Quando il talento non ha età: tutti i Campioni d’Italia (titolari) under 23 dal 1985 ad oggi
14 Aprile 2022
NAPOLI 1989-90: Ciro Ferrara

Ancora uno squillo partenopeo. Il secondo. Il Napoli bissa lo scudetto a distanza di tre anni. Sono cambiate un po’ di cose rispetto allora. In panchina siede Alberto Bigon al posto di Ottavio Bianchi. La porta è difesa saldamente da Giuliano Giuliani, gli arrivi di Mauro, Zola, e Baroni danno nuova linfa alla formazione partenopea. I chilometri di Crippa e De Napoli, la sostanza di Alemao, le giocate della divinità Maradona e il cinismo sotto porta di Careca chiudono il cerchio magico. Senza dimenticare naturalmente il reparto difensivo rappresentato dalle garanzie Renica, Fusi, Corradini, Francini e Ferrara. L’ ultimo scudetto di Ciro vinto nella sua Napoli. Poco male per lui, una lunga lista di successi in bianconero lo attende.
SAMPDORIA 1990-91: Marco Lanna

La Samp di Paolo Mantovani non rappresentava di certo una novità nel panorama calcistico nazionale ed europeo. I ragazzi di Vujadin Boskov avevano già vinto due Coppe Italia e una Coppa delle Coppe, ma riuscirono di fatto a superarsi, andando a conquistare il primo scudetto della storia blucerchiata. Trascinata dalla coppia gol Vialli – Mancini, con Gianluca capocannoniere con diciannove reti, il Doria era amalgamato alla perfezione con gli inserimenti di Lombardo e Dossena, la generosità di Pari, Cerezo e Katanec e una sinergia difensiva perfetta grazie a giocatori del calibro di Pagliuca, Mannini, lo Zar Vierchowod e Lanna. Quest’ultimo, genoano doc, cresciuto nel vivaio blucerchiato, fedelissimo del tecnico Boskov, che oggi a distanza più di trent’anni, con qualche capello in meno e qualche ruga in più è tornato alla corte doriana, diventando il diciannovesimo Presidente della storia blucerchiata.
MILAN 1991-92: Demetrio Albertini e Paolo Maldini

Arrigo Sacchi se ne va. Il Milan degli Immortali resta orfano del suo maestro. I detrattori aspettano i rossoneri al varco. Una perdita troppo importante per il Milan, farà fatica a vincere ancora, almeno nell’immediato. E invece no, sarà Fabio Capello a dare il via al Milan degli Invincibili. Una squadra che gioca a memoria. Terribilmente letale, soprattutto in campionato. Un nuovo ciclo di successi rossoneri. Il Milan di Capello non perde mai. Numerose conferme come quelle del trio olandese e poi la famosa difesa impenetrabile formata da Tassotti-Maldini-Costacurta-Baresi. In tutto questo spicca la figura di un ragazzino appena rientrato dal prestito al Padova. Demetrio Albertini si rivelerà un centrocampista eccellente, fondamentale per il gioco di Fabio Capello. Qualità e quantità impeccabili. Il settore giovanile del Milan colpisce ancora.
MILAN 1992-93: Demetrio Albertini e Gianluigi Lentini

Paganini non ripete, il Milan si. Secondo scudetto consecutivo per il Milan di Fabio Capello. Un’altra stagione trionfante sull’onda di quella precedente. Albertini si conferma pedina essenziale del centrocampo rossonero, in estate arrivano giocatori importanti al servizio di Capello come il Pallone d’oro Papin, e poi la fantasia del rientrante Boban e nuovo acquisto di Savicevic. Senza dimenticare l’acquisto a peso d’oro di Gianluigi Lentini, l’enfant prodige del calcio italiano. Talento, dribbling, fantasia, un piacere vederlo giocare. Lentini nel primo anno rossonero è spesso titolare segnando subito sette reti, alcune tra l’altro di pregevole fattura. Un idillio che però dura poco. Il 2 agosto 93 il terribile incidente in auto, il coma e una carriera che ne subì un inevitabile quanto immediato declino. E il primo ad accorgersene fu proprio Fabio Capello.
MILAN 1993-94: Demetrio Albertini e Christian Panucci

Nel Milan cambiano gli interpreti ma non il risultato. Anzi. Questa volta arriva la doppietta, campionato più Champions League. Orfano del trio olandese a Milanello arrivano due elementi che si amalgamano perfettamente con il resto del potente organico rossonero. A centrocampo c’è Marcel Desailly che va a sposarsi perfettamente con Albertini per una coppia di centrocampisti da fare invidia a chiunque. In difesa il Milan prende il giovane ventenne Christian Panucci terzino del Genoa per dare un po’di fiato al navigato Tassotti. Il ragazzo di Savona non tradisce le aspettative. In campionato segna nel derby e in Champions League nella finalissima contro il Barca, il Milan deve fare a meno della coppia titolare Costacurta Baresi. Con Maldini che si sposta al centro, Panucci ad Atene è titolare. Prestazione formidabile, Stoichkov e Romario non la vedono mai. Il Milan è Campione d’Europa, vince 4-0, un trionfo.

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