Tutti contro Carles: i 23 calciatori più forti che hanno incontrato Puyol
13 Aprile 2022
Difensore arcigno, chioma inconfondibile, grinta da vendere, ma animo buono e gentile. Con le proporzioni del caso, e facendo un paradosso, sembra di rivedere (volendo tentare un parallelismo con la nostra Serie A) tante caratteristiche che abbiamo apprezzato nei vari Fabio Cannavaro, Paolo Maldini, Javier Zanetti e Alessandro Nesta. Carles Puyol è universalmente riconosciuto come uno tra i migliori difensori al mondo a cavallo tra i due millenni, dove fa incetta di trofei sia con il Barcellona, sua unica squadra, sia con la nazionale spagnola: di entrambe, all’apice in questo periodo tanto da aprire dei veri e propri cicli, ne è il capitano e tra gli uomini simbolo. Sbarra la strada sul più bello agli attaccanti, è esperto nello sradicare i palloni dai piedi degli avversari e quando butta via l’accendino indicando a Pique “marca Khedira!” si capisce tutto di lui.
Nel 2011 cede la fascia di capitano ad Abidal nella finale di Champions League dopo il brutto momento trascorso dal compagno di squadra transalpino; ferma Ronaldinho dopo lo schiaffo ricevuto da Ballesteros capitano del Maiorca, evitando una rissa e porgendo letteralmente l’altra guancia. Sa essere prezioso anche in fase offensiva, specialmente negli inserimenti di testa, lui che non è di certo altissimo, ma ha sempre lavorato tanto e duramente sul suo fisico. Il primo gol lo segna al Valladolid, il secondo al Tenerife, in rovesciata. Ma è anche un suo gol preziosissimo, per la Spagna, a consegnare la finale della Coppa del Mondo 2010 alle Furie Rosse che battono di misura la Germania grazie all’inzuccata di Carles. Una finale poi vinta ai supplementari sull’Olanda di Robben, con gol di Iniesta, che ricordava ancora una volta di più l’egemonia spagnola di quel periodo.
Inizia la sua carriera da portiere, poi per un infortunio alla spalla viene spostato a centrocampo fino a divenire centrale, ma all’occorrenza anche terzino (indipendentemente dalla banda sinistra o destra). Lavora tanto e costantemente sul suo fisico, lui che è il primo ad arrivare agli allenamenti e l’ultimo ad andarsene e che cercava sempre di mantenere altissima la concentrazione della sua squadra, anche se questa si trovasse in situazione di netto vantaggio nel punteggio. Caratteristiche che gli sono valse sei Scudetti, cinque Supercoppe spagnole, due Coppe del Re; in Europa invece realizza due volte il ‘triplete’ (Champions, Supercoppa e Mondiale per Club) e la Champions la vince anche per la prima volta nel 2005-06 (tre volte complessivamente). In bacheca anche un Europeo ed una Coppa del Mondo con la Spagna (2008 e 2010, come appena ricordato).
E buon compleanno allora Carles Puyol, difensore arcigno, chioma inconfondibile, grinta da vendere, ma animo buono e gentile. In questa speciale occasione abbiamo voluto riassumere una ipotetica top-23 di avversari del capitano blaugrana, catalano doc de La Pobla de Segur. Naturalmente c’è tanto del Real Madrid dei Galaticos, con gli italiani e le italiane praticamente soltanto in Champions e pure con le rispettive nazionali, ma è anche vero che la “chicca”, statistiche alla mano, è rappresentata da Diego Forlan l’attaccante che ha realizzato più gol da avversario con Puyol.
Gianluigi BUFFON

Sono quattro complessivamente le volte in cui si trovarono in campo contemporaneamente. Bilancio in favore del difensore che affrontò Gigi nei quarti di finale del 2003, venendo eliminata nei supplementari dal gol di Zalayeta (1-1 all’andata a Torino). Con le rispettive nazionali, un solo precedente ufficiale (oltre un’amichevole nella quale Puyol fu sostituito dopo pochi minuti) e si tratta dei quarti di finale di Euro 2008, vinti dagli spagnoli ai calci di rigore.
IKER CASILLAS Fernandez

Bilancio di sfide pazzesco contro il suo amico Iker Casillas, fedele guardiano dei pali della nazionale spagnola al quale proprio Puyol doveva garantire copertura e aiuto e anche grazie a questo connubio, le Furie Rosse scrissero pagine importanti in quel periodo aprendo un ciclo vincente pluriennale. Ma nella Liga era un’altra cosa, nella Liga c’era El Clasico che loro due potevano vivere solo da protagonisti. Sono in totale ventisette le partite dispute da avversari tra i due, tra Liga, Champions League e Coppa del Re. Bilancio nettamente a favore di Puyol, con dodici vittorie rispetto alle otto del Real, naturalmente sette furono i pareggi. E in due delle dodici vittorie ottenute dai Blaugrana, Puyol ha segnato proprio all’amico Iker, scherzi del destino. Il primo gol arrivò nel clamoroso 6-2 fatto registrare dai ragazzi di Guardiola al Camp Nou e proprio Puyol spianò la strada verso i tre punti, dopo il vantaggio griffato Higuain e il pareggio di Herny. L’altra segnatura arrivò invece in Coppa del Re (vantaggio di Cristiano Ronaldo, pareggio di Puyol e gol-partita di Abidal).
Paolo MALDINI

«Se fossi andato via dal Barcellona avrei accettato la proposta del Milan. Perché? Per Paolo». Poco o niente da aggiungere a questa affermazione di Puyol che fa capire la stima nei confronti del capitano rossonero, altro grandissimo difensore che come lui ha avuto una sola maglia, ha dato sempre tutto per la sua squadra e, come lui, ha vinto tantissimo. I due si sono affrontati quattro volte complessivamente e tutte in Champions League. Ad ottobre del 2000 ci fu un rocambolesco 3-3 (doppietta di Albertini e gol di Jose Mari; per i catalani tripletta di Rivaldo) nella fase a gironi; poi i match di andata e ritorno sempre nella fase a gironi, ma un anno dopo. Una vittoria per parte: Sheva decide l’andata, poi non basta il suo timbro anche nella gara di ritorno decisa, invece, dai gol di Eto’o e Ronaldinho. L’ultimo precedente è nella semifinale del 2006, con il turno di andata vinto dai Blaugrana con gol di Giuly (lo 0-0 del ritorno qualificò il team di Rijkaard).

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