Tutti i capocannonieri della Champions League
1 Ottobre 2021
1993-94 – Wynton RUFER (Werder Brema) e Ronald KOEMAN (Barcellona): 8 reti

Questa è la prima edizione in cui la vincitrice della competizione non partecipa al successivo torneo. Infatti, dopo la vittoria sul Milan in finale, in casa Marsiglia scoppia il caso-Tapie: il presidente dei biancazzurri, infatti, viene squalificato dopo il caso di corruzione nell’affaire Valenciennes-Marsiglia. Dopo due delusioni consecutive, finalmente nel 1994 la vittoria va ad un’italiana. Il Milan strapazza nel catino di Atene il Barcellona di Cruijff con un perentorio 4-0, una delle vittorie più larghe in una finale di Champions. I Blaugrana si presentano all’atto finale in Grecia dopo esser stati trascinati da Ronald Koeman, difensore olandese con il vizio del gol. Ma non sarà il solo a finire sul gradino più alto del podio. Con lui, infatti, c’è l’attaccante neozelandese del Werder Brema: Wynton Rufer. Seppur realizzi ben otto reti, queste non saranno sufficienti alla sua squadra per superare la barriera dei gironi di qualificazione alle semifinali.
1994-95 – George WEAH (Paris Saint Germain): 7 reti

Ed eccolo King George. Nel suo ultimo anno a Parigi, ruggisce alla grande anche nella massima competizione europea, facendo la voce grossa in questa particolare graduatoria. La sua stagione in campionato non è esaltante: segna soltanto sette reti in campionato. Ma la Pantera dà il meglio di sé in Champions League, mettendo a referto un identico bottino di reti. Weah porta la squadra parigina fino in semifinale, dove dovrà arrendersi al Milan campione in carica. I Rossoneri disputano la loro terza finale consecutiva, ma saranno costretti a cedere ad un Ajax pieno zeppo di giovani promesse in occasione della finalissima disputata al Prater di Vienna. Al termine della stagione, sarà proprio il Diavolo ad acquistare King George.
1995-96 – Jari LITMANEN (Ajax): 9 reti

Il format della Champions League viene ulteriormente modificato per trasformarsi definitivamente nella competizione che conosciamo oggi: fase preliminare, gironi e infine eliminazione diretta. Dopo i tre anni consecutivi del Milan in finale, inizia la saga juventina degli appuntamenti in finale. I Bianconeri iniziano col botto: dopo anni di assenza riportano la Coppa dalle grandi orecchie a Torino, battendo ai calci di rigori l’Ajax, dopo l’1-1 dell’Olimpico che dura 120 minuti. Al vantaggio iniziale di Ravanelli risponde Litmanen. Proprio il finlandese sarà il cannoniere della stagione con nove reti, portando l’Ajax ad un passo dalla doppia vittoria consecutiva.
1996-97 – Milinko PANTIC (Atletico Madrid): 5 reti

Anno un po’ fiacco a livello di realizzazioni. Tantissimi centravanti si fermano a quota quattro reti. Alla fine, la spunta il centravanti serbo dell’Atletico Madrid, Milinko Pantic, che con soli cinque centri si porta a casa il titolo di re dei marcatori. I suoi Colchoneros, tuttavia, si fermeranno ai quarti contro l’Ajax. La Juventus arriva di nuovo in finale, ma stavolta è il Borussia Dortmund degli ex a prevalere sul prato dell’Olympiastadion per 3-1. Per il terzo anno consecutivo la detentrice del titolo viene sconfitta in finale: dopo Milan e Ajax, ora tocca alla Juve.
1997-98 – Alessandro DEL PIERO (Juventus): 10 reti

L’ultimo italiano a vincere questa classifica è proprio lui, Alex Del Piero. Con la bellezza di dieci reti, Pinturicchio porta la sua Juventus alla sua terza finale consecutiva, confermando il predominio delle squadre italiane nella competizione: il Belpaese, infatti, inanella il settimo anno consecutivo con un suo club nell’atto conclusivo della Champions League. Tuttavia, gli sforzi del nuovo idolo del popolo juventino non consentono alla Vecchia Signora di aver la meglio contro il Real Madrid nella battaglia dell’Amsterdam ArenA.
1998-99 – Andriy SHEVCHENKO (Dinamo Kiev) e Dwight YORKE (Manchester United): 8 reti

Al Camp Nou va in scena una delle finali più rocambolesche e adrenaliniche di sempre. Dopo l’iniziale vantaggio di Basler del Bayer Monaco, il Manchester United, spinto in tutta la competizione da un immarcabile Dwight Yorke, riesce a ribaltarla nei minuti di recupero segnando con al Sheringham al novantunesimo e con Solskjaer due giri di lancette più tardi. Il centravanti di Trinidad & Tobago fa l’en-plein, festeggiando il titolo di capocannoniere del torneo in ex-aequo con un giovane ucraino: Andriy Shevchenko. Il pupillo del Colonnello Lobanovskyi, dopo l’exploit della precedente stagione con un’incredibile tripletta proprio al Camp Nou, riesce a trascinare la Dinamo Kiev ai livelli del periodo d’oro fra anni ’70 e ’80: gli ucraini, dopo aver eliminato il Real Madrid grazie alle prodezze dell’attaccante, danno filo da torcere in semifinale al Bayern Monaco. Dopo un rocambolesco 3-3, i bavaresi sfruttano una vittoria di misura fra le mura amiche per accedere alla finalissima dopo dodici anni d’attesa.
1999-00 – Mario JARDEL (Porto), RAUL Gonzalez Blanco (Real Madrid) e Vitor RIVALDO (Barcellona): 10 reti

Un tridente del genere non avremmo potuto permettertelo neanche sulla PlayStation. Tre bomber fortissimi che arrivano alla pari con un bottino impressionante di dieci reti a testa: un evento più unico che raro. Bastano pochi cenni per capire di chi stiamo parlando: Jardel in quattro anni con la maglia del Porto realizza 130 gol in 126 presenze; Rivaldo è uno dei centravanti più potenti e tecnici in circolazione, mentre Raul è uno degli attaccanti più giovani e prolifici della Champions League. Anche grazie alle reti del loro storico numero 7, il Real Madrid si aggiudica la coppa.

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