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La classifica marcatori della Coppa delle Coppe 1996-97

9 Aprile 2021

Daniel Batista LIMA (AEK Atene) – 3 reti

Il Gullit greco. La sua struttura fisica e soprattutto quel look con tanto di treccine non potevano non accostarlo al Tulipano Nero icona del Milan degli immortali. Nato nell’affascinante Capo Verde dopo una spola tra Olanda e Grecia riesce ad ottenere la cittadinanza ellenica, stabilizzandosi così ad Atene. Dopo la prima esperienza con l’AEK, passa all’Olympiakos, tre stagioni e il ritorno di fiamma con la squadra della capitale con tanto di polemiche da parte della tifoseria che non gli perdonava il passaggio ai rivali biancorossi. Chiacchere rispedite al mittente grazie alle sue prestazioni sul campo. In Coppa l’AEK soffre ai sedicesimi contro gli slovacchi del Chemlon Humenne, Lima è decisivo sia all’andata che al ritorno. Nel turno successivo tra le mura amiche del Nikos Goumas, segna agli sloveni dell’Olimpia Lubiana con una bella zuccata che si infila nell’angolino della porta difesa da Pejkovic. La corsa dell’AEK Atene si ferma ai quarti per mano del Paris Saint Germain.

Temur TUGUSHI (Dinamo Batumi) – 3 reti

Centrocampista georgiano capace di arare entrambe le fasce. Veloce, rapido, brevilineo, mancino naturale bravissimo assist man ma anche con una buona predisposizione a inquadrare la porta avversaria. Leggenda della Dinamo Batumi con cui annovera partita più, partita meno, qualcosa come 304 gare contornate da 71 reti, alla sua seconda partecipazione nella Coppa delle Coppe esordisce con il botto, portandosi il pallone a casa grazie alla tripletta inflitta alla malcapitata HB Torshavn, squadra delle Fær Øer. Doppietta in ventitré minuti e al cinquantaquattresimo segna la rete del momentaneo 4-0 diventando un vero incubo per il povero Johannesen, estremo difensore avversario. Nel turno successivo ecco il PSV Eindoven. Tugushi e compagni resistono novanta minuti, finisce 1-1, ma in Olanda non c’è storia, Nilis, Eijelkamp e Ramos, segnano, finisce 3-0 e tutti a casa, l’avventura europea dei georgiani è finita.

Gabriel Omar BATISTUTA (Fiorentina) – 4 reti

Batigol, la leggenda di Firenze. Centravanti fortissimo con il gol nel sangue, il suo repertorio era molto ampio. Potenza, precisione, estremamente abile nel gioco aereo. Nei sedicesimi contro i romeni del Gloria Bistrita, pareggia il gol di Lazar che aggiunto a quello di Orlando permette ai viola di superare il turno. Apre le danze nella gara successiva, terminata 2-1 contro lo Sparta Praga, per poi ripetersi ai quarti, siglando a tempo scaduto la rete del definitivo 0-2 nel primo round contro il Benfica. Alla fine si rivelerà un gol determinante, visto che al Franchi dodici giorni più tardi i portoghesi s’imposero per 0-1. In semifinale arriva il Barça. Dopo il vantaggio catalano con Nadal, eccolo lì, il ruggito del Re Leone, che spara un destro potentissimo che non dà scampo a Vitor Baia. Esultanza indimenticabile, indice della mano destra sulle labbra e pubblico del Camp Nou letteralmente ammutolito. Peccato per l’ammonizione che lo obbliga a saltare il match di ritorno a Firenze. Chissà che partita sarebbe stata con Batigol in campo. Senza di lui il film è ormai noto, Couto e Guardiola lanciano il Barça in finale, i Viola vengono eliminati.

Hakan SÜKÜR (Galatasaray) – 4 reti

Tra Italia e Inghilterra, con le maglie di Torino, Parma, Inter e Blackburn Rovers, non avrà lasciato un segno indelebile, ma all’interno dei confini turchi è stato sicuramente un’istituzione. L’uomo che realizzò il gol più veloce della storia dei Mondiali, il centravanti perfetto, il finalizzatore del Galatasaray. Con i suoi timbri apre e chiude il match di ritorno dei sedicesimi vinto dai giallorossi 4-0 contro il Tiraspol, mentre agli ottavi i turchi pescano il Paris Saint Germain. All’andata Hakan apre le danze e Kerimoglu raddoppia. Le Guen e Dely Valdes riportano il punteggio in parità, ma ci pensa ancora lui, il re di Istanbul a rimportare avanti la truppa di Terim, con Hakan Ünsal che fissa il punteggio sul 4-2. Sembra fatta, il punteggio è rassicurante, e invece no. Al ritorno non c’è storia, il Paris Saint Germain regna, vince 4-0 e spazza via Sükür e compagni dalla competizione.

Pascal SIMPSON (AIK Solna) – 4 reti

Marcantonio di quasi due metri per 95 kg, nasce nel Togo ma si trasferisce ben presto in Svezia. Nonostante nelle sue vene scorra sangue africano, ha vissuto la sua carriera calcistica interamente in Scandinavia, tra Danimarca, Svezia e Norvegia. Diventa una bandiera dell’AIK Solna. Alla seconda partecipazione della Coppa delle Coppe trascina i gialloneri fino ai quarti segnando tra sedicesimi e ottavi sia agli islandesi del Reykjavik che ai francesi del Nîmes. Sfida proibitiva poi per l’AIK, che si ritrova contro il potentissimo Barcellona. All’andata pronti via e Simpson subito azzittisce clamorosamente il Camp Nou, ma è un fuoco di paglia, infatti Popescu, Ronaldo e Pizzi ribaltano la gara. Al Råsunda Fotbollstadion la musica non cambia, Ronaldo segna con Simpson che pareggia i conti nel secondo tempo, ma ormai è tardi, il Barça va in semifinale. Per Pascal due reti ai campioni catalani da raccontare ai nipotini.