Privacy Policy I tifosi del Barcellona secondo voi ieri notte avranno dormito?

I tifosi del Barcellona secondo voi ieri notte avranno dormito?

14 Settembre 2021

Il calcio è molto più di un semplice gioco: è un’espressione di popoli e culture che rivendicano la propria identità attraverso un pallone tra i piedi. Esistono compagini che hanno fondato su precise ideologie, spesso radicate nel territorio, le proprie fortune. Una delle sfide che racconta meglio la battaglia tra due terre diverse è quella tra Barcellona e Bayern Monaco. Baviera e Catalogna sono letteralmente opposte per cultura, rigore e modo di vivere: la laboriosa e algida organizzazione teutonica si contrappone al tepore e alla spensieratezza catalana.

Ripercorriamo, dunque, la sfida tra due dei club più rappresentativi della Champions League che, infatti, mettono in campo la bellezza di undici trofei: il bilancio sorride ai tedeschi, in vantaggio di una Coppa dalle grandi orecchie sui Blaugrana (6-5). Storie di due tra i più famosi club al mondo, sicuramente tra i più vincenti, che hanno ottenuto i più celebri allori del calcio interpretando filosofie di gioco diverse.

Il Bayern Monaco è riuscito a imporsi sin dall’ideazione delle competizioni internazionali, con la storica tripletta di Coppe dei Campioni dal 1973-74 al 1975-76, prima di un lungo digiuno rotto con tre Champions League negli anni duemila. Completano il palmares anche la vittoria della Coppa UEFA del 1996 e la Coppa delle Coppe del 1967; trionfi che rendono i Die Roten una delle cinque compagini ad aver vinto ogni competizione UEFA.

Queste vittorie derivano da una lunghissima tradizione di calciatori tedeschi, che per anni sono stati la colonna portante della nazionale Die Mannschaft: Gerd Müller, Beckenbauer, Kahn, Augenthaler, Maier, Hoeness, Matthäus e Rummenigge sono solo alcuni dei teutonici che hanno reso grande il club bavarese. Tuttavia, soprattutto in epoca moderna anche i calciatori provenienti oltre i confini nazionali hanno scaldato gli animi dei tifosi: tra tutti è legittimo citare Lewandowski e l’indissolubile duo Robben-Ribery.

Il Barcellona invece, malgrado sia la squadra con più titoli totali in Spagna, si è imposto solo negli ultimi trent’anni nella massima competizione europea per club: prima del 1992, anno della conquista della prima, attesissima Coppa dalle grandi orecchie, gli unici trionfi europei si registrarono in Coppa delle Coppe (di cui detiene il record di vittorie, quattro). Dal 2006 saranno però quattro le affermazioni nella massima competizione, grazie a due dei più grandi numeri 10 della storia: Ronaldinho e Messi.

I Blaugrana infatti sono riusciti a fondere la grande identità catalana alla grande apertura verso il mondo, tipico della città della Barna: agli esponenti iberici che hanno fatto le fortune dei Culers, tra tutti Zubizarreta, Nadal, Puyol, Luis Enrique, Guardiola e Piqué si aggiungono alcuni dei più grandi calciatori della storia, tutti provenienti dall’estero, e qui i nomi sono infiniti e si va da Crujiff a Maradona, da Romario a Ronaldo, da Messi a Ronaldinho… scegliere il migliore è praticamente impossibile.

Malgrado queste compagini siano da sempre presenti nelle massime competizioni europee, la prima sfida tra i due club risale soltanto al 1996, nella semifinale della Coppa UEFA del 1996. Da allora gli incroci diverranno sempre più frequenti, e le due formazioni incroceranno le spade altre nove volte, tutte in Champions League. Curiosamente la sfida ha sempre portato la vincitrice in finale della manifestazione anche quando la gara non era valevole per una semifinale.

Oggi abbiamo deciso di passare in rassegna tutti gli incontri dal 1996 ad oggi tra queste due compagini.

