Privacy Policy La promozione dell'Acireale in Serie B fu un vero e proprio miracolo sportivo

La promozione dell’Acireale in Serie B fu un vero e proprio miracolo sportivo

1 Ottobre 2021

La promozione dalla C1 e due anni di Serie B: il pareggio contro Batistuta, lo spareggio di Salerno, gioie e dolori di tre stagioni che hanno fatto sognare un intero popolo

Ci sono storie ormai talmente lontane nel tempo che è difficile soltanto crederci oggi. Eppure. Storie di un calcio di ieri, lontano dai lustrini moderni, un passato talmente dolce che rendeva possibile anche l’impensabile. L’impensabile ha un nome, una data e un risultato: la Fiorentina di Batistuta, inevitabilmente vincitrice della serie B del 1993-94, che va a giocare in un caldissimo campo siciliano e impatta 0-0 al Tupparello (oppure allo stadio Aci e Galatea, come preferite), casa di un Acireale che in quegli anni vendeva cara la pelle contro tutti, e che dal 1992 al 1995 ha conosciuto un triennio di gloria indimenticabile. Era il 28 novembre del 1993: in quella data Papadopulo la incarta a Ranieri, imbriglia il Re Leone e rende possibile una vera e propria impresa. In quegli anni tra i granata giocava un tal Walter Mazzarri (oggi compie sessant’anni, auguri!), che si stava avviando alle ultime stagioni della sua carriera di calciatore, e che in campo aveva già fatto vedere tutte le caratteristiche che hanno fatto poi le sue fortune in panchina. Centrocampista vecchia scuola, con il mito di Antognoni nel cuore e con una vita da calciatore che gli ha concesso di solcare campi prestigiosi certamente, polverosi e ricchi di gloria. Quella gloria che Walter ha vissuto in Sicilia a partire dalla stagione 1992-93, inizio di una storia che, da quelle parti, fanno giustamente fatica a dimenticare.

Promozione inattesa (dopo uno spareggio perso)

Bomber Orazio Sorbello, tredici reti in campionato, Corrado Vaccaro e Carmine Amato i portieri, Elio Migliaccio perno della difesa, Di Dio, Favi e Logiudice i cervelli di centrocampo, supportati da Mazzarri pronto a subentrare, che in quella stagione 1992-93 mette insieme diciannove presenze in campionato e una rete, contro il Potenza. In panchina, neanche a dirlo, Giuseppe Papadopulo, deus ex machina di un collettivo che immediatamente si posiziona tra le prime in classifica, arrivando a giocarsi la promozione nello spareggio sul neutro di Foggia contro il Perugia. Per entrambe quarantaquattro punti in classifica, alle spalle del Palermo: lo spareggio vede prevalere i Grifoni, ma un illecito sportivo condanna la squadra del presidente Gaucci. La compagine umbra vede revocata la promozione, la serie cadetta diventa una questione dell’Acireale, che sale di categoria insieme ai corregionali del Palermo, dopo una stagione vissuta ad alta velocità e di grandissimo livello. Si preannunciano derby decisamente roventi per la prossima stagione.

Cenerentola in una Serie B all-star

I siciliani arrivano nella Serie B 1993-94 di livello altissimo, forse la più competitiva di sempre, tra squadre e giocatori fuori categoria. Detto già della Fiorentina, che propone gente tipo Batistuta, ma anche Robbiati, Effenberg, Baiano, Toldo, Iachini, Pioli e tanti, troppi altri. Promozione assicurata, con un pizzico di fatica in più visti gli avversari: Massimo Agostini capocannoniere con l’Ancona, Bierhoff al suo primo bianconero italiano con la maglia dell’Ascoli, Tovalieri che trascina il Bari in serie A, Chiesa al Modena, i dodici gol di Vieri con la maglia del Ravenna e i tredici di Inzaghi con il Verona, senza dimenticare gli eterni Galderisi, Maiellaro e Carnevale rispettivamente con le maglie di Padova, Cosenza e Pescara. Passaggio obbligato sugli allenatori: Ranieri in viola, Guerini sulla panchina dell’Ancona, Beppe Materazzi al Bari, Bolchi, Silipo, Perotti, Fascetti, Sandreani e Ulivieri a guidare Cesena, Cosenza, Fidelis Andria, Padova e Lucchese, un Mircea Lucescu direttore tecnico del Brescia e tanti, davvero troppi, altri. Un contesto di “quasi” serie A, all’interno del quale l’Acireale di Papadopulo cerca una miracolosa salvezza.

