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La Top 10 dei centrali argentini “italiani” con la carriera migliore

17 Maggio 2020

3. Nestor Roberto SENSINI

Nestor Sensini, fresco di Scudetto, con la maglia che la Lazio indossa durante la Champions League 2000-01

Argentino di nascita, italiano di militanza. Difensore polivalente, duttile, abile nella marcatura e con discreti tempi d’inserimento. In un solo aggettivo: completo. Cresce nel Newell’s Old Boys ma già nel 1989 sbarca in Italia, all’Udinese dove in poco tempo si impone come uno dei leader. Nel 1993 attira le attenzioni del Parma. La formazione emiliana sta vivendo il suo periodo di massimo splendore e l’argentino ne è uno dei principali interpreti. Qui, Boquita vive tutto il periodo d’oro gialloblu, vincendo una Coppa Italia, due Coppe UEFA ed una Supercoppa Europee. A questa ne aggiungiamo una seconda vinta immediatamente dopo il suo approdo alla Lazio, in cui resterà un anno e mezzo vincendo inoltre uno Scudetto, una Coppa Italia ed una Supercoppa Italiana, seguirà un ulteriore anno e mezzo al Parma con un’altra Coppa Italia ed infine il ritorno all’Udinese dei miracoli, dove chiuderà la carriera nel 2006.

2. Daniel Alberto PASSARELLA

È la stagione 1985-86 e Daniel Passarella stabilisce il record di marcature per un difensore

In una brevissima didascalia potremmo semplicemente definirlo l’unico calciatore non italiano o brasiliano ad aver vinto due Mondiali di calcio (1978 e 1986). In realtà Daniel Passarella è stato molto di più: uno dei più forti liberi di tutti i tempi, dal sinistro terrificante, cresciuto a pane e calcio nella sua Argentina tra Sarmiento e River Plate, in cui passa otto lunghi anni e vince sette scudetti, a cui sommiamo il primo Mondiale. Arriva poi l’Italia, quando veste la maglia gigliata della Fiorentina dopo il Mundial ’82. Sono quattro anni intensi quelli vissuti con la Viola, impreziositi dallo strabiliante record di undici reti in una singola stagione, primato superato soltanto dalle dodici realizzazioni di Materazzi nel 2001. Dopo aver vinto il suo secondo Mondiale, accetta l’offerta dell’Inter di Trapattoni, ma in due anni racimola un terzo ed un quinto posto, che precedono il ritorno in patria al River Plate dove El Gran Capitan chiuderà la sua carriera nel 1989, condita da altri nove gol.

1. Walter Adrian SAMUEL

Walter Samuel veste la maglia della Roma per la Champions League 2001-02

In Italia ce lo ricordiamo tutti, e ciò disse su di lui il cantautore romanista Brusco, lo descrive a pieno: «Samuel, detto il muro, The Wall è pronto a dar la vita pur di non subire gol». Dopo una prima annata al Newell’s Old Boys ed un triennio vincente al Boca Juniors, Walter arriva a Roma all’alba del nuovo millennio e, nella sua prima stagione, forma assieme ad Aldair una delle migliori coppie centrali d’Italia e d’Europa. Non a caso i giallorossi vincono subito lo Scudetto e la Supercoppa italiana. Resta, poi, all’ombra di Monte Mario per altri tre anni finché nell’estate 2004 decide di lasciare l’Italia per diventare un Galactico. Le premesse, però, rimangono tali: la stagione del Real Madrid è molto deludente e tutta la squadra è criticata dall’esigente tifoseria madrilena. Neanche Walter si salva dal fuoco di fila, tant’è che quando arriva la chiamata dell’Inter non ci pensa su due volte ad accettare. In nerazzurro si affermerà per i successivi nove anni come uno dei migliori difensori al mondo. In queste stagioni arrivano altri cinque scudetti, quattro Coppe Italia ed altrettante Supercoppe Italiane, più la Champions League ed il Mondiale per club. Ci hanno evidentemente guadagnato tutti, no?