Privacy Policy Tutti i capocannonieri della Champions League

Tutti i capocannonieri della Champions League

1 Ottobre 2021

La Champions League è sempre stata teatro di meravigliose e pirotecniche battaglie. Ma, mentre le squadre e le finali rimangono impresse nella mente. A volte i cannonieri della competizione rimangono in sordina, soprattutto se non sono componenti della vincitrice. Oggi è una giornata particolare per ricordarli, anche perché uno di loro oggi compie cinquantacinque anni. Cari amici nostalgici, compie gli anni: George Weah.

Potevamo rimanere indifferenti al compleanno di uno dei precursori del concetto di attaccante moderno, del primo Pallone d’Oro ad un non europeo? Certo che no. Ecco perché, per omaggiare King George, abbiamo deciso di stilare la classifica dei capocannonieri di Champions League degli ultimi trent’anni. Ovviamente fanno parte della nostra graduatoria anche i due re dei marcatori che hanno conquistato il trofeo quando il trofeo era ancora denominato Coppa dei Campioni. Partiamo, dunque, dagli anni d’oro per il calcio italiano, passando per il decennio dei due alieni, fino ai giorni nostri. Ovviamente, l’attuale presidente della Liberia fa parte di questa lista.

1990-91 – Jean-Pierre PAPIN (Olympique Marsiglia) e Peter PACULT (Swarovski Tirol): 6 reti

Nel 1990-91 si disputa la penultima edizione della Coppa Campioni e la squadra che se l’aggiudicò fu la Stella Rossa, che vinse ai rigori contro il Marsiglia. Papin e Pacult si dividono il titolo di cannoniere con sei reti a testa. L’austriaco gioca nel Swarovski Tirol e riesce a mettere a referto sei gol, anche se la sua squadra non raggiunge neanche i sedicesimi di finale. JPP, invece, è uno dei centravanti più forti della storia del calcio francese. E per lui parlano statistiche da capogiro: con l’Olympique Marsiglia l’attaccante vince quattro campionati francesi, per cinque anni consecutivi vince la classifica dei marcatori del torneo transalpino ed è il re dei marcatori della competizione regina d’Europa per ben tre volte. Quella del 1990-91 rappresenta la seconda vittoria del trittico. E, seppur non riesca ad alzare sotto al cielo di Bari la Coppa dalle grandi orecchie, Papin può consolarsi con la vittoria del Pallone d’Oro.  

1991-92 – Jean-Pierre PAPIN (Olympique Marsiglia) e Sergeij JURAN (Benfica): 7 reti

L’ultimo anno della versione “classica” della Coppa dei Campioni rappresenta ancora una ferita aperta per tanti amanti del calcio nostrano. Il Barcellona, infatti, vince ai supplementari contro una meravigliosa Sampdoria nella splendida cornice di Wembley. È una bomba di Rambo Koeman a spezzare i sogni dei ragazzi di Boskov, ma sono altri due i calciatori ad aver esultato più spesso durante questa edizione. Anche quest’anno si registra un ex-aequo: su un lato del più alto gradino del podio c’è il solito Papin che vive il suo ultimo anno a Marsiglia prima del trasferimento al Milan. Dall’altro, invece, c’è il russo Sergeij Juran che con i suoi sette gol porta il Benfica fino alla fase dei gironi finali.

1992-93 – ROMARIO de Souza Faria (PSV Eindhoven): 7 reti

La stagione 1992-93 rappresenta l’anno dei cambiamenti. Con lo scioglimento dell’Unione Sovietica, aumentano le squadre partecipanti. Per questo l’UEFA prova a modificare il format della competizione: aumenta il numero dei club coinvolti e, dunque, si rende necessaria l’istituzione di una fase preliminare. Per questo, la UEFA dà il via ad una nuova edizione della competizione che è qualcosa di più di un semplice maquillage: nasce la Champions League. Nelle volontà iniziali, il nome della competizione avrebbe riguardato la fase finale del torneo: al posto di quarti di finale e semifinali, le otto squadre giunte fino a quel punto della competizione venivano suddivise in due gironi all’italiana da quattro; le vincenti dei rispettivi gironi accedevano alla finalissima. Anche il logo, infatti, fu ideato seguendo il format della fase conclusiva del torneo: otto stelle per otto squadre. Seppur cambino regole e modalità, in finale giunge ancora una volta una formazione italiana: il Milan. Purtroppo, i Rossoneri perderanno la sfida di Monaco di Baviera contro l’Olympique Marsiglia. Insieme ai francesi, esulta anche Romario: il ventisettenne realizza ben sette reti, riuscendo a portare il PSV Eindhoven fra le otto regine. ‘O Baixinho è uno degli attaccanti più letali e veloci degli anni ’90. Insieme al Fenomeno e a King George apre la nuova era dei centravanti moderni. Alla fine di quella stagione il carioca passerà nel dream team del Barcellona allenato dal leggendario Johan Cruijff.

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