Bastano 35 punti e uno spareggio

È ancora Sorbello il bomber a fine torneo, che termina con otto reti realizzate. A crescere al suo fianco un giovanissimo Arturo Di Napoli, classe 1974, che l’Inter manda in prestito in Sicilia per farsi le ossa: il ragazzo mette insieme 21 presenze, tanto basta per dare il via ad una più che dignitosa carriera tra i professionisti. I ragazzi di Papadopulo mettono cuore e abnegazione, partono benissimo con due vittorie consecutive contro Venezia e Verona. Qualche nome? Modica, Mascheretti, Tarantino, Morello, Di Dio, Lucidi e ovviamente Sorbello, che trascina la squadra durante tutto il campionato. I granata mettono insieme otto vittorie, diciannove pareggi e undici sconfitte: un totale di trentacinque punti e un campionato chiuso a pari merito con Pisa e Pescara, salvo grazie alla classifica avulsa. Il campionato si chiude dunque con uno spareggio sul neutro di Salerno, un torneo nel quale l’Acireale ha davvero reso orgogliosa la sua terra, giocando con il coltello tra i denti e togliendosi alcune bellissime soddisfazioni, come il pareggio a reti bianche contro la Fiorentina, con i Viola che in più di qualche occasione hanno rischiato il tracollo contro i ragazzi di mister Papadopulo.

Lo spareggio

L’aria profuma di USA ’94 quel 14 giugno. Manca davvero poco all’inizio della rassegna iridata, un qualcosa che sembra riguardare tutti tranne i tifosi di Pisa ed Acireale, chiamate entrambe all’ultimo sforzo, decisivo per restare in Serie B. I toscani sembrano favoriti: Antonioli in porta e Muzzi davanti bastano per recitare questo ruolo, ma in pochi tengono conto della voglia e della grinta dell’Acireale, che trascina i nerazzurri ai supplementari prima e ai rigori poi. Carmine Amato diventa protagonista e para tutto quello che è necessario parare: l’Acireale resta in serie B. Per il Pisa di Bersellini e del presidente Anconetani è l’inizio di una inesorabile discesa dove la retrocessione è il male minore, visto l’imminente fallimento e la nuova partenza dalle categorie minori.

Non bastano Pistella, Modica e Vasari

Mazzarri se ne va a chiudere la carriera alla Torres, e l’Acireale si appresta a vivere la sua seconda serie cadetta consecutiva. Pur nella volontà di mantenere il blocco che ha realizzato la storica impresa dell’anno precedente, il 1994-95 vede per prima cosa l’addio di Papadopulo, sostituito da Silipo. Pistella è il nuovo bomber che andrà a realizzare 9 reti in campionato, e con lui Giacomo Modica e Gaetano Vasari (pronto per il Palermo nella stagione successiva). Serie B con meno paillettes, ma sempre di buon livello, a cominciare dalla presenza di grandi bomber come Giovanni Pisano, Marco Negri, Inzaghi e De Vitis, Maurizio Ganz, Roberto Paci, Roberto Murgita e Nick Amoruso, senza dimenticare Cornacchini e Dario Hubner. I siciliani chiudono il torneo al quartultimo posto con dieci vittorie, undici pareggi e diciassette sconfitte, soltanto un punto in meno di Cosenza e Lucchese. L’amarezza finale non deve far dimenticare altri momenti importanti del campionato dei ragazzi di Silipo, capaci di battere al Tupparello l’Atalanta (reti di Modica e Vasari) e il Piacenza (gol di Pistella), entrambe poi promosse in Serie A alla fine del campionato.

La fine di un’era

I bei sogni purtroppo sono destinati a finire, e la retrocessione del 1995 è stata nei fatti per l’Acireale l’inizio di un tracollo repentino. La C1 prima, la retrocessione in C2 dopo quattro stagioni, il salvataggio da parte di Pulvirenti. Nel 2003-04 il ritorno in C1, apparente tranquillità prima del maggio del 2006, quando i siciliani tornano in serie C2 prima del fallimento e della nuova ripartenza dalla Promozione. Oggi l’Acireale, soltanto sulla carta “Associazione Sportiva Dilettantistica Città di Acireale 1946”, milita in Serie D, trascinato da una immutata passione. Eppure basta solo sussurrare la parola Serie B da quelle parti, per essere trascinati in un vortice di dolci ricordi, tutti ancorati ad un triennio che ha fatto sognare un’intera città. Sogni di pomeriggi assolati, di risultati da difendere, di soddisfazioni da prendersi contro tutto e contro tutti. Sogni di un Acireale che nei cuori di tutti è raffigurato come quell’undici che ha bloccato la Fiorentina di Batistuta, o come quei valorosi che si sono battuti sul campo di Salerno, conquistandosi il diritto di poter sognare, almeno per un altro anno.

di Yari Riccardi

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