Il Tricolore sventola sempre in Germania: la rosa dell’Under 21 a campione d’Europa 2004
14 Gennaio 2022
3. Emiliano MORETTI (Parma)

Intoccabile. Impiegato come terzino sinistro e uomo fidato del colonello Gentile che, nell’arco dell’intera competizione, non se ne priva mai. Lo stesso identico leitmotiv andrà in scena in Grecia alle Olimpiadi del 2004. Difensore elegante, forte ed affidabile, viene lanciato nella massima serie dalla Fiorentina di Mancini. Vince una Supercoppa Italiana con la Juve e dopo l’ottima stagione con il Bologna si guadagna la chiamata spagnola del Valencia. Cinque stagioni ricche di soddisfazioni con oltre 170 presenze e la conquista da protagonista della Coppa del Re edizione 2007-08 come ciliegina sulla torta. Torna in Italia difendendo i colori rossoblù del Genoa e successivamente inizia una lunga storia d’amore con i colori granata del Toro, diventando cosi il giocatore con il maggior numero di presenze dell’era Cairo. Dal campo alla scrivania e dopo il ritiro rimane ancora oggi nell’Area Tecnica granata.
4. Alessandro GAMBERINI (Bologna)

Europeo da spettatore. Le gerarchie di mister Gentile sono ben stabilite e il difensore bolognese non riesce a trovare spazio. Si riscatterà negli anni riuscendo a scendere in campo otto volte con la maglia della Nazionale maggiore. Una carriera importante e lunga quella di Gamberini giocata, con l’unica eccezione dell’anno veronese sponda Hellas, totalmente in Serie A. Un ottimo score non c’è che dire. Il sodalizio più significativo è sicuramente quello vissuto a Firenze dove, in sette stagioni mette sul suo curriculum più di 220 partite, diventa capitano ed esordisce nel palcoscenico prestigioso della Champions League. Ricordato anche con le maglie di Napoli e Genoa chiude la carriera nel Chievo Verona. Oggi fa l’allenatore.
5. Daniele BONERA (Parma)

Tutti intorno a lui, Bonera il capitano, che nella notte di Bochum alza la Coppa al cielo. Eppure l’Europeo del difensore bresciano non era iniziato con il piede giusto con l’espulsione rimediata all’esordio contro la Bielorussia. Scontata la squalifica, torna in campo, cambia posizione e non esce più. Con la conferma della coppia centrale Barzagli – Bovo scala nel ruolo di terzino destro, dove si mette particolarmente in luce. Suo infatti l’assist al bacio per il gol di Gilardino che apre le danze nella semifinale contro il Portogallo. Nella categoria dei difensori è stato uno dei prospetti italiani più interessanti degli ultimi due decenni, ma i tanti infortuni ne hanno sicuramente condizionato la carriera. Nonostante questo ha vinto praticamente tutto. Dalla Champions League al Mondiale per Club, dalla Supercoppa Europea allo Scudetto. Successi rossoneri.
6. Daniele DE ROSSI (Roma)

L’anima, uno dei trascinatori di questo gruppo vincente. Giocatore totale che certifica il passaggio alla semifinale degli azzurrini grazie al gol che decide il match contro la Croazia. Nell’atto conclusivo contro la Serbia spalanca la strada all’Italia verso la vittoria, incornando al meglio un perfetto suggerimento di Donadel. L’Europeo con l’Under 21 sarà il primo titolo conquistato dalla leggenda giallorossa, a cui seguiranno, oltre che le due Coppe Italia e la Supercoppa Italia con la Roma, un altro trionfo in terra tedesca, quel Mondiale del 2006 che rimane ancor oggi nei cuori di tutti gli appassionati sportivi italiani. Spende praticamente tutta la sua carriera per il suo grande amore, la Roma appunto e con le sue 616 presenze diventa il secondo giocatore con il maggior numero di presenze nella storia giallorossa dietro a quel monumento chiamato Francesco Totti. Una volta disse di aver un solo rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera. Giusto per rendere l’idea.
7. Giampiero PINZI (Udinese)

Un jolly lì in mezzo al campo adattabile a qualsiasi imprevisto. Play, mezzala, ma anche trequartista. Gentile lo utilizza prevalentemente sul lato destro del centrocampo. Nella competizione tedesca timbra anche il cartellino nella semifinale contro il Portogallo, sfruttando al meglio una torre di Sculli, si fa trovare al posto giusto nel momento giusto e segna inzuccando il pallone che batte il povero Moreira. Un gol da attaccante navigato, insolito per il suo repertorio. Cresciuto nella Lazio di Cragnotti, spende gran parte della sua carriera in Friuli, all’Udinese dove difenderà i colori bianconeri per tredici stagioni. La parentesi al Chievo, l’esperienza di Brescia, prima del trasferimento a Padova dove vincerà tra l’altro un campionato e una Supercoppa di C. Nella città veneta calerà il sipario sulla sua carriera, la stessa città che fu teatro della sua unica presenza in Nazionale maggiore contro l’Islanda.

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