avventure in giro per l’Italia, con le soste ad Ascoli, Modena e Giana Erminio fra le più prolifiche e significative. Con l’Agazzanese in Eccellenza la sua ultima tappa.

Luca BUCCI

Per lo storico portiere del Parma – nonché Vicecampione del Mondo con l’Italia ad USA ’94 – quella di Napoli rappresenta l’ultima tappa di una carriera lunga e scintillante. Soprattutto con la casacca Gialloblù, col quale gioca a più riprese in cinque diverse fasi della sua avventura calcistica. E proprio dal Parma arriva ad indossare i colori partenopei scendendo in campo in una sola occasione contro il Cagliari, ma diventando – ad un passo dal ritiro – il giocatore più anziano a disputare una gara in A con il Napoli: 40 anni, 1 mese e 6 giorni.

Cristian Gabriel CHAVEZ

Dopo il debutto con il San Lorenzo e le prestazioni con Godoy Cruz e Atletico Tucumán, viene pescato dal Napoli che dal calcio argentino lo trasporta nella realtà della Serie A italiana. Le apparizioni di Chavez in Azzurro saranno soltanto due: il debutto a San Siro contro l’Inter – con tunnel annesso nei confronti di Lúcio – e gli ultimi otto minuti contro il Palermo. Non resterà nient’altro della sua esperienza napoletana e dopo un immediato ritorno al San Lorenzo adesso gioca in patria con l’Almirante Brown.

Carlo CORNACCHIA

Dalle giovanili col Torino arriva alla massima categoria passando per le esperienze con Prato, Reggiana e Cagliari. Il passaggio al Napoli invece si concretizza nel ’92, dopo che la sua celebre tripletta di testa – da difensore – con la casacca dell’Atalanta al malcapitato Foggia, consegna il suo nome negli annali calcistici come la più veloce di sempre in Serie A. L’avventura in Azzurro non si rivela esaltante alla solita maniera: in due stagioni vede il campo soltanto tre volte e dopo il successivo biennio all’Ancona, si avvia al tramonto della carriera nelle serie dilettantistiche.