Privacy Policy I giovani talenti di Euro 2004: di alcuni stiamo ancora aspettando la definitiva esplosione - Pagina 3 di 3

I giovani talenti di Euro 2004: di alcuni stiamo ancora aspettando la definitiva esplosione

4 Giugno 2020

Wesley SNEIJDER – 1984

Wesley Sneijder al termine della partita d’esordio contro la Germania terminata 1-1. Alle sue spalle: Dieter Hamann
Credits: John Walton – Empics – via Getty Images

Ha soltanto vent’anni, ma il trequartista che si presenta ai nastri di partenza per l’Europeo in Portogallo ha già il piglio del campione formato. Tuttavia, seppur Advocaat l’abbia fatto scendere in campo già diverse volte, Wesley gioca solo per sessantotto minuti, subentrando sia nel match contro la Lettonia che nel match d’esordio contro la Germania. Il rapporto con gli Oranje, comunque, sarà talmente duraturo che al termine della carriera conquista il primato assoluto di presenze (134).

Dmitrij SYTCHEV – 1984

Dmitri Sytchev in azione con la maglia della Russia
Credits: Tony Marshall – Empics via Getty Images

Quando il Michael Owen russo ha ventuno anni ha già avuto il tempo di stupire i tifosi dello Spartak Mosca, trovare la strada verso Marsiglia e tornare in patria per vestire i colori dei cugini della Lokomotiv. Il soprannome se l’è guadagnato per aver bruciato precocemente le tappe, tanto da aver già partecipato ai Mondiali del 2002, segnando anche durante la sconfitta contro il Belgio per 3-2. La spedizione russa in Portogallo, tuttavia, sarà parca di soddisfazioni per Dmitrij che dovrà accontentarsi di due apparizioni: quarantacinque minuti contro la Spagna e ventidue nella vittoria contro la Grecia. Dopo aver vinto al termine dell’anno il titolo di “Miglior giocatore russo”, la sua vena realizzativa si esaurisce con il tempo che passa, sino a determinarne il ritiro nel 2017.

Fernando TORRES – 1984

Fernando Torres con la maglia della Spagna durante lo sfortunato europeo del 2004
Tony Marshall – Empics via Getty Images

El Niño è già capitano dell’Atletico Madrid e con la maglia dei Colchoneros ha realizzato ben diciannove reti nella Liga. Con simili condizioni, nessuno potrebbe mai immaginare di dover rimpiangere il fattore-gol come il peggiore ed il più beffardo dei nemici che determinerà l’estromissione anticipata della Spagna dal torneo. Ma le cose nel vicino Portogallo vanno tutte storte ed in tre partite, le Furie Rosse metteranno a segno la miseria di due reti. Saranno gli ultimi passaggi a vuoto degli iberici, prima del dominio fra il 2008 e il 2012, di cui Torres si farà principale interprete in occasione del torneo continentale in Austria e Svizzera con il gol in finale alla Germania.

Rafael VAN DER VAART – 1983

Rafael van der Vaart sfida Deco durante la semifinale dell’Estadio José Alvalade
Credits: Alex Livesey – Getty Images

È un decano di soli ventuno anni, il cui esordio risale a ben tre anni prima. Rafael van der Vaart è uno dei più talentuosi della sua generazione e l’Ajax se lo tiene ben stretto, nonostante la corte di mezza Europa. In occasione dell’Europeo lusitano, Advocaat, però, ne centellina l’uso. Anzi, lo boccia proprio dopo l’esordio terminato 1-1 contro la Germania. Lo si rivedrà per quattro minuti in occasione dello scivolone contro la Repubblica Ceca, mentre a nulla servirà il suo ingresso in campo durante la semifinale contro i padroni di casa del Portogallo che si aggiudicano il match per 2-1. In carriera vivrà tra Germania (Amburgo), Spagna (Real Madrid e Real Betis), Inghilterra (Tottenham) e Danimarca (FC Midtjylland ed Esbjerg FB).

Johan VONLANTHEN – 1986

Johan Vonlanthen ha appena bucato la porta della Francia, diventando il più giovane marcatore della storia degli Europei

Ci avevamo creduto tutti. Che il ragazzo svizzero di origini colombiane potesse imporsi come interprete principe del calcio continentale non solo sulle piattaforme di gioco manageriale, ma anche nella vita reale. Lo avevamo seguito un po’ tutti durante il suo passaggio dalla Young Boys al PSV Eindhoven e, nonostante qualche iniziale segnale positivo, la sua esperienza con il Brescia ne ha significato lo spartiacque che l’ha portato verso una sì lunga esperienza tra i pro, ma poco in linea con le aspettative. Preferiamo ricordarlo per la sua esultanza durante il match contro la Francia. Il cammino della Svizzera è ormai irrimediabilmente compromesso, ma il pareggio temporaneo di Vonlanthen segna una data storica negli almanacchi: è il calciatore più giovane a segnare nella storia degli Europei, strappando il primato a Wayne Rooney che, soltanto quattro giorni prima, aveva ulteriormente abbassato questo limite. Un bel modo per esser ricordato negli annali, no?