Quali sono i riti scaramantici più celebri del mondo del calcio?
19 Novembre 2021
Gli ultimi saranno i primi

Kolo Touré è stata una leggenda del calcio ivoriano. Ma anche lui aveva i suoi riti: doveva entrare sempre per ultimo in campo. In certi casi questa abitudine ha portato anche a sfavorire la propria squadra. Nel match di Champions League contro la Roma nel 2009, l’Arsenal iniziò il secondo tempo in nove. Perché non essendo entrato ancora in campo Gallas per delle cure mediche, Touré prima di entrare in campo doveva aspettare che il compagno di squadra si fosse ristabilito.
Il riscaldamento è tutto nella vita

Dove finisce la scaramanzia? E dove inizia il destino? Per Gary Lineker il sottile confine tra questi due aspetti non deve essere mai stato molto chiaro. E ciò influenzava anche il suo riscaldamento pre-partita. Pur essendo un animale da area di rigore, durante gli allenamenti e nei riscaldamenti prima dei match cercava di tirare il meno possibile in porta. Sosteneva infatti che il destino avesse preordinato per lui un numero definito di gol annuali. E che un tiro segnato anche durante gli allenamenti riducesse i suoi gol annuali.
Le abitudini di un Capitano

Se fate un giro a Londra in zona Stamford Bridge, avete ottime possibilità di incrociare per strada l’ex capitano del Chelsea John Terry. E non soltanto perché l’ex capitano aspira un giorno ad allenare la squadra per cui ha giocato per anni. Ma anche perché è un abitudinario: stessi posti, stesse cose da fare. Nella sua esperienza da giocatore, ascoltava prima di ogni match sempre lo stesso CD di Usher, ha occupato sempre lo stesso posto macchina nel parcheggio del campo di allenamento e sul pullman del Chelsea occupava sempre lo stesso posto.
Ma tu di che segno sei?

Raymond Domenech. Grande attore. Indimenticabili i suoi spettacoli dalle pièce di Ionesco. Ma anche l’astrologia è stato il suo forte: predisponeva la formazione della Francia anche tenendo conto dei segni zodiacali dei giocatori. E studiava le date di nascita dei giocatori avversari per capire come marcare i leoni, gli acquari e le vergini.
La solitudine dei numeri primi

Estremi difensori del calcio britannico e la scaramanzia: un connubio fatale. Calamity James prima di entrare in campo (anche lui pretendeva di entrare per ultimo) sputava nello spogliatoio. Il portiere scozzese Alan Rough aveva invece tutto un percorso particolare da fare prima dei match: non radersi, utilizzare il gancio numero 13 dello spogliatoio e indossare sempre calzettoni bianchi.
La monetina di Eusebio

Un tempo (prima dei calci di rigore) i match ad eliminazione diretta venivano assegnati col lancio della monetina. E proprio in quel periodo storico vi era un asse del pallone che aveva come proprio talismano la suddetta monetina. Stiamo parlando della Pantera Negra Eusebio. Ne custodiva sempre una negli scarpini. E non sapeva che un giorno in Portogallo avrebbero coniato una moneta proprio con la sua effige.
di Livio Ricciardelli

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