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Tutti i giocatori che sono passati dalla Serie C alla Nazionale in 5 anni

9 Aprile 2020

Filippo INZAGHI

Credits: liewig christian/Corbis via Getty Images

SuperPippo non ha bisogno di presentazioni. I gol parlano per lui. Un amore viscerale verso il calcio, vissuto con grande passione, che lo ha portato a gioire dei trofei più importanti. Dopo le grandi stagioni a Piacenza, Parma e Atalanta si consacra alla Juventus, ma soprattutto al Milan. Vince tutto. Perfino il Mondiale del 2006, dove l’amore per il gol ha vinto sul mancato ragionevole passaggio a Barone. Questo era Pippo, che anche in azzurro è stato protagonista di quegli anni con venticinque gol in 57 gettoni.

Jonathan BACHINI

Prodotto del vivaio dell’Udinese, viene girato in prestito in piazze come Alessandria, Juve Stabia e Lecce, prima di tornare a vestire la maglia friulana con cui riesce a conquistare anche le sue uniche due presenze in Nazionale. Dal bianconero di Udine passa a quello della Juventus dove non riesce a trovare spazio, rientrando nell’affare che porta Buffon a Torino. Finisce quindi al Brescia dove resta per cinque anni, prima di terminare la carriera nel Siena.

Gianluca ZAMBROTTA

È il prototipo del giocatore completo. Lippi lo inventa terzino sinistro e gli cambia la vita, in poco tempo diventa tra i più forti del ruolo. Inizia nel Como ma arriva ben presto alla serie A. È il Bari a concedergli l’occasione. Le ottime prestazioni lo portano alla Juventus dove diventa una pedina fondamentale, anche della Nazionale, dove sfiora le cento presenze (98) e segna due gol, di cui uno al Mondiale vittorioso del 2006. Passa poi al Barcellona e al Milan. Ultima esperienza al Chiasso.

Giuliano GIANNICHEDDA

Mediano di contenimento e di grinta, la sua occasione arriva dall’Udinese che lo preleva dal Sora, dove aveva condotto tre buone stagioni in Serie C. In Friuli si guadagna il posto con l’impegno e la corsa che lo contraddistinguono e, prima di passare alla Lazio, arrivano anche le tre presenze in Nazionale senza trovare continuità. Termina al Livorno dopo una sola stagione alla Juventus.

Vincenzo MONTELLA

Esplode nella fucina dell’Empoli, facendo la spola tra Primavera e prima squadra. Fino ai diciassette gol in C1 che lo portano a Genova. Prima la B con il Genoa e poi la A con la Sampdoria, dove si dimostra un bomber di lusso. Le prestazioni di alto livello lo portano alla Roma dove vince lo storico scudetto del 2001. Nella seconda fase della carriera risulta in fase calante, complice qualche infortunio di troppo. Non riesce però a replicarsi in Nazionale: veste la maglia azzurra venti volte, ma soltanto in tre occasioni va a segno.

Damiano ZENONI

Credits: Alberto Mariani

Cresce nel prestigioso vivaio atalantino, da cui arriva in prima squadra, non senza passare dai prestiti alla Pistoiese e all’Alzano Virescit. Con l’Atalanta si afferma nel massimo campionato, e vista la sua duttilità, trova anche l’esordio in Nazionale. Resterà la sua unica presenza in azzurro, per poi diventare un punto fermo dell’Udinese e del Parma. A Piacenza in B la sua ultima esperienza tra i professionisti.

Simone INZAGHI

Fratello del più celebre Filippo, come lui cresce a calcio e fette biscottate, con risultati più modesti, ma non per questo meno importanti. Simone gira per l’Italia fino a trovare la sua dimensione alla Lazio, la società con cui consolida un forte legame. Segna poco, ma è capace di compiere record memorabili, come il poker in Champions League. In Nazionale viene chiamato solo tre volte, ma in una di queste se la gioca in coppia con il fratello Filippo. E resta nella storia.