Privacy Policy La TOP 11 dei giocatori fatti debuttare in A da Boskov

La TOP 11 dei giocatori fatti debuttare in A da Boskov

28 Marzo 2021

Sono passati quasi sette anni da quando ci ha lasciato, eppure il ricordo di Vujadin Boskov non accenna a scolorirsi. Anzi, se possibile, è ancora più vivo, più solido, più attuale che mai. E non solo per le sue celebri frasi, tormentoni ormai entrati di diritto nel linguaggio comune quotidiano, ma soprattutto per la sua appuntita ironia, la fine psicologia e la prorompente sagacia, doti che nel mondo del calcio stanno rapidamente estinguendosi. Queste sue caratteristiche hanno, in parte, oscurato la fulgida carriera di un allenatore leale, sincero e oltremodo capace; i suoi risultati lo testimoniano, ha vinto campionati e coppe ovunque sia andato: Jugoslavia, Olanda, Spagna, Italia. Unico rimpianto le due Coppe dei Campioni perse di misura (benché contro Liverpool e Barcellona, quest’ultima oltretutto a una manciata di minuti dai rigori)

Altro grande merito di Boskov è stato quello di essere riuscito a valorizzare moltissimi giovani. Con sapienza e intelligenza riusciva a trasmettere loro il senso dell’importanza del lavoro, una sana sfrontatezza e una grande convinzione nei propri mezzi, liberandoli così dal peso schiacciante della responsabilità di avere milioni di occhi addosso.

Ecco la TOP-11 dei giocatori fatti esordire in Italia dall’allenatore di Novi Sad; una lista a dir poco emozionante, piena di uomini di talento, tutti accomunati da una forte personalità e da un notevole carisma.

Gianluca PAGLIUCA

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La frase di un Boskov esterrefatto “Chi ha sbagliato, Pagliuca?” catturata dai geni della Gialappa’s, è il paradigma del rapporto simbiotico tra l’allenatore serbo e l’estremo difensore emiliano; il giorno della morte del suo allenatore, Pagliuca disse: “quando perdevamo dispensava sorrisi per tutti, quando vincevamo ci criticava per farci trovare nuovi stimoli”. Con Boskov, Pagliuca esordisce in serie A l’8 maggio del 1988 in un Sampdoria-Pisa conclusosi 0-0. Dieci giorni dopo, i liguri conquistano la Coppa Italia ai supplementari contro il Torino, grazie anche a una prestazione superlativa del 22enne portiere blucerchiato. Nella sua lunghissima carriera ha ottenuto tantissimi successi: uno scudetto, una Supercoppa, tre Coppe Italia, una Coppa delle Coppe e una Coppa Uefa. Nel Mondiale USA del 1994, Pagliuca è grande protagonista; alterna salvataggi straordinari (come quello su Julio Salinas a una manciata di minuti dal termine della sfida con la Spagna, quando ancora il risultato era in parità), ad errori abbastanza banali; il più eclatante quello del suo famoso bacio di ringraziamento al palo che lo salvò da un gol incredibile dopo un errore su tiro praticamente innocuo di Mauro Silva, nella celeberrima e maledetta finale persa ai rigori contro il Brasile di Romario e Bebeto. Per molti anni ha conservato anche il record di miglior pararigori del nostro campionato, nonché quello di giocatore con il più alto numero di presenze in serie A.

Marco LANNA

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“Io e il Mister eravamo rimasti in contatto, tutte le volte che ci sentivamo avrei voluto ascoltarlo per ore, perché quando parlava ti arricchiva dentro”. E’ il ricordo di Marco Lanna, terzino, centrale o libero all’occorrenza, che all’allenatore serbo deve molto, se non tutto. Era già pronto per andare in prestito al Foggia di Zeman, quando Boskov chiese a gran voce che restasse a Genova, poiché in Lanna aveva intravisto un giocatore versatile che avrebbe potuto fare molto comodo alla causa blucerchiata. Esordisce in serie A nel campionato 1987-88 e resta alla Samp per sei anni, prima di trasferirsi a Roma, sponda giallorossa, per poi migrare in Spagna, al Salamanca e poi al Saragozza. Nel 2002 torna alla Sampdoria, dove disputa nove partite prima di appendere le scarpette al chiodo. Conta anche due presenze nella Nazionale maggiore.

Alessandro ORLANDO

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1991–92 Unione Calcio Sampdoria – Alessandro Orlando

Udinese purosangue, disputa un buon campionato con il Parma, contribuendo sensibilmente alla promozione in A. Torna a Udine dove si mette in luce come fluidificante dotato di un ottimo piede e di un tiro assai poderoso. La sua successiva esperienza in blucerchiato si rivela abbastanza rapida e avara di soddisfazioni, se si esclude la gioia dell’esordio in A, avvenuto il 1° settembre del 1991, in una partita rocambolesca che la Sampdoria perde a Cagliari per 3-2. Veste molte maglie nel corso della sua carriera e, benché spesso da comprimario, ha la soddisfazione di alzare numerosi trofei di prestigio; due scudetti, tra l’altro consecutivi, con due maglie diverse, due Coppe Italia e tre Supercoppe nonché una Champions vinta con il Milan nel 1994. Il suo ricordo più bello, però, resta il gol che contribuisce alla salvezza dell’Udinese realizzato contro il Bologna nel 1993, ciliegina sulla torta di una stagione, forse l’unica del suo passato calcistico, in cui fu uno dei protagonisti determinanti.

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