Privacy Policy La classifica dei tedeschi "italiani" con la carriera migliore

La classifica dei tedeschi “italiani” con la carriera migliore

1 Maggio 2020

Un tempo sarebbero state definite “invasioni barbariche”. Nel corso del ventesimo secolo, circoscrivendolo al mondo del calcio, esse si sono trasformate in iniezioni di classe e tecnica. Se da sempre il Belpaese è stato meta di orde di turisti teutonici, anche per quel che concerne il gioco più bello del mondo sono state numerose le contaminazioni apportate dai giocatori tedeschi al calcio italiano nel corso degli anni. Ecco, dunque, la top 20 dei calciatori appartenenti alla Deutsche Nationalmannschaft che hanno militato nel nostro massimo campionato. Prima di iniziare ecco un’importante sottolineatura: si tratta della classifica dei venti tedeschi che hanno avuto la carriera migliore tra quelli che hanno militato in Italia (escludendo i giocatori in attività).

20. Albert BRÜLLS

Classe 1937, nativo di Anrath, cittadina del distretto di Düsseldorf. Albert Brülls, mezz’ala del Borussia Mönchengladbach, approda nel Belpaese nella stagione 1962-63 quando viene acquistato dal Modena. Con i gialloblù giocherà per tre stagioni collezionando sessantatré partite e sette reti, prima di passare al Brescia nell’estate 1965, dove giocherà altri tre anni, totalizzando sessantaquattro presenze e sei reti con le rondinelle.

19. Helmut HALLER

Trequartista assai carismatico e bravissimo nel dribbling. Helmut arrivò in Italia per vestire la maglia del Bologna nel 1962-63. Dopo appena un anno, Haller vinse lo Scudetto con i rossoblu allenati da Fulvio Bernardini nella storica finale di Roma del 7 giugno 1964 contro l’Inter. Nell’estate del 1968 fu poi acquistato dalla Juventus e l’allenatore Cestmir Vycpalek, lo dirottò sulla destra, dandogli l’opportunità di allungare la propria carriera, toccando vette di perfezione. Il più italiano fra i tedeschi della sua epoca rimase vinse altri due tricolori con i bianconeri, prima di salutare la Vecchia Signora nel 1974.

18. Thomas BERTHOLD

Difensore, all’occorrenza centrocampista. Thomas approda a Verona nel 1987 per raccogliere l’eredità di Briegel. Resta alla corte degli scaligeri per due anni, durante i quali segna quattro reti in settantadue presenze, attirando l’attenzione di grandi club. Tra questi si fa sotto la Roma che lo acquista nel 1989 lo tiene con sé per le successive due stagioni, durante le quali il giocatore conquista la Coppa Italia del 1991, oltre al Mondiale di Italia ’90.

17. Thomas DOLL

Dopo la disgregazione della Germania Est, il centrocampista si mette in mostra con la maglia dell’Amburgo subito dopo il crollo del Muro. La Lazio gli mette gli occhi addosso e nel 1991 scuce ben tredici miliardi per assicurarselo. Qui gioca tre stagioni, prima sotto la presidenza Calleri e poi sotto la presidenza Cragnotti. Tornerà successivamente al Bari nel 1996. Disputerà un biennio al San Nicola: ottiene subito la promozione in Serie A, mentre nel 1998 saluta i Galletti e l’Italia.

16. Thomas HÄSSLER

Arriva in Italia nell’estate del 1990, acquistato dalla Juventus. La sua unica stagione torinese coincide con una delle peggiori dei bianconeri, i quali, con Gigi Maifredi in panchina rimangono addirittura fuori dalle coppe. L’anno seguente passa alla Roma, in cui ha la possibilità di riscattarsi e vivere un triennio povero di trofei, ma ricco di soddisfazioni personali, entrando per sempre nel cuore dei romanisti il 1° marzo 1992, quando segna il gol del pareggio nel derby contro la Lazio.

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