Privacy Policy La classifica marcatori della Coppa delle Coppe 1996-97 - Pagina 3 di 3

La classifica marcatori della Coppa delle Coppe 1996-97

9 Aprile 2021

Patrice LOKO (Paris Saint Germain) – 4 reti

Prima punta classica, francese, originario di Sully-sur-Loire nell’arco di tutta la sua carriera ha giocato sempre all’interno dei confini transalpini, ritagliandosi grandi soddisfazioni con Nantes e soprattutto Paris Saint Germain. Con i parigini in particolare, grazie ai suoi quattro gol, è uno dei grandi protagonisti della vittoria in Coppa delle Coppe della stagione 1995-96, unico trofeo internazionale insieme alla Coppa Intertoto nella bacheca dei Les Rouge-et-Bleu. Un’impresa che per un soffio non è stata bissata la stagione successiva, quando il Paris Saint Germain guidato da Ricardo Gomes venne sconfitto in finale dal Barcellona di Ronaldo. Per Loko oltre al gol rifilato al Galatasaray agli ottavi, la palma di protagonista assoluto ai quarti contro l’AEK Atene. Dopo il pericoloso 0-0 del Parco dei Principi, nel match di ritorno Loko si scatena e con una favolosa tripletta disintegra i greci regalando così al Paris Saint Germain l’attesa semifinale contro il Liverpool.

Mons Ivar MJELDE (Brann Bergen) – 5 reti

Mons il Vichingo. Una delle sorprese di questa edizione del torneo. Nelle precedenti partecipazioni alla Coppa delle Coppe aveva segnato solo all’esordio tra le fila del Lillestrøm. Con i connazionali del Brann Bergen, squadra rivelazione del torneo, le cose sono andate diversamente. Infatti, insieme al compagno di reparto, un certo Tore Andre Flo, il ragazzo di Osterøy compone una coppia d’attacco decisamente all’altezza. Mjelde va a segno subito ai preliminari contro il Shelbourne, poi arrivano due doppiette consecutive. La prima di fatto è determinante per il passaggio del turno dei sedicesimi contro il Cercle Bruges, la seconda la mette a segno nella gara di andata vinta 2-1 contro i più quotati olandesi del PSV Eindhoven di Stam, Zenden, Cocu & Co., fondamentale anch’essa per l’accesso ai quarti dove i norvegesi pescano sua maestà, il Liverpool. Gli inglesi, dopo novanta minuti di battaglia in terra scandinava, riusciranno a superare agevolmente il Brann Bergen nel match di ritorno.

Horst SIEGL (Sparta Praga) – 5 reti

Tornato in patria dopo l’esperienza tedesca al Kaiserslautern con cui vinse una Coppa di Germania, il biondo centravanti ceco si conferma come uno dei punti di riferimento dell’attacco dello Sparta Praga. La stagione 1996-97 è stata una delle più prolifiche a livello realizzativo. Vince il campionato ceco aggiudicandosi lo scettro di capocannoniere con diciannove reti e anche in Coppa delle Coppe l’ex Viktoria Plzen dimostra di avere un certo feeling con la via della rete. Al turno preliminare segna quattro gol ai malcapitati nordirlandesi del Glentoran, con tanto di tripletta nel match casalingo terminato 8-0. Agli ottavi contro la Fiorentina, dopo le realizzazioni di Batigol e Schwarz, timbra come di consueto il cartellino, trovando un gol importantissimo che tiene a galla lo Sparta in vista del secondo round di Praga. Solo illusioni però, nella capitale ceca, dopo l’abbaglio di Lokvenc arriva la doccia gelata per mano di Spadino Robbiati.

RONALDO Luis Nazario da Lima (Barcellona) – 5 reti

Il Fenomeno. Potenziale enorme. Talento puro, classe devastante, rapidità mostruosa, accelerazione bruciante, doppio passo, dribbling, tecnica sublime, insomma a Barcellona conferma tutto il suo potenziale e tutte le sue innate doti del proprio repertorio. Annata magica, vince infatti anche la Scarpa d’Oro, dimostrando tra l’altro di essere il grande trascinatore verso il quarto trionfo nella competizione da parte dei catalani, un record. Si mette in proprio e liquida i ciprioti del AEK Larnaca ai sedicesimi. Lascia che sia il connazionale Giovanni da Silva a prendersi cura della Stella Rossa, mentre ai quarti è determinante per il passaggio del turno a discapito degli svedesi del AIK Solna. In semifinale perde la sfida personale contro Batigol, ma il Barca vince quella contro la Fiorentina, e nell’atto conclusivo di Rotterdam, è semplicemente decisivo. N’Gotty lo atterra in area di rigore, l’arbitro Merk indica il dischetto, con lo stesso brasiliano che si incarica del penalty. Dagli undici metri il Fenomeno non sbaglia. Partita e trofeo prendono la strada di Barcellona.

Robbie FOWLER (Liverpool) – 7 reti

Il Dio di Liverpool. Piede sinistro letale, rapido, abilissimo a leggere i tempi della linea difensiva avversaria, incarna al meglio lo spirito di una squadra che è diventata grande partendo da un lungo percorso di umili origini. Agli ottavi di finale Robbie rifila tre reti al Sion, di cui ben due in due minuti nella gara di ritorno. Altri tre centri li riserva per i norvegesi del Brann Bergen, con la sua seconda doppietta della competizione dedicata alla sua gente, ai lavoratori del porto di Liverpool in sciopero per i licenziamenti in tronco. Segna la rete nella semifinale di ritorno che dà il la al tentativo di rimonta sul Paris Saint Germain. Tutto inutile, però: lo 0-3 subito all’andata è un passivo troppo pesante. Gli resta la consolazione individuale di prendersi lo scettro di bomber della competizione. Idolo della Kop.

Stefano Carta