Privacy Policy La TOP 11 (+7) del Padova degli anni '90 - Pagina 4 di 5

La TOP 11 (+7) del Padova degli anni ’90

22 Marzo 2021

Filippo MANIERO

Filippo Maniero impegnato nel match fra Padova e Taranto del campionato 1990-91

Il tecnico Colautti lo butta nella mischia per salvare il match casalingo con il Pescara che sta sorridendo agli abruzzesi. Bastano diciannove minuti al giovane Filippo, biancorosso fino al midollo e cresciuto a pochi passi dal capoluogo, per far capire agli addetti ai lavori di che pasta è fatto: Maniero batte Zinetti ed il pareggio è servito. Un battesimo del fuoco, quello di Maniero, che gli garantirà negli anni un’incredibile costanza nel rendimento sotto porta. Lo notano i grandi club – firma di lì a poco per l’Atalanta – e conquista la maglia dell’Under 21, ma è sempre fra le mura amiche che trova le sue prime, vere soddisfazioni. Dopo una stagione d’assestamento in Serie A all’Ascoli dove contende a Bierhoff il ruolo di vice-Giordano, nel 1992 torna ancora a casa, ma bisogna attendere un anno per vederlo tornare in gol. Ed accade nella stagione della promozione. Quando veste la maglia biancoscudata nel massimo campionato, Filippo ha ventiquattro anni, ma è ormai un attaccante navigato e con nove reti si laurea capocannoniere stagionale. Segna reti pesanti, così importanti da meritarsi la chiamata della Sampdoria nell’estate del 1995. Non tornerà più a giocare nel suo Padova, ma tornerà nella sua Legnaro. Lì dove tutto era iniziato. Per poi dire basta alla soglia dei quarant’anni.

A disposizione

Walter ZENGA

Walter Zenga, dopo la sua esperienza alla Sampdoria, chiude in Italia con la maglia del Padova

Dite la verità. Non ve lo ricordavate, eh? E invece, l’ultima stagione da professionista di Walter in Italia viene vissuta proprio in quel di Padova. Le primavere sulle spalle sono più di trentasei, ma ciò non gli impedisce di disputare un torneo di Serie B a buoni livelli, nonostante saluti la truppa a marzo per andare a giocare negli Stati Uniti. Lì dove c’è ad aspettarlo proprio Nanu Galderisi. Nel 1997 vestono entrambi la maglia del New England Revolution, ritrovandosi finalmente compagni di squadra dopo una vita vissuta su opposti schieramenti.

David BALLERI

Trentuno presenze condite da un gol per David Balleri nella stagione 1994-95

Il livornese vive soltanto un anno nel capoluogo veneto, ma è l’anno della promozione che – come potrebbe essere il contrario – fa assurgere i protagonisti di quella incredibile salvezza allo status di immortali. Almeno dalle parti dell’Euganeo. Il David che si presenta ai nastri di partenza nel campionato 1994-95 è reduce da una buona annata a Parma, dove ha messo in mostra le sue doti e non ha patito affatto il passaggio dai cadetti (una stagione a Cosenza) alla massima serie. Anzi, le sue prestazioni in maglia biancorossa sono così buone e convincenti che, a fine anno, la Sampdoria sborsa ben cinque miliardi per assicurarsi il suo cartellino. Mica bruscolini.

Marco FRANCESCHETTI

Marco Franceschetti a colloquio con Mauro Sandreani nella stagione 1991-92

Le sue doti principali sono l’eclettismo e la concretezza. È cresciuto nelle giovanili del Milan, allenato da Capello ed al fianco di talenti in erba come Maldini, Costacurta, Ferron, Turrini e Giunta. E se il friulano lo impiegava nel ruolo di regista, con il passar del tempo il suo raggio d’azione è progressivamente arretrato, fino a spiccare il volo tra i professionisti nei ruoli di mediano o difensore dai piedi buoni. Sono state queste le caratteristiche che, dopo il peregrinare in provincia (Pro Vercelli, Legnano e Pergocrema), gli hanno consentito di arrivare al Padova nel 1991. È all’ombra della Basilica di Sant’Antonio che Franceschetti si fa apprezzare per il suo rendimento e la sua affidabilità, oltreché per le caratteristiche sopra elencate. Conquista la massima serie presidiando il reparto arretrato dei patavini e l’ottima stagione conclusa con la salvezza gli spalanca nuove prospettive. Anche lui – come Balleri e Maniero – viene acquistato dalla Sampdoria e lì rimane fino al 1999.