COPPA UEFA 1995-96 – SEMIFINALE

Andata: 1° aprile 1996

Il primo capitolo della saga tra queste due gloriose compagini va in scena nel leggendario Olympiastadion, storica arena dei bavaresi, in un campo reso molto pesante dal rigido clima tedesco. Dopo un buon inizio dei padroni di casa, gli ospiti passano con una meravigliosa azione corale dei Blaugrana, con Oscar Garcia che fredda Kahn con il piattone dopo un lancio filtrante meraviglioso di Bakero. Lo stesso Garcia sfiora il raddoppio subito dopo, prima che i Die Roten riprendano il pallino del gioco, sfiorando il gol diverse volte, prima di ribaltare la gara a inizio ripresa: i tedeschi trovano due reti in appena cinque minuti grazie a Witeczek e Scholl. La punta, polacco di nascita, fredda Busquets con un preciso e radente diagonale dopo un invito di Nerlinger, mentre Scholl è abile a raccogliere una corta respinta dell’estremo avversario dopo una confusionaria azione. La gara, quando sembrava controllata dai bavaresi vive l’ennesimo colpo di scena, dove entra in gioco l’estro del Maradona dei Carpazi: Gheorghe Hagi. Il romeno è abilissimo a sfruttare un errato retropassaggio di Babbel e all’interno dei sedici metri spiazza il portiere freddezza con leggendaria freddezza.

Gheorge Hagi esulta dopo la rete del 2-2. Alle sue spalle, uno sconsolato Christian Ziege

BAYERN MONACO – BARCELLONA 2-2

BAYERN MONACO: Kahn; Kreuzer (46’ Sforza), Matthäus, Helmer; Babbel, Herzog (46’ Witeczek), Nerlinger, Scholl, Ziege; Klinsmann, Papin. A disposizione: Probst, Frey, Pflügler. Allenatore: Otto Rehhagel

BARCELLONA: Busquets; Guardiola, Roger Garcia, Popescu, Ferrer; Celades, Amor, Bakero (74’ De La Peña); Figo, Oscar Garcia (52’ Jordi Cruijff), Hagi (78’ Carreras). A disposizione: Lopetegui, Cuellar. Allenatore: Johan Cruijff

Arbitro: Michel Piraux (Belgio)

Reti: 14’ Oscar Garcia (Barcellona), 52’ Witeczek (Bayern Monaco), 57’ Scholl (Bayern Monaco), 77’ Hagi (Barcellona)

Ammoniti: Ziege (Bayern Monaco); Amor e Roger Garcia (Barcellona)

Ritorno: 16 aprile 1996

Al Camp Nou la gara e la tensione sono palpabili, e il Bayern appare più motivato alla vittoria, creando di più, ma trovando il gol soltanto nel finale della prima frazione, con lo stesso Markus Babbel, che si fa perdonare l’errore dell’Andata con un tap in all’interno dell’area piccola dopo una difettosa respinta di Busquets su un tiro di Scholl. Nella ripresa gli attacchi catalani si intensificano, tuttavia appaiono poco ordinati e frenetici, e i bavaresi raddoppiano a sette minuti dal termine con Witeczek, che dopo aver condotto un contropiede per quaranta metri conclude dal limite trovando i favori della dea fortuna, che fa carambolare la sfera sul malleolo di Nadal, spiazzando il portiere. Un’altra deviazione infuoca il finale di gara, questa volta a beneficiarne è il Barcellona, che trova il gol della speranza con De La Peña, che trova la rete con una punizione deviata. Il Barça non sfonda nel finale, mandando il Bayern in finale, che verrà vinta senza troppi patemi ai danni del Bordeaux.

Jordi Cruijff tenta di farsi spazio tra le maglie avversarie sotto il controllo di Ciriaco Sforza e Mehmet Scholl

BARCELLONA – BAYERN MONACO 1-2

BARCELLONA: Busquets; Ferrer (82’ Abelardo), Popescu, Nadal (65’ Cuellar), Sergi; Bakero, Roger Garcia (76’ De La Peña), Amor; Figo, Kodro, Jordi Cruijff. A disposizione: Cuellar, Gil, Toni Velamazan. Allenatore: Johan Cruijff

BAYERN MONACO: Kahn; Helmer, Kreuzer, Babbel; Scholl, Hamann (74’ Strunz), Nerlinger, Sforza, Ziege; Witeczek (85’ Papin), Klinsmann. A disposizione: Probst, Matthäus, Herzog. Allenatore: Otto Rehhagel

Arbitro: Atanas Uzunov (Bulgaria)

Reti: 40’ Babbel (Bayern Monaco), 84’ Witeczek (Bayern Monaco), 89’ De La Peña (Barcellona)

Ammoniti: Amor, Bakero, Cuellar e De La Peña (Barcellona); Babbel, Nerlinger e Strunz (Bayern Monaco)

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