Privacy Policy L’arcobaleno di Stefano Borgonovo che illuminò l’Olympiastadion

L’arcobaleno di Stefano Borgonovo che illuminò l’Olympiastadion

18 Aprile 2022

Uno di quei momenti che ti cambia la vita. Matrimonio, primo bacio, un figlio. Momenti irripetibili, indimenticabili, commoventi, emozionanti. Momenti che cambiano la vita, la stessa percezione di una carriera. Essere al posto giusto, nel momento giusto, sapere esattamente cosa fare nel momento in cui il Destino ti mette davanti le carte. La storia che raccontiamo è un pezzo della vita di un ragazzo a cui il Destino ha davvero giocato un brutto scherzo, scherzo al quale Stefano Borgonovo ha risposto con una straordinaria lezione per tutti noi, un coraggio, una sfrontatezza e una determinazione senza pari, gli stessi che metteva sul campo di calcio, gli stessi ammirati ai tempi della B2 con Baggio in maglia viola, gli stessi messi in mostra davanti all’intera Europa quella sera del 18 aprile 1990, quando ha conquistato nello stesso momento la gloria per se stesso e per il Milan e l’amore dei suoi tifosi. Tutto con un pallonetto di una straordinaria poesia. Una traiettoria perfetta, una parabola perfetta per la vita di ognuno di noi.

Il marchio di Stefano

Una Coppa dei Campioni davvero magica per Borgonovo, all’esordio nelle coppe europee con la maglia del Milan dopo gli anni alla Fiorentina. In un anno non particolarmente fortunato a livello fisico per via degli infortuni, Stefano entra nella storia rossonera grazie alla rassegna europea. Per due motivi. Il primo è legato al numero di gol segnati in trasferta: sono soltanto due le reti segnate dal Milan di Sacchi in quella Coppa lontano da San Siro, entrambe messe a segno da Borgonovo. La prima il 27 settembre 1989, nel ritorno contro l’HJK Helsinki, l’altra… beh, adesso ve la raccontiamo. Perché è il secondo motivo per cui quella Coppa ha il segno di Borgonovo marchiato a fuoco

Sacchi contro Heynckes

Il Milan arriva alla semifinale contro il Bayern Monaco dopo aver eliminato HJK Helsinki, Real Madrid e Malines. Una squadra, quella rossonera, Campione d’Europa in carica, che quell’anno vince anche la Supercoppa Europea e la Coppa Intercontinentale, ed è dunque inevitabilmente tra le favorite anche per la Coppa Campioni 1989-90. E non potrebbe essere altrimenti: Maldini, Baresi, Costacurta, Ancelotti, Donadoni, Gullit, Rijkaard, Van Basten, soltanto alcuni nomi di quella squadra storica. Il doppio confronto contro il Bayern Monaco è l’ultimo ostacolo prima di una nuova finale. L’andata a San Siro termina 1-0 grazie al rigore di Van Basten, procurato proprio da Borgonovo. Stefano entra al settantunesimo minuto, e soltanto cinque minuti dopo si crea l’occasione in area, rigore e rete di Marco. Appuntamento a Monaco.

Ultime storie